Ultimo giorno di pellegrinaggio per i 300 cremonesi a Lourdes con UNITALSI
Con la Messa degli anniversari di matrimonio, celebrata nella chiesa di Santa Bernadette, posta al di là del fiume Gave proprio davanti alla Grotta di Massabielle, si è aperta, giovedì 10 agosto, la terza giornata del pellegrinaggio dell’Unitalsi Lombarda al santuario di Lourdes. I trecento pellegrini hanno partecipato all’Eucaristia presieduta da don Claudio Rasoli, presidente della Fondazione Redentore di Castelverde e concelebrata da una quindicina di sacerdoti di Cremona, Crema, Como e Mantova.
“Per noi oggi – ha esordito don Rasoli – questa è la Messa della riconoscenza! La riconoscenza anzitutto delle quattro coppie che ricordano un particolare anniversario di sposalizio, ma anche di ciascuno di noi perché in questo pellegrinaggio abbiamo ricevuto tante grazie. La prima è quella della compagnia di Maria che ci fa sentire l’amore di Dio e poi quella dei nostri fratelli con i quali condividiamo questa esperienza. Il pellegrinaggio è sempre un evento di Chiesa, ma individuale”.
Subito dopo si è tenuta una breve celebrazione penitenziale cui sono seguite le confessioni. I malati e i tanti pellegrini hanno aperto il loro cuore al Signore confidando a lui, attraverso i sacerdoti, i loro peccati.
Nel pomeriggio i pellegrini hanno compiuti i “I Passi di Bernardette”, un itinerario nei luoghi di vita della giovane veggente, un’immersione nell’esistenza straordinaria di questa ragazza che ebbe il privilegio di incontrare Maria per 18 volte e che visse poi nel silenzio del monastero di Nevers fino alla sua morte.
In serata forse uno dei momenti più attesi e suggestivi del pellegrinaggio: la processione aux flambeaux. La delegazione lombarda ha avuto l’onore di aprire il cammino subito dopo la croce. Gli stendardi della Sezioni e quelli delle diverse sottosezioni precedevano i malati spinti dalle dame e dai barellieri, poi procedeva la statua della Madonna portata a spalla dagli unitalsiani lombardi e dietro centinaia di uomini e donne che al momento del canto dell’Ave Maria alzavano la loro candelacreando un effetto straordinario: un vero e proprio fiume di luce.
Venerdì 11, l’ultimo giorno di pellegrinaggio, si è aperto con la celebrazione dell’Eucaristia presieduta da mons. Adriano Cevolotto, vescovo di Piacenza-Bobbio, presente a Lourdes con un gruppo di giovani appena rientrati dalla Gmg di Lisbona. L’omelia è stata offerta da don Maurizio Lucini, di Unitalsi Cremona e direttore spirituale del pellegrinaggio. Don Lucini ha spronato ad imitare la Vergine Santa che dopo l’annuncio dell’Angelo è rimasta sola: “Anche noi come Maria abbiamo avuto la grazia in questi giorni di incontrare il Signore, di fare esperienza di Lui e della sua presenza. Ora è il momento di tornare a casa: la sfida è quella di continuare anche nei nostri ambienti quotidiani di fidarci delle promesse di Dio così come fece la Madonna. Lei è andata avanti e ha compiuto il progetto di Dio fidandosi unicamente di quello che le disse l’Angelo”.
Dopo il passaggio dei malati alla grotta con lo sguardo fisso alla candida statua, si è tenuta la via Crucis nella Prateria. Mentre diversi operai innalzavano negli immensi prati le grandi strutture che avrebbero accolto le migliaia di francesi partecipanti al Pellegrinaggio nazionale che tradizionalmente si tiene nella settimana dell’Assunta, i pellegrini hanno ripercorso l’itinerario doloroso di Gesù dal Pretorio di Pilato al Golgota. Un momento di intenso di preghiera favorito anche da una mattinata fresca nonostante il sole avesse avuto la meglio sulle nuvole.
Prima di pranzo i responsabili del Pellegrinaggio hanno accesso, a nome di tutti, un grande cero nel luogo dove ardano tante fiamme, simboli di una preghiera che può e deve illuminare la vita di ogni uomo.
Nel pomeriggio l’ultimo atto del pellegrinaggio: il Santo Rosario nella chiesa di Santa Bernadette e l’accoglienza dei nuovi volontari Unitalsi. Il direttore del pellegrinaggio, Franco Bortolotti di Mantova, ha chiamato davanti all’altare i cosiddetti “primini”: a ciascuno è stata donata una spilla e una candela da accendere dai lumi della mensa eucaristica. Don Lucini ha concluso la cerimonia con un semplice invito: “Questa luce non è vostra: condividetela le persone che incontrerete al ritorno. Testimoniate la carità con entusiasmo”.
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