Quegli "Antichi Mestieri" nelle foto di Dado Crotti alla scuole elementare Manzoni
A due passi dal Torrazzo, fino a Natale c’è una mostra che racconta e riassume la vita delle nostre “campagne” dando spazio agli antichi mestieri. Non è solo una mostra ma un libro di storia, un giacimento fotografico nato dalle mani sapienti e dal cuore grande di un uomo, il fotografo Dado Crotti di San Daniele Po, che per tutta la sua esistenza ha saputo cogliere il bello e l’essenza di tutto ciò che i nostri territori celano, aggirandosi tra borghi e cascine, argini e campagne, con l’occhio attento di chi sa cogliere dettagli e pezzi di storia, anche laddove nessuno forse se lo aspetterebbe. Dado (al secolo “Ferdinando”, ma a chiamarlo così non avrebbe mai risposto) nello scorso mese di giugno è andato avanti, per dirla come gli Alpini, ma sono rimaste le sue opere d’arte a parlare di lui. Noi, tutti, siamo di passaggio e di noi resta ciò che abbiamo realizzato e creato. Di Dado sono rimaste una infinità di fotografie, perché lui era uno di quelli che, ovunque, si portava la sua inseparabile fotocamera, conscio e consapevole del fatto che, in ogni luogo, avrebbe potuto trovare qualcosa, o qualcuno, da immortalare: per raccontare e descrivere un pezzo di storia, piccolo o grande che fosse.
Come già scritto anche su Cremonasera c’è una foto che ha superato tutte le altre o, comunque, è di fatto la più famosa della sua corposissima produzione ed è quella della cometa Hale Bopp, che lui con uno scatto da vero maestro aveva “catturato” proprio sul cielo della sua San Daniele Po, il paese in cui da sempre viveva. Era il mese di marzo del 1997 e lui riuscì ad immortalare il passaggio della spettacolare cometa proprio mentre “accarezzava” il campanile della splendida chiesa di San Daniele Po. Una fotografia eccezionale, che oggi è presente in quasi tutte le case del paese ed in molte altre del circondario. Campeggia anche in una delle sale del palazzo municipale. Ma c’è anche un’altra carrellata di immagini, comprese le ultime che ha realizzato prima di andare in Cielo, che sono di straordinario valore perché raccontano gli “Antichi Mestieri”. Ce ne sarebbero a sufficienza per dare vita ad una pubblicazione; lui il Dado le ha realizzate durante le sue “peregrinazioni” in lungo e in largo tra cascine e campagne cremonesi. Oggi quegli “Antichi Mestieri” sono esposti in una mostra allestita alla scuola primaria “Alessandro Manzoni”, parte integrante dell’Istituto Comprensivo Cremona Tre. Mostra che ha avuto il pieno sostegno della dirigente scolastica Laura Rossi che, con sensibilità e attenzione, ha accolto favorevolmente il progetto curato dalle insegnanti Ida Garavelli e Michela Crotti (figlia di Dado) con la totale collaborazione anche di Anna Aglio (coordinatrice di plesso) e di Roberta Bernardoni, storica insegnante dell’istituto sempre molto attiva nella promozione di iniziative di carattere culturale. La mostra si trova al piano terra della scuola (quindi senza alcuna barriera architettonica) e si trova all’interno dello “Spazio Vera”, un angolo “del cuore” dove da anni si porta avanti il ricordo della piccola Vera Villaschi (e della sua grande passione per il disegno suggellata anche in un libro promosso dal Comune) attraverso esposizioni, laboratori, attività manuali. Un luogo che ha visto già protagonisti fotografi e pittori, grafici e artisti, oltre agli stessi bambini che in più occasioni, grazie all’attività delle maestre e di diversi collaboratori, uno su tutti il maestro Giovanni Gregori che, da insegnante prima e da volontario pensionato poi ha dato vita a svariate attività, senza dimenticare diverse associazioni di volontariato cittadine che hanno a loro volta creato progetti e attività. Da non dimenticare nemmeno l’impegno del vigile del fuoco Salvatore Beluardo che, sempre volontariamente, ha coinvolto i bambini con l’associazione Passo dopo Passo nella ricostruzione di una scuola in Nepal. Ora, invece, ecco questa mostra postuma di Dado Crotti che parla degli “Antichi mestieri” e li presenta ai più giovani, come a voler consegnare loro il testimone di una storia che non va dimenticata e come a voler tener vivo l’appello di uno degli italiani più famosi di sempre, il maestro Giuseppe Verdi, che diceva “Tornate all’antico e sarà un progresso”. Cinque, in tutto, le sezioni dedicate agli artigiani, alle venditrici, alla raccolta dell’una e alla vendemmia, alle attività in cucina e alla norcineria. “Queste foto – ha spiegato Michela Crotti che insieme al fratello Diego e alla mamma Giovanna sta tenendo viva e alta la memoria del papà (il fratello, doveroso evidenziarlo, è un eccellente fotografo) – sono la testimonianza della vita nelle cascine, nei campi, nei paesi di tanti anni fa, quando i nostri nonni erano bambini come noi. Tutto veniva preparato “in casa”: il pane, la carne (quando c’era), la polenta (tanta), il vino, la frutta, la verdura era coltivata negli orti. Era una vita molto dura e difficile anche per i bambini che non sempre, anzi raramente riuscivano ad andare a scuola: e le scuole erano molto diverse da oggi. Queste foto, quindi, spero servano a capire ed apprezzare tutto ciò che abbiamo oggi e che diamo per scontato, ma anche per dimostrare che, anche con poco si riusciva ad essere felici”.
Esattamente come Dado che riusciva ad essere felice esattamente andando alla scoperta delle perle, delle peculiarità, dei segreti e della storia dei nostri territori. Una mostra che merita di essere visitata: anche come occasione per cogliere le differenze tra l’oggi ed un passato neanche tanto lontano. Una bella strenna natalizia, nel cuore della città, che fa rivivere tempi andati proiettandosi verso il futuro con la mente ed il cuore ben saldi al passato. Una mostra, infine, che merita di diventare itinerante e raggiungere più luoghi possibili.
Eremita del Po
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commenti
Cinzia Pinotti Villaschi
9 dicembre 2024 05:29
Un Grazie di cuore a Paolo Panni eremita del Po per aver ricordato Vera nel suo bellissimo articolo " Antichi Mestieri" , mostra fotografica di Dado Crotti.
I genitori di Vera