7 novembre 2023

Abbiamo colorato di grigiorosso le foto in bianco e nero. Partiamo dalla Cremonese 1959

Un piccolo mondo a colori. L'esperimento, se così vogliamo chiamarlo, è quello di offrire un po' di colore ad immagini in bianco e nero, immagini che ci hanno aiutato a capire un po' meglio quel mondo in grigiorosso, almeno quasi tutto grigiorosso, della US Cremonese. Non è stato, e soprattutto non è, un passaggio facile; abbiamo competenze tecnologiche quasi nulle, alcune fotografie sono difficili da colorare per tanti motivi, abbiamo una enorme passione storica e narrativa ma il muro delle capacità tecniche è gigantesco da scalare, almeno per noi. Ridare il colore ad alcune fotografie in bianco e nero della Cremonese non è un semplice esperimento di stile, ma cerca di raccontare come, attraverso immagini filtrate dal tempo e dalle possibilità fotografiche di allora, potevano presentarsi ai tifosi i colori di quei momenti che molte persone possono vivere oggi senza tutte le sfumature cromatiche. Le fotografie non avranno tutte le stesse caratteristiche, alcune sono state scelte per i piccoli particolari che possono aiutare a capire molte cose, altre perché avevano le caratteristiche idonee per la coloritura. Quel piccolo mondo di colori della Cremonese che abbiamo cercato di sviluppare avrà molti difetti, non sarà esente da critiche, i colori non saranno perfetti ma l'idea di base è stata quella di tributare a persone e momenti un modo diverso per poter osservare le affascinanti immagini in bianco e nero che ci sono arrivate. “Non sparate sul pianista” disegnava Jacovitti nei saloon frequentati dal suo personaggio CoccoBill, era una richiesta che voleva mettere al sicuro colui che allietava le giornate nei locali tipici del Far West, se alcune foto non saranno perfette portate pazienza, noi ce la stiamo mettendo tutta. 

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Alcuni volti sono perplessi, altri sorridenti, siamo in serie C, nelle stagioni tra il 1959 e il 1961, la maglietta è quella tipica da trasferta ma, in base alle esigenze delle squadre, veniva utilizzata anche in partite allo Zini. I colori grigiorossi sono due strisce orizzontali che avvolgono la parte centrale del petto, quella del portiere è, secondo tradizione di allora, interamente nera. Girocollo e polsini sono in sintonia con i colori tradizionali, il logo societario è a cavallo tra le bande orizzontali, nella parte sinistra del petto. Un logo semplice ma estremamente funzionale, pulito e con l'acronimo della società. La maglia ha i colori delicati, nel complesso è poco appariscente ma molto raffinata nell'accostamento e nella disposizione cromatica, il bianco valorizza ancora di più il grigiorosso, le pettinature sono sobrie, come quelle di molti ragazzi alla fine degli anni '50. Stagione da doppia salvezza quella del 1960, quella maturata in campionato all'ultima giornata grazie alla sconfitta del Vigevano che torna con zero punti da Savona, e quella arrivata dai libri contabili dopo che il presidente Maffezzoni, a causa di una crisi societaria, si rivolge alla cittadinanza salvando la società. La ritrovata stabilità economica getta le basi per una nuova Cremonese, società che investe nel settore giovanile che darà enormi frutti negli anni a venire. Sono gli anni di del portierone Jumbo Ghisolfi, del cremonese Giancarlo Vasini, del vescovatino Giacomo Mari che ritorna in grigiorosso, una volta passata la tempesta, per chiudere la sua eccezionale carriera. Attilio “Tiglio” Tassi cominciava il suo percorso che lo renderà una delle colonne della squadra, con loro Ravani, Conca e l'altro estremo difensore, Ugo Sartori. Siamo in serie C e, dietro la squadra schierata per la tradizionale foto poco prima del fischio d'inizio, un bellissimo momento di un calcio ancora lontanissimo dalla asettica e alienante ricerca della perfezione odierna tra luci scintillanti e marketing pacchiano: un addetto cerca di mettere a posto, con un mano un attrezzo, il terreno di gioco qualche secondo prima dell'inizio. E' uno dei colori che questa foto racconta nel migliore dei modi. 

La maglia dopo l'intervento con il colore al computer e la foto in bianco e nero

Marco Bragazzi e Alessio Superti


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