Taglio del nastro per l’edizione autunnale della Fiera del Libro con i giornalisti Roberto Fiorentini e Fabrizio Loffi
Le porte di Spazio Comune al civico n.7 di Piazza Stradivari si sono aperte per una nuova ed accattivante edizione dell’ormai famosa Fiera del Libro di Cremona. Hanno inaugurato la rassegna due giornalisti cremonesi di primo ordine: Fabrizio Loffi con “Delitti all’ombra del torrazzo – I più celebri cold case cremonesi del ‘900”, Edizioni CremonaSera, Roberto Fiorentini con il suo nuovo libro “Bassa” Mon Amour, edizioni cremonabooks e sempre a firma di Roberto Fiorentini in collaborazione con Roberto Codazzi e le fotografie di Danilo Codazzi “Io e la musica son” Fantigrafica Edizioni.
Gli autori hanno dialogato con Claudio Ardigò, critico letterario ed organizzatore della Fiera del Libro di Cremona e la giornalista Beatrice Ponzoni. Letture a cura di Maria Emilia Mori. A fare gli onori di casa l’assessore Barbara Manfredini.
Un’apertura all’insegna della scoperta del territorio cremonese che consegna ai lettori uno spaccato lontano dall’immagine del territorio tranquillo e sornione. Tutt’altro. I due autori ci incollano alle pagine dei loro libri rivelandoci uno sguardo di questo piccolo angolo padano completamente differente.
Procediamo con ordine. Fabrizio Loffi con “Delitti all’ombra del torrazzo” cattura l’attenzione con la sua penna da cronista attento e rigoroso, alla quale ha abituato anche da tempo i lettori di CremonaSera, utilizza la tipica curiosità dell’investigatore e la capacità determinata del ricercatore. Racconta fatti di cronaca nera contestualizzandoli alla storia, al tempo, alla politica ed alla situazione sociale dei primi del ‘900. Grazie ad un’attenta ricerca documentaria rielaborata in narrazione precisa di omicidi ed intrighi, Loffi restituisce al presente significative storie di personaggi poco conosciuti fino ad oggi o, forse, dimenticati, i cui tratti e le cui azioni hanno segnato la storia del territorio. I “gialli di provincia” che Fabrizio Loffi racconta nel suo libro sono una ventina, racchiusi in uno spazio temporale tra le due guerre mondiali. Dalla “tortorella di via dei Rustici” alla “cameriera dell’Aquila nera” e molto altro da scoprire, Loffi ci propone racconti di omicidi avvolti in un’ombra che potrebbe essere paragonata a quella del famoso assassino noto come Jack lo Squartatore. I “cold case” riempiono le pagine dei giornali, sono delitti rimasti irrisolti e sono uno specchio del nostro mondo, della nostra società, di quello che eravamo e che, forse, siamo diventati. Da qui si parte per scoprire le verità sul mondo, talvolta, verità scomode. Loffi dimostra cosa significa essere giornalista specializzato in cronaca nera: un segugio che sviluppa contatti diretti con le fonti (questura, legali, esperti forensi, anatomopatologi) più che su lanci di agenzia, bussa alle porte alla ricerca di testimoni. Il risultato?! Non una suspence finta, ma la naturale realtà dei fatti narrata da un giornalista che ricerca la verità lasciando le conclusioni al lettore.
Lo spaccato sul territorio cremonese, però, ha mille volti ed altrettante sfaccettature ed è con “Bassa” Mon Amour che il viaggio continua. Roberto Fiorentini subito dalle prime parole cattura l’attenzione dei lettori con immagini così chiare da sembrare fotografie. La sua narrazione è puntuale, ricca di particolari che, uno ad uno, vanno a costruire un affascinante intreccio fatto di ricerche d’archivio, conoscenze e ricordi personali. Numerosi chilometri macinati tra strade di campagne e piccoli borghi. Come scrive lo stesso Fiorentini “quando si parla di Bassa si intende il territorio della pianura glaciale e alluvionale sopra il fiume. Bisogna scordarsi i confini legali di comuni, paesi, province e regioni. È un territorio circoscritto dall’altitudine, dalla sua morfologia ed è caratterizzato dal Po che scorre al centro”. Fiorentini segna il punto di partenza del suo racconto in via Platina a Cremona ed intraprende un viaggio che condurrà fino a Parma. La struttura del libro è intrigante. Fa tornare alla mente il filosofo Eraclito che affermava che non ci bagnamo mai due volte nello stesso fiume perché il fiume scorre di continuo e anche noi cambiamo in continuazione. Il suo scrivere appassionato ha origine da ricordi d’infanzia e viene alimentato nel sua evoluzione dal supporto di guide speciali come il grande fotoreporter Raffaele Rastelli, il sindaco-paleontologo di San Daniele Po, Davide Persico, dall’amico e collega Paolo Panni e dal gran cerimoniere della pasticceria Lady’ di San Secondo, Angelo Pezzarossa. Un mix di cronaca tra miti e realtà, tesori nascosti, antiche culture esistite al tempo del paganesimo dove la natura scandiva il passare del tempo. Fiorentini ci consegna un libro che narra di storia, di luoghi storici ma pervasi ed intrisi dall’energia della vita, della cultura, la nostra. Con lo spirito del giornalista di strada ha attraversato luoghi andando alla ricerca di storie e personaggi è il caso di Brancere con il suo piccolo cimitero “crocevia di storie infinite. A partire da quelle della sua probabile fondazione, avvenuta dopo il 1756. In quell’anno una terribile piena del fiume si portò via vivi e morti al di là dell’argine”.
Oppure Caruberto. “Due cascine e una chiesa, ma un vero vaso di Pandora per la storia. … Un’aurea di pace regna su queste terre. Ci si immerge ancora nell’Alto Medioevo. … Tutti gli storici sono concordi nel riconoscere in questo “Ruberto”: Roberto Ponzoni; nonno delle pittrici Sofonisba e Lucia Anguissola”. Non è tutto. Si attraversa Stagno Lombardo, San Daniele Po, Polesine Parmense e tutti quei luoghi culla di tesori naturali ed artistici, di nobili damigelle e di coraggiosi cavalieri. Fiorentini, però, ama molto la natura ed il suo silenzio, forse, proprio questi sono gli ingredienti che rendono unica la magia della “Bassa”.
Il prossimo appuntamento con la Fiera del Libro sarà domani, sabato 15 ottobre alle ore 17.30, presso Spazio Comune.
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