Sprovvisto di documenti, fornisce il nome falso. Dagli accertamenti risulta avere fornito false generalità per anni e avere commesso numerosi furti ai distributori di biglietti della metro. Arrestato
Al termine di un controllo di polizia avvenuto per strada nel capoluogo, i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Cremona hanno arrestato per false attestazioni a un pubblico ufficiale un cittadino straniero di 26 anni, con numerosi precedenti di polizia a carico, privo di documenti di identità.
L’arresto è scaturito dal controllo avvenuto poco dopo le 02.00 in viale Po quando i militari hanno notato un’auto sospetta con quattro persone a bordo. I militari hanno fermato il mezzo e hanno controllato gli occupanti.
Il conducente, ovvero il 26enne, ha presentato ai militari della pattuglia una denuncia di smarrimento della patente di guida presentata una settimana fa ai carabinieri di Vigevano (PV), nella quale era riportato un nome e l’età di 18 anni. Invece, gli altri tre erano ben conosciuti dai carabinieri della Radiomobile per i numerosi precedenti di polizia e penali a carico. Ma le attenzioni dei militari si sono rivolte verso l’unico uomo che non aveva il documento, ovvero il conducente, e hanno approfondito le verifiche attraverso le banche dati in uso, una delle quali permette di conoscere, in base al nominativo fornito, se ha conseguito patenti di guida nel suo paese di origine. La risposta della banca dati è stata negativa e, di conseguenza, hanno proceduto a sanzionare l’uomo in via amministrativa per guida senza patente e al fermo amministrativo del veicolo, a lui in uso e intestato ad altra persona, per 90 giorni.
Ovviamente il fatto che non risultasse una patente a suo carico e che lui ne avesse invece denunciato lo smarrimento ha insospettito i militari che lo hanno accompagnato presso la caserma Santa Lucia e sono stati approfonditi gli accertamenti su quanto da lui dichiarato procedendo alla sua completa identificazione mediante fotosegnalamento. Attraverso la comparazione delle sue impronte è stato rapidamente accertato che quanto riferito dall’uomo era falso, perché in precedenza era già stato identificato con un diverso nome. Infatti, dalla banca dati sono saltati fuori un nome e una data di nascita differenti rispetto a quelli che aveva fornito in viale Po e riportati anche nella denuncia di smarrimento.
Infatti, è risultato a suo carico un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso nel 2014 dal Tribunale per i Minorenni di Milano che non era mai stato eseguito perché per ben nove anni si era reso irreperibile, fornendo sempre false generalità. Il provvedimento di fermo è stato revocato, ma l’uomo era ricercato anche per diverse notifiche a suo carico sempre da parte del Tribunale per i Minorenni di Milano e relative a un procedimento penale che lo vedeva coinvolto per i reati associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi furti, con vari complici, presso i distributori automatici di biglietti installati presso le stazioni della metropolitana di Milano. Lui e altri cinque soggetti avevano composto un gruppo criminale che, da gennaio ad aprile del 2014, aveva compiuto decine di furti ai distributori di biglietti dell’ATM di Milano. La banda agiva sempre di notte, forzando le porte di ingresso delle stazioni, poi danneggiando i distributori e rubando il denaro contenuto, risultato, nel complesso, di diverse decine di migliaia di euro. E per tali motivi era stato rinviato a giudizio, ma non si era mai presentato alle udienze perché era sparito nel nulla, utilizzando sempre generalità false. E anche la denuncia di smarrimento della patente presentata a Vigevano è risultata falsa.
Tenuto conto dei precedenti di polizia e della sua condotta finalizzata a impedire di individuare il suo vero nome e quindi a farsi identificare eludendo i controlli di polizia, il 26enne è stato arrestato per quanto commesso.
E’ stato trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Cremona fino alla mattina del 21 luglio quando è stato accompagnato in Tribunale per l’udienza di convalida, conclusasi con la convalida dell’atto, la sottoposizione dell’uomo all’obbligo di firma e il rinvio dell’udienza al 15 settembre. L’uomo è stato rimesso in libertà.
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