15 settembre 2021

Salvini e Fontana rilanciano l'ipotesi di una centrale nucleare in Lombardia. Torna l'idea del 2010 di avere impianto e scorie tra Cremona e Mantova?

"Una centrale nucleare in Lombardia? E che problema c'è? Ci sono centrali nucleari nei pieni centri storici di tante città. L'Italia è l'unico Paese del G8 senza nucleare, oggi sono funzionanti 128 centrali nucleari, di cui 58 in Francia, e la Svezia di Greta ha otto centrali nucleari". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio Anch'io su Rai Radio1 e gli ha fatto immediatamente eco a Buongiorno, su Sky TG24 Letizia Moratti, Vicepresidente e Assessora al Welfare della Regione Lombardia, commentando le sue parole secondo cui non ci sarebbe nessun problema nel mettere una centrale nucleare in Lombardia. "Il nucleare ha fatto grandissimi passi avanti, adesso c'è un nucleare verde, un nucleare sicuro, personalmente credo sia anche il modo per non pagare bollette che continuano a crescere, siamo troppo dipendenti dall'estero per importare energia. Un nucleare verde, sicuro, credo sarebbe una buona cosa, non solo per la Lombardia ma per l’Italia". "Dobbiamo avere il coraggio di spogliarci delle ideologie e di guardare la realtà - ha aggiunto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana a Bergamotv - Il mondo cambia. Anche in campo nucleare la tecnologia è andata avanti, quindi io mi chiedo perchè escludere a priori una possibilità che potrebbe risolvere gravi problemi del paese”. 

Il dibattito sul nucleare in Lombardia, mentre Sogin non ha ancora deciso dove stipare le scorie prodotte dalle quattro centrali italiane dismesse, è aperto. "Affrontare il problema dell’energia è una cosa seria - risponde a Salvini il gruppo consiliare del Pd in Lombardia - a una tematica che richiede soluzioni a breve termine per risolvere i problemi delle famiglie italiane e a lungo termine per un mondo più green e pulito. Le sparate della Lega non servono a nessuno: sul nucleare in Italia i cittadini si sono già espressi più volte e sempre con grande chiarezza. Se Regione Lombardia ha un piano per una centrale nucleare nella nostra regione allora ha il dovere di dire a tutti i cittadini dove intende costruirla. Se invece siamo davanti all’ennesima, irrispettosa, “sparata” di Salvini è giunto il momento di prendere definitivamente atto della assoluta mancanza di idee della Lega. Le famiglie che subiranno l'aumento delle bollette a causa del caro energia non hanno bisogno di frasi ad effetto ma di soluzioni chiare".

“Da quanto apprendiamo Fontana vuole realizzare una centrale nucleare in Lombardia. Decisione folle. Sta forse pensando ad una zona tra Cremona e Mantova? La cosa ci preoccupa molto e siamo sconcertati dal fatto”. A dirlo sono Marco Degli Angeli e Andrea Fiasconaro, consiglieri pentastellati di Regione Lombardia i quali hanno aggiunto: “Fontana sembra più orientato a guardare indietro anziché guardare il benessere, la sicurezza dei cittadini e soprattutto il futuro, che sta invece andando verso tutt’altra strada: quella della transizione ecologica”.

Correva l’anno 2010 quando Regione Lombardia, con l'appoggio di Formigoni e l’assist del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani (in pieno governo Berlusconi) paventò l’ipotesi di costruire una centrale nucleare proprio in Lombardia. Allora come oggi sembra si stia ignorando completamente il referendum abrogativo e si ipotizzava che sarebbe stata costruita tra Cremona e Mantova .

Aggiunge Degli Angeli: “È questo il piano di Lega e centrodestra? Cosa devono aspettarsi le nostre province? Sembra - sottolinea Fiasconaro - che i nostri cittadini vengano sempre dimenticati quando si parla di sanità, di nuovi treni, di servizi pubblici, ma poi vengano poi messi al primo posto quando si parla di discariche, inceneritori e centrali nucleari.

Precisano i due consiglieri: “Il centro Destra lombardo , ormai, ci sta sempre più abituando alle sue contraddizioni, ma la cosa che più ci stupisce è che sia proprio il neo assessore alla Sanità, Letizia Moratti, ad avvallare questa ipotesi. Resta da capire - chiosano i due consiglieri Pentastellati - dove Fontana intenda, nel caso la centrale venga realizzata, smaltire le scorie radioattive?”.

Degli Angeli e Fiasconaro precisano poi come il M5s abbia fin da sempre lavorato e lottato per la difesa dell’ambiente, per la diffusione delle energie rinnovabili e per l’efficienza energetica. “Il Bonus 110 - precisa Degli Angeli - così come le Comunità energetiche, sulle quali stiamo lavorando in Regione ne sono un chiaro esempio. È curioso - concorda Fiasconaro - vedere come Fontana preferisca remare contro l’ambiente e la salute dei cittadini proponendo idee nucleari. Regione pensa davvero che questa sia l’unica soluzione al momento praticabile per garantire certezza e sostenibilità?”

Concludono i due consiglieri: “Consigliamo a Fontana, se proprio vuole identificarsi con la linea del suo leader leghista Salvini, di seguire il consiglio che già gli ha dato Conte: ossia di cambiare residenza trasferendosi nei pressi dei centri storici francesi (lodati dal segretario leghista) con vista centrale nucleare. I cittadini lombardi non sentiranno certo la loro mancanza”.

“Quella di Salvini e Fontana è una boutade da non prendere del tutto sottogamba - commenta Marco Pezzoni, coordinatore del Coordinamento stati generali clima, ambiente e salute della Provincia di Cremona - mi aspettavo questa iniziativa, che ha le gambe corte, da una parte è rischiosa, dall’altra è tutta propaganda. E’ un tentativo di smarcarsi rispetto alle posizioni che caratterizzano il modello europeo e fa seguito ad almeno due sbandate molto strane e che gli esperti giustamente hanno messo a fuoco del ministro Cingolani, espressione di alcuni interessi economici forti di imprese di Stato. In Italia esiste anche una parte di imprese che hanno rapporti con le esperienze sul nucleare, come l’Ansaldo o la Oto Melara. Cingolani viene appunto da quel mondo: qualche mese fa aveva fatto una prima boutade dicendo di non accelerare troppo sulla transizione energetica perché siamo molto avanti nella sperimentazione sulla fusione nucleare. La sperimentazione è iniziata da decenni e ne esistono 5 tipi, l’Italia vi partecipa dagli anni 80 ma a detta dei sostenitori siamo ancora molto distanti, le prime centrali arriveranno tra 30, 50 anni. Cingolani vuole rallentare il processo di decarbonizzazione e transizione verso le fonti rinnovabili perchè se questo avviene troppo celermente, si scombussolano gli assetti.

La seconda uscita -prosegue Pezzoni - quando ha capito di averla fatta grossa, è stata venti giorni fa ad un’iniziativa di Italia Viva con Renzi, quando ha detto che c’è una quarta generazione di centrali nucleari che non usano uranio e sono più sicure. La quarta generazione non è ancora pronta, in Francia sono ancora alla terza generazione potenziata, costata moltissimo, in Svezia è stata un fallimento per i costi allucinanti, la Germania si sta allontanando da anni. E’ in auge solo in quei paesi che vogliono accoppiare la tecnologia all’aspetto militare. Poi Cingolani ha fatto nuovamente marcia indietro. Le iniziative di Fontana e Salvini rispondono ad un’idea che la destra ha sempre avuto e non fanno altro che occupare uno spazio politico che mette in difficoltà Forza Italia e Berlusconi. L’ex capo di Sogin era un nuclearista che collaborava con l’industria nucleare francese per realizzare minicentrali nucleari di piccola taglia, ma non si possono realizzare in zone sismiche o di alta concentrazione di popolazione perché richiedono la massima sicurezza e piani di evacuazione. Dove si mettono? Devono utilizzare una gigantesca quantità di acqua: a Brescia, Como, Lecco, Varese? Non certo nell’hinterland milanese, il rischio è che possano essere fatte lungo il Po, nel pavese, lodigiano, cremonese e mantovano.

Quello di Salvini e Fontana - conclude Marco Pezzoni - è solo il tentativo di parlare a quel mondo conservatore a cui piace il modello energetico concentrato, mentre quello più avanzato è invece il modello energetico diffuso sul territorio con migliaia di produttori di energia. Con loro siamo ancora dentro un mondo che ha colpi di coda del vecchio modello militarizzato. La Lombardia ha la più alta concentrazione di industrie energivore e loro parlano al mondo nucleare, ma ormai le centrali nucleari costano troppo, anche se gli interessi in ballo sono ancora tanti”.

Fabrizio Loffi


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commenti


Bea

15 settembre 2021 19:17

Perchè non basta l'inquinamento di Arvedi?

Roberto Regonelli

16 settembre 2021 04:08

Soltanto a dei pazzi verrebbe in mente di pensare al nucleare. Che se la costruisca a casa sua, una bella centrale, Salvini. Mi chiedo, se questi possano essere politici seri!


Annamaria

16 settembre 2021 08:43

Grande la Moratti, riesce ad oscurare anche le sparate di Salvini e del ministro alla transizione in retromarcia...il "nucleare verde" mi mancava, per non parlare del fatto che il nucleare ci smarcherebbe dalla dipendenza dall'estero per l'importazione di energia...perchè qualunque cosa serva per produrre energia dall'atomo, noi ne abbiamo in abbondanza senza bisogno di importare nulla dall'estero.....le schede dell'ultimo referendum (nucleare ma anche acqua) le hanno in bagno al posto della carta igienica?