Se n'è andato Giorgio Mori, uno degli ultimi grandi maestri della pittura cremonese. Nel 2018 in Santa Maria della Pietà la sua antologica per i suoi 70 anni di attività artistica
Se n'è andato oggi Giorgio Mori, uno degli ultimi grandi maestri della pittura cremonese. Dipingeva i suoi straordinari quadri, specialmente quelli di figura che nel hanno caratterizzato la lunga attività artistica, nello studio di corso Mazzini 51, dove abitava. Era nato a Padova il 15 novembre del 1930 ma si trasferì fin da bambino a Cremona, città d’origine dei genitori. Ha iniziato a dipingere precocemente. Pur essendo attratto dall'arte, ha conseguito il diploma di perito industriale. Ha frequentato poi l’istituto Paolo Toschi a Parma e si è diplomato Maestro d’arte, per poi conseguire l’abilitazione all’insegnamento delle discipline artistiche che lo ha impegnato dal 1955 al 1999 quale docente, affiancato alla docenza di disegno e figura dal vero nei corsi del gruppo artistico Leonardo dal 1960 al 2008 e l’esercizio della pittura che lo ha visto sin dalla fine degli anni Quaranta inserirsi con successo nel circuito nazionale delle mostre di maggior prestigio. Ha frequentato lo studio di Enrico Felisari, assai noto anche fuori dalla nostra provincia, quello dello scultore Giuseppe Guarneri e del pittore Iginio Sartori con cui diede avvio ad un felice sodalizio artistico.
Nel 1958 è stato tra i fondatori dell'Associazione Artisti Professionisti della quale è stato a lungo anche il presidente. Ma fin dal 1947 partecipa a importanti mostre nazionali che lo hanno portato alla ribalta dell'arte del nostro Paese. Nel 1955 partecipò alla Biennale d'arte sacra dell'Angelicum di Milano a cui fecero seguito mostre a Roma (1958), al premio Suzzara e in altre importanti rassegne. Nel 1967 è a Firenze per la Mostra Internazionale di grafica, alla Biennale di Ancona, alle mostre di arte sacra di Bologna, Milano e Roma e alla 25ª Biennale di Milano. Ha partecipato dal 1989 al 1995 alla Biennale d'arte di Cremona. Sono oltre 50 le personali tenute in Italia, a San Marino e in Svizzera. Sue opere figurano in musei quali: Galleria Ricci Oddi (Piacenza), Fondazione Città di Cremona, Collezione Cassa Risparmio Parma e Piacenza. Come scrive il critico d’arte Tiziana Cordani, dopo la prima mostra personale del 1947 Mori è entrato a far parte del club S. Erasmo a Milano tra i cui maestri figurano Spilimbergo, Funi, Vernizzi e Moro che sulla sua pittura hanno esercitato una influenza innovativa, indirizzandola verso il Chiarismo. Del suo lavoro si sono interessati numerosi critici e studiosi tra i quali la stessa Cordani, e poi Carini, Cavazzini, Corradini, Fezzi, Ghilardi, Guerra, Lonardi, Maglia, Margonari, Mascherpa, Monteverdi.
Ricordiamo poi la straordinaria esposizione "Experience-Una vita in un giorno" del giugno 2018, dedicata ai sui settant'anni di attività pittorica visitata da migliaia di cremonesi che hanno condiviso lo straordinario cammino artistico di Giorgio Mori. Il pittore Giorgio Mori, in occasione della grande mostra organizzata per i suoi 70 anni di carriera a Santa Maria della Pietà, ha donato un’importante opera alla Fondazione La Pace con soggetto religioso, sempre presente nell'opera di Mori. In quella occasione volle anche donare uno dei suo straordinari quadri alla Unione Sportiva Cremonese. Si tratta di una grande opera che raffigura la gioia dei tifosi grigiorossi per un gol della loro (e della sua) squadra del cuore. Ora il quadro accoglie i visitatori al Centro Sportivo Giovanni Arvedi.
"La sua pittura si identifica, quasi esemplarmente, con la luce: è la luce, infatti, che fa vibrare i colori, che li accende o sfuma delicatamente, che dona trasparenza e rende evidente il forte rapporto che si crea tra realtà, emozione e mezzo pittorico - ha scritto di lui il critico d'arte Tiziana Cordani - La luce libera il segno, che diviene aereo, lieve mezzo di resa del reale come essenza poetica più che come verità. In Mori - sottolinea ancora Tiziana Cordani - la figuratività non è limite ma è trascesa in liricità, pur conservando la sua concretezza. I valori cromatici e luminosi della pittura offrono una trasfigurazione poetica del vero con sensibilità e sentimento".
Nelle foto il pittore con il quadro donato alla casa di riposo La Pace, la donazione del quadro all'U.S.Cremonese e un'altra opera del pittore cremonese
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commenti
claudio
20 gennaio 2024 19:55
Sentitissime cordoglianze ai Figli
Valeria
21 gennaio 2024 06:40
Ci ha lasciati un grande artista che tanto ho stimato , porgo le mie più sentite condoglianze ai famigliari.
Fiquet Françoise
21 gennaio 2024 11:53
Mi è dispiaciuto leggere la notizia della scomparsa di Giorgio Mori, un grande artista. Amico d’oratorio di mio marito , era molto cordiale con noi e ci ha accompagnato nella visita dell’ultima sua grande mostra a Santa Maria della Pietà.
Le più sentite condoglianze ai famigliari,
Françoise Fiquet