9 novembre 2024

Il Mantova dei tanti (e perché?) ex ha messo sotto la Cremonese. L’opinione di Giorgio Barbieri

Se dovessi dire a Facebook cosa sto pensando in questo momento probabilmente verrei banato all'istante. Una Cremonese inguardabile lascia i tre punti a Mantova, in una delle partite più sentite dalla tifoseria (ricordiamo anche il ko di Brescia), giochicchiando calcio. Trascinata via da un Mantova che ha combattuto, lottato su ogni pallone, giocato senza paura. Il risultato è giusto, inutile che ci giriamo attorno. I padroni di casa, con Possanzini in panchina che ha trasferito in campo il gioco di de Zerbi, hanno avuto tante occasioni per chiudere la partita. La Cremonese invece non è pervenuta, nemmeno nelle occasioni da rete (non sfruttate) che ha saputo creare fra un attacco e l'altro dl Mantova. Difesa imbarazzante, con due centrali battuti sempre in velocità da Mensah. Centrocampo lento e compassato, attacco con le polveri bagnate. Quando vai al tiro dall'area piccola e non riesci a metterla dentro vuol dire che non sei squadra che può lottare per la promozione. E adesso comincio davvero a capire anche perchè Stroppa (criticato anche da me) non giocava con la difesa a quattro...
Uno a zero per il Mantova, gol dell'ex grigiorosso Burrai. In panchina l'ex grigiorosso Possanzini. In campo gli ex grigiorossi (da noi mandati via velocemente) Brignani e Cella. Insomma, un quarto di ex sulla sponda mantovana. 
Comunque qualche riflessione va fatta alla svelta. A questo punto l'obiettivo minimo deve essere quello dei playoff. Se ci si incanta un attimo c'è il rischio che si debba lottare per mantenere la categoria. 
Per farlo non si dovrebbero più vedere in campo tanti giocatori molli e poco determinati. Ma a questo deve pensare la società e non noi.

Così postò via social Giorgio Barbieri: giornalista, scrittore, calciofilo e grande tifoso della Cremonese 


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