Robecco d'Oglio, maltrattava la compagna davanti alla figlia: divieto di avvicinamento per un 34enne
Il tardo pomeriggio del 1 agosto i Carabinieri della Stazione di Robecco d’Oglio hanno sottoposto un uomo di 34 anni alla misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa dal Tribunale di Cremona per tutelare la compagna e il figlio a seguito di ripetuti e continui maltrattamenti nei confronti della donna.
Il provvedimento cautelare è stato emesso a seguito della denuncia della donna presentata pochi giorni fa, dopo l’ennesima sfuriata del compagno sfociata in aggressione fisica.
Ha quindi raccontato che loro relazione è iniziata da tre anni e da circa due convivevano in un paese della zona, sotto la competenza dei carabinieri di Robecco d’Oglio. E ha spiegato che dopo la nascita del figlio, l’atteggiamento dell’uomo è improvvisamente e completamente cambiato, senza un motivo apparente.
L’uomo era diventato aggressivo e spesso si assentava da casa, trascurandoli. Poi era diventato geloso, controllava computer e telefono della vittima, voleva leggere i messaggi e le email. Nel dicembre scorso, è rientrato a casa in stato di alterazione da alcolici e ha aggredito verbalmente la moglie accusandola di avere fatto entrare in casa un fantomatico amante. La donna ha provato a spiegare che era impossibile, ma l’uomo, dopo le urla, era passato alle vie di fatto, colpendola al volto con un pugno e rompendole gli occhiali, danneggiando anche gli arredi di casa. La donna in seguito aveva parlato di quanto accaduto con il padre e con alcune amiche, ma non si era recata al pronto soccorso e a fare denuncia nel tentativo di salvare il rapporto di coppia.
Nei mesi successivi ha subito numerose aggressioni fisiche e verbali da parte dell’uomo che la accusava falsamente di avere una storia “parallela” e quindi di infedeltà. La controllava in maniera ossessiva, addirittura arrivando a monitorare e cronometrare i tempi impiegati dalla donna per portare la figlia a scuola, minacciandola di morte nel caso avesse scoperto delle frequentazioni clandestine.
Durante le varie aggressioni, in almeno sei occasioni l’aveva colpita con calci, pugni schiaffi, strattoni, facendola cadere a terra, colpendola al torace e strappandole degli orecchini, spingendola contro i muri della casa. La donna diverse volte aveva subito lividi e contusioni, ma aveva rinunciato a presentarsi al pronto soccorso per paura di reazioni più violente e pericolose.
La incessante gelosia aveva toccato il culmine nel momento in cui aveva deciso di mettere dei registratori e delle microspie negli effetti personali della donna per sentire le sue conversazioni con le amiche o con altri interlocutori, quindi alla ricerca di presunte prove della sua infedeltà.
A inizio luglio, dopo avere continuato a controllarle PC e telefono, in uno scatto d’ira, alterato dagli alcolici, l’ha colpita con schiaffi facendola cadere a terra da una sedia.
Poi l’ha colpita con calci e pugni, minacciandola e insultandola. In seguito, l’uomo ha chiuso la porta di ingresso di casa a chiave, togliendole anche le chiavi della macchina e privandola del cellulare per impedire che chiamasse i carabinieri. L’ha seguita in varie stanze della casa percuotendola e tapparle la bocca con una mano per impedirle di urlare perché aveva notato che alcuni vicini di casa avevano le luci accese e potevano intuire cosa stava accadendo. Il giorno successivo la donna è riuscita in seguito a chiedere l’intervento di una pattuglia e ha spiegato cosa era capitato. I militari in quella occasione avevano documentato con delle fotografie le ecchimosi al volto che presentava la donna, terrorizzata per quanto accaduto.
In passato non aveva mai presentato denuncia e richiesto cure sanitarie, ma, quel giorno, ormai sfinita, ha deciso di raccontare tutto ai carabinieri di Robecco d’Oglio che hanno raccolto tutte le informazioni utili in merito alle ingiurie, alle violenze verbali e fisiche, alle minacce gravi, ai controlli assidui e anche alla volontà di lasciare la casa familiare.
Tenuto conto della gravità dei maltrattamenti posti in essere, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della donna e della figlia, imponendo al 34enne di non avvicinarsi ai luoghi frequentati da loro. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri di Robecco d’Oglio
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