30 settembre 2022

Il diritto allo studio a costi equi, dovrebbe essere un diritto per tutti. L’analisi post voto di Jacopo Bassi rappresenta un aspetto da studiare. E va capita

“Sui social, e non solo, sta rimbalzando questa statistica: nei Comuni dove la percentuale di laureati è più alta, il Partito Democratico risulta essere il più votato.
I dati sono dati, ciò che differisce sono le interpretazioni. Quella che va per la maggiore dalle mie parti politiche, è decisamente: chi studia vota PD, chi non studia è una capra e vota Salvini e Meloni. Beh, se queste sono le conclusioni, siam messi davvero male, malissimo.
Sfugge il dato che le tasse universitarie negli anni si sono alzate, mentre non lo ha fatto la qualità della didattica. Morale: si iscrivono sempre più figli di ricchi, mentre è più difficile che il figlio di un non laureato si iscriva o concluda il percorso universitario. Quel dato va piuttosto interpretato come prova della capacità di attirare i voti di chi certamente (anche se non sempre) ha a cuore la sua istruzione, ma che prima ancora fa parte di una famiglia che sta relativamente bene.
Non c’è nulla di male a prendere i voti di chi studia, ma è inammissibile che una forza di Sinistra denigri con spocchia i voti di invece non ha studiato spesso per necessità piuttosto che per scelta (vogliamo anche parlare dei primi stipendi dei neolaureati?).
Insomma, mi pare che ci sia qualcuno che provi una qualche forma di piacere a sentirsi parte di un’area politica che vuole essere elitaria e per pochi eletti. C’è da dire che i risultati elettorali sono perfettamente in linea con questa aspirazione. 
A me fa parecchio incazzare, per la cronaca”.

Così postò via social Jacopo Bassi, consigliere comunale Dem a Crema. E la sua è tutto, fuorché una tesi provocatoria (ergo, prima di commentare, interpretare a uso e consumo, o perculare bisognerebbe leggere a fondo e capire), superficiale e radical chic, senza dimenticare (ci mancherebbe) che il diritto allo studio, a costi equi (in tal senso servirebbero rimedi), dovrebbe essere un diritto per tutti, non un’utopia. Sì l’analisi di Jacopo, anziché strumentalizzata a piacimento e a pezzi, meriterebbe una approfondimento no social, ad hoc.  

 


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