18 dicembre 2023

Ed ecco colorata la maglia grigiorossa del campionato 1964-65 con la salvezza tribolata in C

Come idea pubblicitaria dura da decenni, ai tempi si usava spesso un timbro con un po' di inchiostro, qualche volta lo si usa anche adesso, e in pochi minuti una attività  si legava alla U.S. Cremonese tramite una fotografia e una scritta commerciale sopra. Idea semplice, che molti nel XXI potrebbero ritenere banale e superata ma, in realtà, estremamente efficace anche oggi, nel “nuovo mondo” della sovrastimata Intelligenza Artificiale. Dalle caratteristiche del timbro inciso poco sopra la testa dei giocatori si possono capire molte cose, spesso la struttura  non è uniforme, quasi insicura, come se la stanchezza o la insicurezza nel fare pressione abbiano lasciato l'inchiostro in maniera poco uniforme. In pratica è una immagine bellissima, non tanto per l'ovvietà del soggetto, una squadra schierata nella classica posa pre partita, ma perché racconta di persone che, con una pila di fotografie davanti, si mettevano a timbrare nel modo migliore possibile per portare avanti quel concetto di pubblicitario che esisteva già allora da tempo. L'annata di questa maglia è quella di una stagione tragica, quella del 64/65 dove perse la vita il giovane Armanno Favalli in un incidente stradale proprio a fine campionato. La maglia è in lana pesante e con le righe grigiorosse, sottili come da usanza del periodo, sfalsate, cioè non vi è una riga al centro; fatto strano dato che di solito si poteva trovare una riga di colore rosso. Il logo è semplice, leggero e intrigante, le tre lettere USC sembrano sproporzionate ma, osservandole bene, danno la sensazione di un perfetto equilibrio al simbolo societario. I pantaloncini sono indossati “altissimi”, già erano corti e in linea con gli anni '60, ma vengono portati in modo tale che la coscia dei calciatori risulta quasi interamente scoperta. Il portiere ha la tipica divisa nera monocolore ma il girocollo e i polsini sono differenti, di colore rosso per la tutta la squadra mentre con righe bicolore per l'estremo difensore. E' una bella divisa nella sua semplicità, in quella stagione di serie C del 64/65 che fu tribolata per una salvezza arrivata solo a fine campionato, nelle fila grigiorosse militavano molti ragazzi arrivati negli anni dalle giovanili come Ravani, Caraffini e Malfasi. Sergio Realini era alla guida del gruppo dalla panchina.

Nelle foto l'effetto colore sulla maglia grigiorossa e quella originale in bianco e nero con il timbro di una nota autoscuola

 

Marco Bragazzi e Alessio Superti


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