Torna a Cremona dopo quasi quarant'anni la "Trinità" di Giovanni Mansueti, era partita nel 1985 per essere restaurata all'Opificio delle Pietre Dure di Firenze
Ci sono voluti quasi quarant’anni, ma finalmente tornerà a casa la pala raffigurante la Trinità con San Francesco e Bernardino da Siena attribuita a Giovanni Mansueti, che l’avrebbe dipinta appena dopo il 1500, rimasta per tutti questi anni in restauro all’Opificio delle Pietre dure di Firenze. E’ trascorso talmente tanto tempo che l’unica riproduzione della tavola è ancora quella in bianco e nero che pubblichiamo. Già si era capito che sarebbe stata un’operazione difficoltosa a causa dei danni riportati dal supporto della tavola e dalla pellicola pittorica che ne avevano resa difficile anche la stessa attribuzione, assegnata definitivamente all’artista veneziano dal Berenson solo nel 1957, ed in seguito confermata da Alfredo Puerari.
A decidere il suo trasferimento a Firenze era stato il 12 dicembre 1985 il Soprintendente per i beni artistici e storici delle province di Brescia, Cremona e Mantova di allora, Aldo Cicinelli. Alla volta dell’Opificio era partito anche l’olio su tavola “"Madonna in trono e i Santi Pietro e Andrea” di Ludovico Mazzolino, opera giunta la museo Ala Ponzone insieme alla precedente nel 1894, proveniente dal lascito Vincenzo Favenza. La decisione del trasferimento era stata presa in quanto le due opere, di notevole pregio storico-artistico, presentavano gravi ed articolati problemi di conservazione che solo attraverso la grande competenza degli esperti restauratori dei Laboratori della Fortezza da Basso di Firenze potevano essere affrontati. Presso questo Istituto, che insieme all'Istituto Centrale del Restauro, rappresenta in ambito internazionale il più autorevole punto di riferimento nel campo del restauro, si erano avviati i lavori. La quantità di lavoro cui l'Opificio era stato sottoposto in quegli anni, dovuta sia alle emergenze causate da alluvioni e da eventi sismici nonché alla positiva circostanza che l'autorevolezza dell'Opificio aveva fatto si che vi fossero assegnate le maggiori eccellenze italiane, non aveva permesso il completamento del restauro della nostra opera.
Mentre il lavoro di restauro della pala Trinità coi Santi Francesco e Bernardino da Siena di Giovanni Mansueti è proseguito, per quanto riguarda il dipinto del Mazzolino, a causa dell'alto carico di lavoro dei Laboratori dell'Opificio, gli interventi erano stati sospesi. La tavola del Mazzolino era tornata a Cremona nel 2009, dove i lavori erano proseguiti a cura di CrForma sotto la supervisione degli esperti di Firenze, terminando nel 2012. E’ proseguito invece il restauro della tavola del Mansueti, oggi pressochè ultimato. Proprio martedì scorso il conservatore della Pinacoteca Mario Marubbi si è recato all’Opificio fiorentino per verificare di persona lo stato dei lavori.
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