31 gennaio 2024

Quando la Cremonese si presentò con la maglia biancoverde per festeggiare la serie A dopo oltre 50 anni

Due rigoristi con i baffi. L'istantanea di oggi, dall'archivio di Ivano Frittoli, rappresenta un mondo diverso, sia per la maglia della Cremonese, particolarissima, che per le persone ritratte. La maglia ad una prima occhiata parrebbe quella tipica dell'Avellino, verde e bianca, ma in quella partita del 83/84 – verosimilmente un'amichevole – la Cremonese scese in campo con una divisa verde, senza logo societario ma con il simbolo della azienda che aveva fornito la casacca prodotta interamente in cotone. E' la squadra del ritorno in A dopo 50 e passa anni tra le serie inferiori. E' una foto che racchiude un mondo unico, un mondo che parte dai baffi di Mondonico e del ritrovato portiere Antonio Rigamonti, tornato a Cremona dopo poco più di 10 anni di “esilio”, dove l'estremo difensore aveva vissuto una carriera diversa. Giocava in porta nel Como durante “l'esilio” ma era diventato il rigorista designato della squadra lariana; già il rigorista ufficiale come Mondonico – insieme ad altri - lo era nella Cremonese. Accumunati dai rigori come dai baffi e da un Romano Galvani che non sfrutta al meglio la presenza dei fotografi mentre con le mani si copre il volto, forse per pettinarsi o forse per scacciare qualche insetto molesto. Chi lo sa, di certo rende molto più umana l'istantanea. Quella maglia verde con la tuta color rosso raccontano moltissimo della Cremonese, Finardi rappresentava la connessione naturale in campo tra gli anni '70 e gli anni '80 mentre altri, al tempo più giovani, saranno coloro che porteranno il testimone per i lustri a venire. Quei volti sorridenti raccontano parti di una storia unica della Cremonese, volti oggi scomparsi. Erminio Favalli, Beppe Miglioli, Bigio Rossi, Emiliano Mondonico hanno convissuto per decenni con i momenti grigiorossi e anche quella partita con la maglia verde, Gianluca Vialli indossa la fascia da capitano in quella che potrebbe essere una delle sue ultime partite con la Cremonese. Il capitano con la fascia verde al braccio oggi non c'è più e al suo fianco sorrideva Fulvio Zuccheri, giocatore scomparso prematuramente nel 2007 per un malore. Di quel gruppo, di quella stagione, faceva parte anche il torinese Roberto Bruno, non presente nella fotografia, anche lui prematuramente scomparso nel 2003. L'immagine è presentata con i suoi colori naturali, abbiamo provato a traslarla in bianco e nero perché, oltre ai colori della maglia, i volti di quel gruppo raccontano una storia unica, a colori o in bianco e nero.

Marco Bragazzi e Alessio Superti


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commenti


Giuseppe FRANZOSI

1 febbraio 2024 18:01

RIGAMONTI è rimasto famoso anche per quella papera colossale a Bergamo quando dovemmo giocare 2 partite in campo neutro causa la squalifica dello stadio Zini a causa dell'invasione di campo di qualche partita prima. Partita persa a Bergamo col Trento sotto una tormenta di neve con Rigamonti che si fece passare il pallone in mezzo alle gambe.