9 settembre 2024

Call me by your name uno sballo, ma fare rete nel Granducato del Tortello (e non solo) a Crema, gioverebbe

"Ho visto per la prima volta 'Chiamami col tuo nome' in una fredda notte di gennaio 2018. È stata una di quelle rare esperienze in cui mi sono completamente persa nel film. Non ero più al cinema a guardare un film. Ero lì 'da qualche parte nel Nord Italia' nel 1983. Ho sentito il caldo sole sul mio corpo, ho sentito l'odore del frutteto di pesche, ho assaggiato il cibo meraviglioso. Ed ero Elio: innamorato e con il cuore spezzato. Non ho pianto, ma mi ha colpito profondamente. Quando sono uscita dal cinema, ero stordita. Quella notte non sono riuscita a dormire. Sono una persona anziana e mi ha riportato alla mente ricordi dolorosi e repressi di amori perduti anni fa. Sono andata online e ho trovato tante altre persone che la pensavano allo stesso modo. Mi sono unita a un gruppo Facebook e ho sentito tante storie straordinarie da fan (conosciute come 'Peaches') che hanno scritto di come il film le abbia colpite. Ho parlato con il moderatore e ho proposto un libro. Ho chiesto alle Peaches di inviarmi le loro storie. Il risultato è 'Call Me By Your Name: How a Little Film Touched So Many Lives'.
Da quando il libro è stato pubblicato, il gruppo Facebook globale Call Me By Your Name è cresciuto da 2.000 a oltre 22.000 membri. Ho incontrato pesche e sono diventato amico di centinaia di fan: persone di diversi paesi che parlano lingue diverse, hanno religioni, orientamenti sessuali e opinioni politiche diverse. Ma abbiamo tutti una cosa in comune: il nostro amore per questo film sull'amore. Call Me By Your Name ha davvero cambiato la mia vita.
Così postò via social, post ripreso dallo spazio (e da Franco Bianchessi) Facebook Call me by your name Italia, Barb Mirell. Quelli di Call me by your name Uk & Europe invece, nei giorni corsi, ecco, con una fotografia hanno 'omaggiato' "Al Domm", il locale più "statunitense" (a modo suo) del Granducato del Tortello. E sul web, nei libri (compreso l'originalissimo di Andrè Aciman), via social, la fenomenologia di Crema e del Cremasco, viste attraverso il filmone Call me by your name di Luca Guadagnino (Santo Subito!), sotto varie forme e sfaccettature è incredibile, inarrestabile e giova al territorio. Detto ciò, per accrescere il fascino attrattivo di Cmbyn, si potrebbe fare qualcosina? Mah... forse fare rete con le realtà del Granducato, tipo ad esempio, Soncino e le sue meraviglie, Biennale compresa, Pandino e il suo castello, Cremona e i violini, alla causa non guasterebbe, no? 





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