Soresina e Cremona: hanno minacciato e aggredito più volte le ex compagne. I Carabinieri hanno eseguito due misure cautelari di divieto di avvicinamento
Il 31 gennaio e il 1 febbraio i Carabinieri della Stazione di Soresina e Cremona hanno sottoposto due uomini alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle rispettive ex compagne o ex fidanzate, alle loro abitazioni e a tutti i luoghi frequentati dalle vittime, con divieto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo, anche informatico, emesse dal Tribunale di Cremona.
Il primo caso riguarda un cittadino italiano con precedenti di polizia, per fatti accaduti in un comune sotto la competenza dei carabinieri di Soresina.
Il provvedimento è stato adottato a seguito di un intervento effettuato dai carabinieri di Soresina quando la donna era stata percossa dal compagno e delle conseguenti denunce presentate dalla donna che ha riferito di essere stata maltrattata, con violenza fisica e psicologica, per diverso tempo dall’ex compagno. La donna ha denunciato ai militari che la situazione con il compagno era ormai diventata insopportabile. La loro relazione era andata avanti in maniera altalenante perché le liti erano molto frequenti e lui aveva iniziato ad avere comportamenti violenti e minacciosi. Nello specifico, l’uomo aveva iniziato a insultarla quasi quotidianamente a seguito di liti che scaturivano dalla sua ossessiva gelosia, tanto da strapparle il cellulare dalle mani in più occasioni per controllarne i contatti. L’ha minacciata spesso di morte fino ad arrivare a percuoterla con calci e schiaffi in varie parti del corpo, facendola cadere a terra e stringendole le mani al collo. Fino all’ultimo fatto della fine di luglio scorso quando è stata colpita alla testa più volte e le ha messo le mani al collo, tanto da doversi recare in ospedale per le cure. E quel giorno la vittima, dopo l’aggressione, ha deciso di interrompere la relazione e tornare a vivere dai genitori perché non si sentiva più sicura nella casa familiare, chiedendo anche l’intervento dei carabinieri. Ma la denuncia ha provocato ulteriori problemi perché le azioni dell’uomo non sono cessate, ma si sono intensificate. Le offese e le minacce di morte erano continue perché non ha accettato l’allontanamento della ex convivente, tempestandola di messaggi in cui manifestava odio e rabbia nei suoi confronti e telefonandole continuamente per sapere dove si trovasse, andando a cercarla sul luogo di lavoro o a casa quando non rispondeva alle chiamate.
I militari hanno quindi avviato le indagini trovando riscontro a quanto riferito dalla vittima che ha riferito di temere per la propria incolumità tenuto conto dell’escalation delle condotte sempre più aggressive e ripetute nel tempo nonostante l’uomo fosse consapevole delle denunce presentate nei suoi confronti. Quindi, tenuto conto della particolare gravità delle azioni intimidatorie, moleste e persecutorie e del loro ripetersi in maniera sistematica che le hanno provocato uno stato di ansia, disagio e preoccupazione, l’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento a tutela dell’incolumità fisica della vittima, imponendo all’uomo di non avvicinarsi alla ex compagna per nessun motivo e di non comunicare con lei con qualsiasi mezzo. Il provvedimento è stato immediatamente notificato all’uomo dai Carabinieri di Soresina.
Il secondo caso riguarda un cittadino straniero con precedenti di polizia e il provvedimento è stato adottato per una serie di atti persecutori posti in atto nei confronti della sua ex fidanzata al termine della loro relazione nel febbraio del 2022. La donna nel mese di dicembre scorso, dopo aver sopportato per mesi i comportamenti molesti dell’ex fidanzato, ha deciso di recarsi dai carabinieri e denunciare i fatti.
Ha riferito che quasi quotidianamente ha ricevuto messaggi con insulti e minacce tramite applicazioni di messaggistica. Spesso l’uomo l’ha seguita per strada per capire con chi si incontrasse, facendosi trovare di frequente nei luoghi che la donna frequentava insieme agli amici, alcuni dei quali comuni.
Molte volte si è recato sul luogo di lavoro della donna, osservandola per lungo tempo e, talvolta, attendendola al termine dell’orario di lavoro, per seguirla e chiederle di tornare insieme. In una occasione l’aveva raggiunta e bloccata, prendendola per il collo, spingendola su un muro e minacciandola di morte.
In altre occasioni ha contattato sui social gli amici della donna intimando loro di starle lontano perché era la sua fidanzata oppure, mentre lei era in compagnia di amici, l’ha raggiunta e l’ha strattonata pretendendo di sapere chi fossero gli uomini presenti. Il culmine è stato raggiunto a metà gennaio di quest’anno quando la donna si trovava in un luogo e l’uomo si è presentato per parlarle, a dimostrazione che la seguiva con regolarità. La donna lo ha evitato ma lui l’ha raggiunta e bloccata dicendole che non doveva uscire di casa e non doveva fare niente senza di lui, sferrandole uno schiaffo e provocandole delle lesioni refertate in ospedale con alcuni giorni di prognosi.
Tutti questi comportamenti persecutori le hanno provocato un grave stato d’ansia che l’hanno portata ad avere paura ad uscire da sola di casa e ad andare sul posto di lavoro per il timore delle sue incursioni. Per questo ha deciso di presentare una dettagliata denuncia alla Stazione carabinieri di Cremona che, dopo avere effettuato tutti gli accertamenti previsti e avere sentito tutti i testimoni agli episodi, ha informato l’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento alla donna, al luogo di residenza, al luogo di lavoro e a tutti i luoghi frequentati, con divieto di comunicare con lei con qualsiasi mezzo. Il provvedimento è stato notificato all’uomo dai carabinieri della Stazione di Cremona il 1 febbraio.
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