17 gennaio 2024

Mah, storia di postare, scrivere, recensire, ‘influenzare’, inventarsi gourmet, o benefattori, ci è un po’ scappata di mano, o no?

Ci avete fatto caso? Siamo tutti pronti a criticare (oggi è facile, grazie ai pandori andati di traverso) Chiara Ferragni, eppure, sì… siamo (non tutti, per fortuna) sempre sui social a promuoverci o a parlare, o meglio ancora… sparlare di Chiara da Cremona. C’è chi addirittura, incurante del messaggio evangelico: “La mano destra, non deve sapere ciò che fa la sinistra”, per lanciare eventi benefici, si mette straordinariamente in evidenza, in passerella. Detto ciò, auspicando una bella rivisitazione ufficiale, sulle modalità (che non si tratta solo dei Ferragnez) di fare beneficenza pubblicamente e con iniziative di vario genere, spostando il discorso sul fatto che alla fine, senza arte o parte, privi di titoli e studi, animati soltanto dallo spirito di promuovere, autopromovendoci, autopromossi a qualcosa, (magari per avere sconti o pasti da scroccare) perchè fa tendenza, spostiamoci a parlare di recensioni e menzioni enogastronomiche, materia inflazionata assai. Eh già, nei giorni scorsi, vedi la foto in pagina: Graziano Pavesi, Wine and Food Lover preparato e appassionato, nonché titolare del RistoGastroPub ‘Tarantasio’ di Crespiatica, tra il serio e il faceto, beh ha pubblicato una strampalata, assurda, recensione, confezionata ad hoc, per il suo locale. Leggete, o meglio, leggiamola e meditiamo, silenti, insieme. Lo stesso silenzio che dovrebbe calare sulla tragedia della ristoratrice Sant’Angelo Lodigiano, poiché dinanzi alla morte, dovrebbero parlare solo il rispetto, le parti colpite e gli enti preposti, ma senza dimenticare quanti: da una parte e dall’altra, su quella storia per molti aspetti tutta da chiarire, secondo usi e costumi, prima hanno parlato.

Ho passato il mio sabato sera al Tarantasio stubes

e come posso dirvelo, è stata un'esperienza

veramente terrificante.

I problemi sono iniziati nella fase di prenotazione

dove un signore, credo il titolare, al telefono, mi ha

chiesto cosa indossassi e mi ha intimato di

chiamarlo "il professore".

Una volta prenotato sono arrivata al locale dove ho

dovuto attendere più di 110 minuti per potermi

sedere, 110 minuti vi rendete conto? Peggio di

Trenord.

Dopo 6 figli, 5 nipoti e 2 rapine alla zecca di stato

mi sono seduta.

Il luogo era molto accogliente anche se la ragazza

seduta al tavolo affianco continuava ad urlare "I0

SONO GIORGIA, SONO UNA DONNA..." capisco

che tu voglia affermare la tua identità però anche

meno.

Ho ordinato una pizza alla pizza con un po' di

pizza a parte e mi è stata servita dal titolare

solamente un'acqua da 8€.

Ci tornerò sicuramente ubriaca.

Firmato

Monica Gaztambide

 

 


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commenti


gianni presario

17 gennaio 2024 08:30

Be visto gli esempi che abbiamo : parlamento che vota a favore di cose false .... (nipote di ......).
servizi televisivi che proiettano immagine non aggiornate esempio quando ci sono alluvioni ci propongono immagine di giorni prima e non del momento ... è tutto un salire piano piano arriviamo al far credere che una bugia è la realtà .....