24 febbraio 2021

Via libera dagli Stati generali Clima, Ambiente e Salute all'Osservatorio territoriale indipendente sulla giusta transizione ecologica

Un "Osservatorio territoriale indipendente sulla giusta transizione ecologica" è stato deciso dall'assemblea degli Stati generali Clima, Ambiente e salute, che chiede il coinvolgimento di tutti i comuni della Province indipendente dalle maggioranze che li guidano sul pacchetto 20/30 concordato dal Comune di Cremona con LghA2A, Padania Acque, Aem,

Di seguito il comunicato dell'assemblea Stati generali Clima, Ambiente e Salute

"Con il via libera alla costituzione di un proprio “Osservatorio territoriale indipendente sulla giusta transizione ecologica” si è conclusa dopo due ore e mezza di confronto l’ assemblea online degli Stati generali Clima, Ambiente e salute.

La definizione di “giusta transizione” viene sostenuta e promossa dalle stesse Istituzioni europee che raccomandano il coinvolgimento delle popolazioni e delle comunità locali per strutturare il Ricovery Plan attraverso “ Piani territoriali” e criteri di sostenibilità sia ambientale che sociale.

In questo quadro l’Osservatorio sulla giusta transizione ecologica ed energetica si potrà avvalere di competenze scientifiche in tutti le discipline coinvolte, ricorrendo alla consulenza di esperti anche di livello nazionale purchè non coinvolti in conflitti di interesse e non condizionati da interessi economici e finanziari di parte. 

Sia il Pacchetto 20/30 concordato dal Comune di Cremona con LghA2A, Padania Acque, Aem, sia il nuovo PNRR, Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza, in via di rielaborazione da parte del Governo Draghi ricadono sotto la lente dell’Osservatorio in via di costituzione come strumento di conoscenza, analisi critica, autonoma capacità di proposta degli Stati generali Clima, Ambiente e Salute. 

Esistono in tutte le questioni sottoposte a confronto e a decisioni finali rilevanti per il futuro sia problemi di metodo che di merito.

Per quanto riguarda il merito, è evidente che la discussione e la valutazione del pacchetto 20/30 non possa restringersi al solo Comune di Cremona ma debba riguardare l’intero territorio provinciale, coinvolgendo sia la Provincia che tutti i Comuni, indipendentemente dalle maggioranze che li governano.

In particolare l’Assemblea provinciale dei Sindaci potrebbe avere un ruolo centrale e davvero rappresentativo di una democrazia territoriale viva e dovrebbe avviare un percorso condiviso di valutazione e discernimento degli orientamenti di fondo da assumere, optando per quelli più corrispondenti alle esigenze del territorio e al suo sviluppo sostenibile ed equo.

Va ricordato infatti che i finanziamenti europei sono finanziamenti pubblici e che una parte consistente ricadrà come debito sulle giovani generazioni. 

Anche per questo il debito buono è quello che investe sul capitale umano e non sulle quotazioni in borsa, è quello che investe non sul gas ma sulla decarbonizzazione basata sulle energie rinnovabili, in particolare sul fotovoltaico, che nelle indicazioni europee dovrebbero coprire anche in Italia la quota del 75% dell’intera energia elettrica prodotta entro il 2030. 

Dunque visione e concretezza. Visione su quale modello di sviluppo sostenere che sia non solo in transizione ma capace di “riconversione” , su quale ruolo riassegnare allo Stato e alle istituzioni locali rispetto al mercato, su quale riforma e rilancio della sanità pubblica sia indispensabile ad una popolazione provata dalla pandemia e da un inquinamento dannoso per la nostra salute. 

Concretezza nelle proposte che avanziamo e nelle iniziative specifiche che assumiamo come Coordinamento o come singole associazioni: la richiesta all’ATS Valpadana di completare l’indagine epidemiologica sul nostro territorio, resa ancora più urgente dall’aggravamento portato da Covid19; la collaborazione ancora più stretta con l’Istituto di ricerca medico-scientifica Ramazzini di Bologna sulle malattie dovute a inquinamento ambientale; l’appello inviato al Presidente del Consiglio Mario Draghi per il il risparmio di suolo promosso da Salviamo il Paesaggio cremonese, cremasco e casalasco; il sostegno dato al Circolo VedoVerde di Legambiente Cremona autore della lettera di richiesta dati sull’origine e sulla tipologia di rifiuti che si bruciano nell’inceneritore San Rocco di Cremona; infine la condivisione della proposta avanzata dall’ex assessore all’Ambiente Alessia Manfredini di avviare a chiusura almeno la linea più vecchia e obsoleta dell’inceneritore/termovalorizzatore di Cremona in attesa di avere garanzie certe sulla sua chiusura continuamente promessa e continuamente rinviata nel tempo".  


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