Servizio SAAP, interviene Portesani: "Vicenda condotta come al gioco dell'oca, si torna sempre all'inizio. Ma i danni a operatori, ragazzi e famiglie restano comunque"
“Peggio di Bertoldo in Francia, ne combinano. La riassegnazione del servizio SAAP alle cooperative Cosper Impresa Sociale di Cremona, Società Dolce, Gruppo Gamma, Meraki e Sentiero è, aldilà della positività oggettiva della decisione, l’ennesima figuraccia rimediata dalla Giunta guidata da Andrea Virgilio davanti a una Cremona oramai attonita per la confusione somma che regna a palazzo Comunale, nel Pd e ancor di più in tutto lo schieramento di centrosinistra”. Lo dice oggi Alessandro Portesani, capogruppo di Novità a Cremona in consiglio comunale e già candidato sindaco per il centro destra.
“Una vicenda che è stata condotta come il gioco dell’oca dove si torna sempre al punto di partenza se si cade nella casella sbagliata (la decisione del Tar) e non, invece, come una partita fondamentale per il welfare cremonese nei confronti degli operatori, dei ragazzi diversamente abili e delle loro famiglie”, prosegue Portesani. “Abbiamo assistito sconcertanti a mesi di pasticci amministrativi: degni di dilettanti. Di bugie mascherate come principi assoluti. Di imbarazzi silenti. Di figuracce davanti ai cittadini e ai magistrati. Di una comunicazione comunale che fa acqua da tutte le parti”.
“Si parte da lontano”, spiega ancora il capogruppo di Novità a Cremona. “Da quando le cooperative cremonesi scoprono di aver perso, per un piatto di lenticchie, la gara d’appalto per il servizio. Virgilio non trova di meglio che scaricare la responsabilità sui cremonesi accusandoli di anteporre gli interessi di parte alla continuità del servizio. Ma in realtà le cooperative chiedevano solo tariffe sostenibili dopo l’aumento dei costi del lavoro. La protesa esplodeva in piazza. Le cooperative non si rassegnavano. Andavano davanti al Tar. E il comune invece di rivedere la sua decisione: resisteva in giudizio. La decisione del Tar metteva in croce l’amministrazione: l’offerta vincitrice era troppo bassa, ma era più alta di quella a cui le cooperative locali avevano continuato a lavorare in perdita. Alla proroga seguivano mesi di silenzio. Poi incalzati dall’opposizione che chiedeva la convocazione della commissione competente, ecco l’inversione a ‘U’. Contrordine compagni. Arrivava la determina dirigenziale del 9 luglio. L’incarico torna così alle cooperative cremonesi per la durata di due anni e prenderà avvio dal prossimo primo settembre sino al 31 agosto 2027”.
“Nelle segrete stanze di palazzo comunale dovrebbero ora riflettere sui danni che hanno causato agli operatori cremonesi, ai ragazzi e alle loro famiglie che si sono trovati in una situazione complicata, così dalla sera alla mattina. Non si amministra così una città”, conclude Portesani.
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