Settantacinque anni fa, il 9 ottobre 1948, il debutto al Teatro Pergolesi di Jesi di Aldo Protti, uno dei più grandi baritoni del Novecento
Settantacinque anni fa, il 9 ottobre 1948, debuttava al teatro Pergolesi di Jesi, nel ruolo di protagonista del “Barbiere di Siviglia” di Rossini, Aldo Protti, uno dei più grandi baritoni del Novecento. Neppure due anni dopo, nell’aprile del 1950, il debutto alla Scala di Milano in “Aida”, iniziando una carriera internazionale che lo porterà nei più importanti teatri del mondo. “A monte della sua rapida affermazione, stava una severa attività di studio costatagli tanti sacrifici, come ebbe modo di raccontarmi più volte Aldo con il condimento di significativi aneddoti - ricorda Evelino Abeni - la durezza di quell'impegno ha vaccinato Protti contro la superficialità dei comportamenti, lo ha continuamente stimolato alla ricerca del meglio nella sua preparazione artistica e gli aveva fatto mantenere - anche negli ultimi tempi della sua vita, quando aveva già abbandonato l'attività in teatro - un atteggiamento severo nei confronti dei pressapochismi con cui riteneva si facesse, talvolta, l'opera lirica”.
Nato a Cremona il 19 luglio 1920, Protti aveva iniziato farsi conoscere durante la seconda guerra mondiale partecipando alla trasmissione radiofonica “L’ora del soldato”, dedicata dall’EIAR alle forze armate. Terminato il conflitto aveva frequentato il Conservatorio di Parma e nel 1948 aveva vinto il concorso nazionale da canto indetto dall’Enal a Bologna. “Aldo Protti parlava senza vanteria della sua vita artistica, ma con il giustificato orgoglio di chi sapeva di aver dato tanto al melodramma e di aver occupato un posto significativo nella sua storia- ricorda ancora Evelino Abeni- Esprimeva l'orgoglio del "cremonese", dell'uomo di provincia che era arrivato fra i grandi, contando sulle sue doti vocali ed artistiche, sul suo impegno, sulla sua capacità di sacrificio”.
Oltre alla frequente presenza alla Scala per tutti gli anni cinquanta, particolarmente fortunata è la collaborazione con Herbert von Karajan alla Staatsoper di Vienna, dove è costantemente presente dal 1957 al 73 in circa 380 recite. Appare anche a Chicago e in Sudamerica (Caracas, Buenos Aires). Nel 1961 partecipa alla seconda tournée lirica di artisti italiani in Giappone, di cui rimangono le registrazioni video di Rigoletto, Aida, Andrea Chénier e Pagliacci.
Importante è anche la collaborazione con la RAI, dall'edizione televisiva di Rigoletto del 1955, con la regia di Franco Enriquez, a diverse registrazioni radiofoniche: La forza del destino, Falstaff (Ford), Francesca da Rimini, L'olandese volante, La sposa di Corinto di Pietro Canonica, La morte di Danton di Gottfried von Einem, Genoveva di Schumann. Esegue anche l'oratorio La resurrezione di Cristo di Lorenzo Perosi. Approda tardivamente nel 1985 con Rigoletto al Metropolitan di New York, con il quale fa un tour di grande successo negli States.
L'addio alle scene avviene nel 1989 con una recita di Nabucco a Roncole Verdi, davanti alla casa natale del maestro, nell'ambito del Verdianeum Festival che aveva contribuito ad organizzare. Continua a cantare e insegnare fino all'ultima apparizione in pubblico nel 1995, quando riceve il premio Caruso a Lastra a Signa. “Finiti i contratti che avevo; il lavoro nei grandi teatri si è immediatamente troncato causa? Semplice: il non conformismo al clima politico di quel tempo. I risultati sono sotto gli occhi di tutti - così Protti spiegava il suo addio alle scene - Io continuai in quanto richiesto a girare il mondo e nel 1985 approdai al Metropolitan e poi il "Tour" con Rigoletto. Dopo il 1989 ufficialmente smisi l'attività centrale ma continuai ancora e piano piano mi fermai o fermerò. Nel 1978 volli avere figli miei ed incontrando a Teneriffe dove cantavo il "Nabucco" l'attuale mia moglie che sposai nel 1984 qui in comune; ora ho due maschi uno di 14 e l'altro di 12. Questo perché nel 1962 adottai una bambina che risultò sordo-muta, di conseguenza virai di "Bordo". Insomma cantai per oltre quaranta anni con 1.484 recite e circa 300 concerti”. Aldo Protti è scomparso il 10 agosto 1995. Nel 2010 la città di Cremona gli dedica una via.
Protti vestì i personaggi di circa cinquanta opere, con una preferenza per il repertorio verdiano; svolse inoltre una notevole attività concertistica. L'opera maggiormente eseguita fu Rigoletto, interpretata quattrocentoventicinque volte.
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commenti
Martine Vaffier
7 ottobre 2023 10:56
Ho avuto spesso occasione di suonare Rigoletto in orchestra con Aldo Protti protagonista. Era un grande. Sono dei ricordi stupendi.