7 ottobre 2024

Stroppa è tranquillo e vuole lavorare. Ma la squadra è disposta a seguire il trainer poco elastico?

"Se mi sento tranquillo? Non dovete fare a me questa domanda, dovrà rispondere la società. Io resto con la testa bassa e la voglia di lavorare. So che con questa squadra posso togliermi soddisfazioni. Chiaro che la sconfitta di Brescia e il pari di oggi ci fanno perdere terreno, ma io mi porto dentro il modo in cui la squadra è mentalizzata. Mi dispiace, da uomo e da allenatore, questa situazione: io voglio solo lavorare e mettere la testa sul futuro al 100%". Così ha parlato mister Giovanni Stroppa, dopo il pareggio interno, deludente per la Cremo, di domenica 6 ottobre allo Zini col Bari. Ma se il trainer ha voglia di lavorare, la squadra è pronta a seguirlo? Nel merito, via social, il giornalista, calciofilo, opinionista e scrittore (sta scrivendo un libro su Cremona) Giorgio Barbieri, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook, beh la pensa così: "Una squadra che non è più in fiducia, una squadra che è in crisi. Se guardiamo al gioco espresso dai grigiorossi dobbiamo metterci le mani nei capelli. Nel primo tempo (simile a quello di Brescia) non si è visto uno sprazzo di gioco organizzato, in campo pareva ci fossero undici giocatori insieme per la prima volta. Confusione, paura, duelli persi, passaggi sbagliati. Tutto questo anche grazie alla cervellotica formazione messa in campo da Stroppa, senza regista di ruolo e con ruoli non ben definiti. Zanimacchia a sinistra è stato un disastro, Barbieri a destra non ha fatto meglio, Vandeputte si è trovato ancora più in mezzo del solito, Pickel davanti alla difesa utile in poche occasioni, De Luca lasciato là da solo a combattere con gli avversari e con i suoi problemi tecnici.. Primo tempo chiuso fra i fischi. Possiamo dire che è un avvio di campionato fallimentare? C'è tempo per recuperare, ma ora non si può più sbagliare. Stroppa (che ha detto che serve lavorare a testa bassa e sulla sua posizione si deve chiedere alla società) deve però cercare di essere più elastico nelle scelte e soprattutto di non cambiare formazione ogni partita. Elasticità che non aveva avuto sul ruolo di Falletti, oggi fra i migliori in campo nel Bari".

  


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