Terza casa della comunità a Castelleone, “un passo avanti importante per il territorio cremasco”
“Un importante passo avanti per il territorio cremasco, che prossimamente potrà contare su una terza casa di comunità: verrà collocata a Castelleone”. Diffusa nei giorni scorsi, la notizia di questa scelta da parte di regione Lombardia, adottata con dgr 1827 del 31 gennaio, viene salutata con favore anche dal direttore generale di Asst Crema Alessandro Cominelli e dal direttore socio sanitario Carolina Maffezzoni, “si tratterà di un terzo presidio territoriale, da affiancare a quello presente in via Gramsci e alla casa di comunità di Rivolta d’Adda, che sarà in grado di rendere concreto il paradigma di una sanità più vicina alle persone. Ringraziamo Regione Lombardia per la sensibilità con cui ha accolto l’istanza di un territorio che da sempre si mostra coeso per ottenere servizi a beneficio della comunità. Il senso di queste strutture si racconta nel nome: vogliono diventare un presidio di riferimento per tutti, cittadini e associazioni. Vogliono essere la porta d’accesso a servizi sanitari e sociosanitari, nonché il baluardo fondamentale per una presa in carico effettiva ed una concreta integrazione tra ospedale e territorio. Poter strutturare un presidio in più significa potenziare i servizi per la salute dei cittadini cremaschi”.
Questo è, secondo Cominelli, un traguardo da condividere con il territorio ed in particolare con i sindaci dell’Area omogenea: “subito dopo l’insediamento, la nuova direzione ha effettuato un’analisi dei fabbisogni, alla luce delle nuove strutture previste dalla più recente normativa in materia”. Rilevata la necessità di una terza casa della comunità nell’ambito territoriale cremasco “ce ne siamo fatti portavoce in regione”. Ed il risultato è stato conseguito. Ora, definito che la nuova struttura troverà sede a Castelleone, “dovrà essere avviato l’iter per la definizione degli spazi più idonei ad ospitare una struttura di questo tipo e per valutare i servizi meglio rispondenti ai bisogni dei cittadini”. Asst dovrà procedere all’identificazione della sede delle attività con idonea procedura ad evidenza pubblica.
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