A Crema è grandeur estiva: bagni, falò e banchetti nel Vacchelli, verde e piante ovunque. E poi: decibel da decifrare, cosce e zanzare...
E' scoppiata l'estate a Crema, capitale del Granducato del Tortello. E nel mare cremasco per eccellenza: il canale Vacchelli, tuffi (nonostante i divieti e il pericolo), falo' (nei giorni scorsi a Santo Stefano è scoppiato un principio di incendio), banchetti e giochi acquatici si sprecano e fa niente se poi per terra, sulle rive agresti, nei cestini (svuotati quando capita, se non sono rotti) strapieni e dove capita vengono, ahinoi, abbandonati, dagli incivili, rifiuti e cartacce quotidianamente. Ma la bellezza, la particolarità della grandeur cremasca, tipica della calura padana, tra cosce e fastidiose, avvelenate zanzare, beh è il verde, con erbe e piante che si prendono spazi: marciapiedi, rogge, strade e abbracciano, in un valzer appassionato, ciclisti, passanti e automobilisti. Ah ... dulcis in fundo, la cittadina cremasca, d'estate si divide: c'è chi vorrebbe vita, musica e balli in ogni angolo. E chi invece, gradirebbe silenzio, per cenare in pace, guardare la televisione, cercare un po' d'amore sul sofà. Mah ... Ricordate? Tempo fa, il barman Teddy Lipani, nottologo che se ne intende, lanciò la proposta di rivedere, o meglio, riscrivere il regolamento della musica, dal vivo o in filodiffusione, da esterno. Ecco bisognerebbe ripartire subito, da qui. E dalle fotografie, prese dai social e pubblicate in pagina.
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