L’ex parlamentare Gianni Risari: “Se il centrodestra vincerà le elezioni la colpa sarà di un Pd in crisi identitaria e che disorienta”
Sono convinto che se la destra vincesse le elezioni, secondo previsione degli ultimi sondaggi, poi si vedrà, non sarà a causa di Calenda o di Renzi, ma di un centrosinistra che non convince da troppo tempo il proprio elettorato. In particolare il Pd e non sono certo il solo a dirlo. Un Pd che soffre di una crisi di identità che disorienta con la sua pretesa non tanto di far sintesi tra posizioni diverse, che sarebbe una qualità politica, quanto di affastellare tutto e il suo contrario pretendendo di andare in due direzioni contemporaneamente sia sul piano delle scelte economiche, sia sul piano dei diritti e dei doveri. E' ancora vivo in me il ricordo del giorno in cui Bertinotti, coadiuvato da autorevoli complici, fece cadere il primo governo dell'Ulivo. Disastro politico di cui ancora subiamo le conseguenze e a cui ne seguirono altri. Oggi si vorrebbe proporre, per il prossimo governo, con le decisioni così drammaticamente serie che dovrà assumere, lo stesso schema? Mi si dirà che dobbiamo serrare le fila perchè altrimenti vincerebbe la destra della Meloni con tanto di fiamma ecc. Al di là del fatto che i primi a sdoganare la destra ex MSI sono stati l'ex presidente della Camera Luciano Violante e il segretario DS Massimo D’Alema, lo slogan votate me perchè altrimenti vincono loro oggi suona come una debolezza, direi una resa preventiva. Così come il dire: non votate Calenda e Renzi perchè ci fan perder voti, suona come una scusante per il dopo. Io non so se questo così detto terzo polo avrà successo e specialmente se diventerà quel che mi auguro e che promettono:" un partito riformista di orientamento liberal democratico e popolare". Tuttavia sono convinto che di un partito di questo orientamento ce ne sarebbe bisogno, lontano dai populismi di destra e di sinistra, capace di moderare, anzichè aizzare gli interessi pur legittimi delle varie parti sociali. Perchè il ruolo della politica è moderare gli interessi, non dichiararsi genericamente moderati. Poichè non mi rassegno a ritenere l' attuale, troppo lunga, crisi della politica irreversibile, e ritenendo il non voto un errore grave, con tutti i dubbi che mantengo, voglio dar credito alla proposta di Calenda e Renzi augurandomi che non sia una furbesca tattica elettorale per conquistare qualche seggio ma il tentativo vero, difficile ed ambizioso di darà vita ad una forza politica dei riformisti democratici, capace di visione strategica per l'ammodernamento del Paese e protagonista di una Europa democratica e solidale.
Così riportò e postò Gianni Risari, ex parlamentare, Maestro in pensione, Persona del Fare e giornalista. E forse, tutti i torti non ha il buon Gianni, no?
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