17 febbraio 2021

Salta il porfido e si sfaldano i ciottoli, ma rifare Largo Boccaccino costerebbe 400 mila euro. A rischio le pavimentazioni di pregio

Saltano i cubetti di porfido in piazza del Comune, come in largo Boccaccino ed in piazza della Pace. Si sfaldano i ciottoli nelle aiuole di piazza Roma come nelle strade più trafficate del centro. Le pavimentazioni di pregio hanno quasi tutte almeno quarant’anni di vita e più di altre risentono sia degli eventi meteorologici che del carico del traffico veicolare. Servirebbe un rifacimento complessivo e non interventi episodici ma purtroppo, al momento, ci si dovrà accontentare solo di questi ultimi. L’unica pavimentazione in porfido del Trentino, che sembra resistere meglio di altre all’usura, è quella realizzata in piazza Stradivari poco più di una decina di anni fa utilizzando un legante composto da sabbia sporca, cemento e resina.

Quando nel 1998 la piazza era stata pavimentata su progetto di Ludovico Migliore, i cubetti di porfido erano stati posati su calcestruzzo e non su sabbia, come sarebbe stato logico attendersi, in previsione dell’uso mercatale che se ne sarebbe fatto e delle successive operazioni di pulizia necessarie a ripristinare la piazza, una volta sgomberati i banchi del mercato, i cubetti in questo modo non sarebbero stati rimossi dall’intervento delle macchine spazzatrici. Ed in effetti così è stato, fino a quando è stato invece rimosso il legante utilizzato per chiudere gli spazi tra un cubetto e l’altro. Resine sono state utilizzate anche per risistemare il porfido in prossimità del fianco della Cattedrale, in occasione della posa delle tubazioni del teleriscaldamento.

Per quanto riguarda il resto bisognerà attendere tempi migliori: le nostre pavimentazioni sono state tutte realizzate alla maniera antica su sabbia e l’uso delle spazzatrici e delle macchine per rimuovere la neve ha fatto il resto. Ad esempio rifare il porfido solo in largo Boccaccino comporterebbe per Aem un costo di 400 mila euro e l’intera operazione avrebbe costi in questo momento insostenibili a confronto di altre priorità.

“Bisognerebbe ricavare risorse specifiche - commenta l’ingegnere Marco Pagliarini - dal momento che non è possibile intervenire con una semplice manutenzione. Ma purtroppo non è questo il momento, interverremo solo riparando i guasti quando il problema si presenterà”. Originariamente le piazze del centro erano pavimentate in acciottolato. Nel 1831 furono infatti sistemate la Piazza Maggiore, la Piazza Piccola e le vie adiacenti. Venne quasi annullato il dislivello esistente con l abbassamento della Piazza Maggiore e l’innalzamento della Piazza Piccola e con la modifica delle pendenze delle vie adiacenti, agevolando così il transito dei carri. Il centro venne ripavimentato con ciottoli, trottatoie in granito e marciapiedi con mattoni. Diverso il discorso per piazza Roma, dove si sono succeduti interventi di riqualificazione che non hanno risolto il problema della difficoltà tecnica iniziale. (foto Studio B12 di Gianpaolo Guarneri)

Fabrizio Loffi


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