Si puliscono le grandi fioriere dei Giardini che raccontano le dimensioni della grande basilica di San Domenico addirittura più lunga del Duomo
La pulizia straordinaria dei Giardini Pubblici oggi è toccata ai grandi vasi fioriera, costituiti da una fusione di metalli ferrosi trattata con cromia verde che simula l’ossidazione del bronzo, dove la ruggine stava aumentando, il colore si stava sollevando e il verde era quasi sparito. Anche le scritte che ricordano che lì, prima della costruzione del Giardino, sorgeva la basilica di San Domenico non sono più leggibili. Vedremo se la pulizia in corso basterà a a ridare decoro a questi splendidi vasi che raccontano la storia di quest'area e del convento e della basilica che qui sorgeva. Sul basamento della fioriera c'è una scritta che ricorda la sistemazione a giardino dell'area nel 1878, avvenuta dopo la demolizione della chiesa di San Domenico, luogo dell'Inquisizione, come ricordato nella lastra. Le due fioriere sono state collocate a dimostrare le dimensioni della trecentesca basilica. Aveva dimensioni straordinarie, in lunghezza superava addirittura la Cattedrale. La facciata era rivolta verso la Galleria con l'abside e l'altare maggiore collocati dove adesso c'è il monumento di Amilcare Ponchielli (anche questo è stato ripulito). Con un po' di fantasia e guardando gli andamenti degli alberi, è possibile avere anche la suggestione delle tre navate con pilastri e colonne. Pensate che la chiesa aveva 14 altari e sei cappelle e una serie straordinaria di statue e quadri.
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commenti
alfredo bonini
23 novembre 2023 11:46
Evviva! sono decenni che aspettavo questo gesto! Fossimo in un altro paese, quelle fioriere sarebbero fiorite tutto l'anno, i giardini curati, la "tomba" di Stradivari perlomeno spolverata e fiorita, le aiuole rimesse come erano all'inizio: bellissime con convallaria, rose e centinaia di ellebore! Serve cura e personale, come fanno altrove (Mantova, Ravenna, Ferrara...)? Si trovino soluzioni: qualche ora di lavoro da parte di chi è in cassa integrazione, per esempio....
Manuel
23 novembre 2023 18:40
Con cassaintegrati, disoccupati, assistiti, ci fai poco, specialmente se arrivano scazzati e col necessario carabiniere che li controlla. In questo, come in altri settori, se si volesse far funzionare il pubblico, necessiterebbe investire su capitale umano competente, serio e adeguatamente pagato. Dirigenti veri che non debbano rincorrere un farlocco premio-obiettivo (che raggiungono sempre), ma che debbano render conto personalmente dell’efficacia il comparto; tecnici capaci che non autocertifichino il titolo di studio trovato nell’uovo di Pasqua; operai, formati per l’attività richiesta, che non abbiano, all’atto dell’assunzione, decine di certificati medici decretanti l’impossibilità di lavorare ed un quadro clinico pre terapia intensiva; impiegati motivati ed assunti in numero congruo, non la solita infornata di raccomandati con la priorità di far passare la giornata, far sgobbare le vecchie cariatidi e caricare la chiavetta del caffè.
Il verde urbano, a Cremona, è delegato alle cooperative ed ai privati: alcuni sono seri nel gestire le consegne e pure ben attrezzati, ma raccattano (anche per necessità) personale generico con colloqui a spanne, sperando di non doversene pentire e quasi mai è formato per la cura del patrimonio vegetale.
Se la funzione pubblica fosse efficiente, molti privati non guadagnerebbero!