Si arrende anche la formaggeria Alchimia di via Monteverdi. Il proprietario Claudio Buccelli: "I cremonesi sono difficili, la città è spenta. Sul lattiero-caseario solo parole"
Si arrende anche "Alchimia Ricerca del Gusto", la formaggeria di via Monteverdi. A meno di tre anni dall'apertura dell'8 dicembre 2020, Claudio Buccelli alza le mani. "Ho dovuto prendere con rammarico questa decisione sostanzialmente per due motivi: a Cremona non si trova personale, la persona che avevamo assunto ha avuto un'offerta migliore della nostra e ha deciso di cambiare. Ci ha dato un preavviso molto breve e non siamo riusciti a trovare un sostituto. Inoltre dopo tre anni di attività gli obiettivi che ci eravamo prefissati non sono stati raggiunti. La clientela cremonese è difficile e i fatturati non sono stati soddisfacenti."
"Peccato, - continua Buccelli - pensavamo di avere più appeal. Abbiamo lavorato bene inizialmente durante il Covid ma poi il nostro mercato si è standardizzato su un fatturato insufficiente. Credo che Cremona sia una città decisamente spenta, non ci sono iniziative per la popolazione, l'amministrazione comunale non organizza nulla. Per la città che è dovrebbe esserci un evento al giorno, ma le strutture ricettive conme il Ponchielli o il Museo del Violino non possono soddisfare la curiosità turistica. Credo ci sia un problema di eventi. Piazza Stradivari, ad esempio, è una piazza molto bella. Ma se togliamo qulche mercatino e la Festa del Torrone, non c'è mai nulla."
Il proprietario di CRA Formaggi, inventore del marchio Alchimia, si toglie qualche sassolino anche sul mondo della promozione del territorio. "Il martedì c'è il mercato di Coldiretti. Sotto un portico, nella città dell'agricoltura, il mercato agricolo è il martedì mattina sotto un portico. Le iniziative del settore del latte dovrebbero essere quotidiane. Il lattiero caseario è il settore di punta della città, eppure sembra non essere presa in considerazione. O comunque non a sufficienza. Non basta la ben organizzata Formaggi e Sorrisi per esaurire il potenziale richiamo di questo settore in cui Cremona è universalmente conosciuta come la punta di diamante della produzione italiana di formaggi. Vi faccio un esempio: in città non c'è una festa del Grana Padano o del Provolone, e abbiamo il Consorzio a Cremona!"
Il progetto Alchimia comunque procederà lontano dall'ombra del Torrazzo, partendo dalla produzione di formaggi a Castelleone, dove è anche presente un punto vendita, alle future aperture dell'anno prossimo a Milano, Verona, Brescia e forse a Riva del Garda (o in un paese limitrofo). Quest'anno l'azienda sta portando avanti un progetto nuovo con il formaggio invasettato che sarà pronto a gennaio. Dall'anno prossimo poi, l'azienda che già oggi conta 10 dipendenti, penserà alle nuove aperture.
Nel mentre, a Cremona, un'altra bottega ha abbassato la saracinesca unendosi al cimitero diffuso di attività chiuse definitivamente il cui futuro è scuro come le nubi che in queste ore sorvolano la città.
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commenti
Patrizia Signorini
14 luglio 2023 12:18
Quando da Decenni dico che i cremonesi sono un problema...opla'.
Qualcuno che può dire apertamente certe cose PERCHÉ CHIUDE.
Si ricordino i giornalisti che gli operatori che non sopravvivono o non prosperano a Cremona non è perché non sono capaci.
Tutta la mia stima a Alchimia.
Federico
14 luglio 2023 12:19
Ma come, proprio adesso che con l'installazione in galleria Cremona diventerà un centro di attrazione mondiale per il turismo? Ah, che mancanza di fiducia, e sì che in quasi 10 anni questa amministrazione ha sempre dato prova di grandissimo slancio culturale nonché adererenza alla realtà e alle problematiche sociali, si pensi solo alle onde blu e al Torrazzo verde. Per non parlare delle innumerevoli e lungimiranti scelte oculate in ambito economico, A2a su tutte. Proprio non capisco...
Franco
14 luglio 2023 12:28
Un vero peccato ,avevano portato una gamma di prodotti veramente interessanti. Una vera bontà. Per quanto riguarda lo sfogo ,purtroppo ha ragione su tutta la linea non si vede l’uscita da questa pericolosissima deriva . Speriamo si riesca a pure rimedio in qualche modo
Paolo
14 luglio 2023 13:38
Sempre colpa degli altri. Al di là della qualità i prezzi erano folli.. dire che non si organizza nulla e che la città è spenta significa non vivere in città.
Davide
15 luglio 2023 06:17
Concordo su tutto!!!!
Atsushi Murata
14 luglio 2023 15:04
Mi dispiace tanto per un'altra, ennesima attività che chiude e per l'imprenditore che ha creduto in "Cremona" e ha dovuto gettare la spugna.
Le parole dette nell'articolo rispecchiano molto bene la realtà di Cremona. Gli amministratori dovrebbero prendere in seria considerazione.
samuele
14 luglio 2023 15:38
Penso che la città sia bella purtroppo amministrata molto male e in maniera incapace.
L'amministrazione di sinistra si è rivelata un fattore determinante per questo bel risultato e con la M6 che arriverà fra 8/10 anni fino a Paullo c'è da stare poco allegri poiché Crema potrà portarci via la provincia con un conseguente crollo del valore immobiliare e altro è ora che i Cremonesi si sveglino e mettano giudizio alle prossime comunali
Cesare
14 luglio 2023 16:46
Dopo 10 anni di questa amministrazione Cremona è decisamente più degradata e triste, a parte qualche mercatino festivo e un paio di sagre gastronomiche all'anno il centro è una landa desolata, gran parte della responsabilità penso sia attribuibile ad un'amministrazione ottusa e scellerata che ha privilegiato lo sviluppo di aree commerciali in periferia lasciando che il centro morisse lentamente senza muovere un dito per invertire la tendenza. Chi se le scorda le fotografie del nostro sindaco in posa con un sorriso a 32 denti mentre inaugurava centri commerciali?
Giuseppe Bettella
14 luglio 2023 17:15
Un vero peccato, avevano portato qualcosa di nuovo, lavoravano con passione e competenza. Valori che spesso a Cremona non vengono recepiti.
Non so dire se è solo colpa dell'amministrazione e della mancanza di eventi, sicuramente il commento del gestore Claudio sulla filiera Grana Padano e Provolone è appropriato, manca una consapevolezza sul legame col territorio. Mancheranno, gli auguro tutta la fortuna che si meritano
Enrico
14 luglio 2023 18:37
Cremona è un paese con mentalità vecchia, gente che ha paura di tutto. Ogni catena ha chiuso qui
Manuel
15 luglio 2023 04:39
Leggendo questi commenti, ho l’impressione che ci sia gente che viva lontana dalla realtà.
Lasciamo stare l’amministrazione comunale e le sue consolidate inefficienze, ma con tanta offerta commerciale (centri commerciali, ipermercati, supermercati, discounts, commercio online, delivery e quant’altre diavolerie) chi dovrà mai acquistare nei negozi di prossimità? Le piccole imprese che sopravvivono (e sono molte meno di un tempo neanche troppo lontano!) è perché esaltano un’offerta particolare, hanno una clientela affezionata, tengono duro pur di raggiungere l’età pensionabile, etc.
Si vorrebbe il carnevale tutto l’anno... ma neanche a Rio. Certamente si potrebbe promuovere di più e meglio... ma ghe voeren i danee. L’imprenditore, giusto o sbagliato, incolpava la giunta, ma pure la cittadinanza e le associazioni di categoria. Le persone poi, si stancherebbero anche del baccanale perpetuo e lo si intuisce con il progressivo calo di fascino che riscuotono alcune manifestazioni storiche o, addirittura, le festività conclamate, come Pasqua e Natale: siamo sommersi di beni e di offerte!
Lo dico perché provengo dal mondo dell’artigianato e l’onda lunga del cambiamento commerciale, almeno da noi, è iniziata cinquant’anni fa ed alcune esperienze pionieristiche anche prima.
Fuori dalla città è stata un’ecatombe di chiusure: nel quasi silenzio assoluto. Diverse piccole comunità han nessun servizio e buon per loro che i comuni non tolgano la pubblica illuminazione.
Il capoluogo ha perso 10000 abitanti in 50 anni, la provincia, al netto di stranieri e meridionali (che generalmente non fanno spesa nelle boutique) esprime una popolazione paragonabile ai primi decenni dell’unità d’Italia.
Il problema è sistemico e generalizzato: concentrazione di ricchezza in sempre meno mani, impoverimento graduale e diffuso, calo della popolazione, arroccamento nelle proprie rendite, individualismo e menefreghismo pervasivi, etc.
Così continuando, salteranno pure le grandi catene.
Pierpa
15 luglio 2023 10:17
👏👏👏
Davide
15 luglio 2023 06:16
Quando si fanno eventi a cremona ci si lamenta del rumore,dei soldi spesi dal comune,c'è sempre un bastian contrario che si lamenta. Ma poi io mi chiedo, ma quanti negozi di formaggi hai visto funzionare in centro? Poi apri un negozio di formaggio in pieno centro perché pensavi di avere più appeal? Da arvedi cercano personale...
Paola
15 luglio 2023 06:52
Entro sempre nei nuovi negozi perché mi piace sostenere il commercio locale. 3 anni fa ne sono uscita con un pacchettino pagato a carato... Pur essendo in una posizione un po' oscurata nei giorni di mercato (forse doveva informarsi meglio prima) in questi anni non ho mai visto promozioni di prodotti, offerte accattivanti, autopromozioni durante manifestazioni o mercatini. La pubblicità è l'anima del commercio, aspettare e pretendere che "il Comune" la faccia al nostro posto non fa parte di una mentalità imprenditoriale
Mariateresa
15 luglio 2023 07:12
Mi dispiace che chiuda anche questa attività veramente innovativa nel settore (sono stata cliente).
Forse una città come Cremona, deserta di negozi e assediata da supermercati, ipermercati troppo numerosi per le sue dimensioni, di mentalità provinciale e "braccino corto", sta perdendo tutti i treni, in senso reale e metaforico
Paolo
15 luglio 2023 08:25
Dopo esserci andata una volta e visti i prezzi mia moglie ha detto mai più! Altro che città morta. Non si può vedere il cibo come fossero diamanti e il perché è molto semplice : mangiamo tutti, ricchi e poveri e con la attuale situazione italiana alcuni negozi sono divenuti Anti etici.
Bene! Avanti il prossimo e viva il liberismo che tanto vi piace.
Pierpa
15 luglio 2023 10:24
Sono un sempliciotto, e questa è la mia modesta opinione sempliciotta: per il successo delle attività commerciali c'è bisogno di acquirenti, che forse, dati i tempi (li dice la Banca d'Italia, ma me n'ero accorto da solo) hanno le proprie difficoltà. Facciamo la guerra senza dichiararla, ci becchiamo bollette di importi significativi, c'è l'inflazione che, depurata o meno da quella "importata" pesa sul reddito che non sta a distinguere fra quella importata e quella nostrana, e il risultato è l'effetto valanga sulle attività, a cominciare da quelle di nicchia.
Graziano Mainardi
15 luglio 2023 13:08
Ma se rendum coont dei presi che ghia chel negosi chi? Unestament l'è en negosi per sior....
Damiano
15 luglio 2023 23:19
Si chiama rischio d'impresa. È inutile dare la colpa a tizio e caio, al sindaco o ai cittadini. Non mi sembra che a Cremona mediamente le persone patiscano la fame e dunque i loro soldi li spendono come vogliono e dove vogliono. E sarebbe anche tempo che i commercianti la piantassero di lamentarsi quando le cose non gli girano bene che per decenni si sono fatti il gozzo.