Da sindaco conosco i bisogni del territorio, pronto a portarli in Regione
Tra le domande, che spesso ricorrono dirette ai candidati, alle elezioni in generale, ma più in particolare oggi, alle elezioni Regionali del 12 e 13 febbraio 2023, vi è la quella di cosa ci spinga a candidarsi.
Detto che chi appartiene ad un partito, inevitabilmente, non fa una decisione completamente motu proprio, ma passa dalle segreterie politiche, solitamente provinciali, a volte regionali, nel caso della Lega diciamo provinciali a metà, nel senso che la zona cremasca ha un suo direttivo provinciale, così come la cremonese-casalasca, posso dire che, nel mio caso vi è un percorso in atto da tempo che mi ha portato ad impegnarmi in politica a partire dall'età di 24 anni, nel 2004. Un impegno dapprima totalmente legato al rendermi utile per il mio Comune, intanto che ero in procinto di concludere gli studi universitari di giurisprudenza. Assieme ad un amico ci siamo avvicinati alle elezioni comunali del tempo per imparare come si amministra, cosa è una campagna elettorale, come si costruisce un programma. Successivamente mi sono impegnato a più ampio spettro, nella Lega Nord, scelta con raziocinio nel 2005, partito più vicino ai miei ideali, che hanno come scopo una Italia delle autonomie, federale come la maggior parte degli Stati più importanti al Mondo. Da lì l'incarico come consigliere comunale di minoranza a San Giovanni in Croce dal 2006, e a Casalmaggiore dal 2009, sempre nell'ottica di conoscere la macchina amministrativa. In contemporanea, la fortuna di poter sedere nella giunta provinciale come assessore, a fianco di persone che mi hanno insegnato tanto. Fino alla elezione da Sindaco della mia città, Casalmaggiore, il primo di centrodestra della sua storia, nel 2014 e successivamente riconfermato nel 2019, il più grande orgoglio che si possa provare.
Per me impegnarsi in politica significa essere al servizio della comunità, prendersi la responsabilità di decisioni, che comunque e in ogni caso qualcuno deve prendere, per fare il bene di tutti i cittadini, non certo intesi come singoli, ma come insieme, appunto come Comunità. Tuttavia sono una persona che ha sempre preferito decidere, anziché subire decisioni di altri. La passione e l'amore per il territorio hanno fatto il resto.
L'esperienza amministrativa, di gestione della macchina comunale e anche provinciale, unito allo studio quotidiano delle questioni territoriali, mi hanno convinto a poter divenire un rappresentante provinciale in Regione.
Le questioni aperte sono molteplici, sia da Sindaco che da Assessore ho conosciuto molte realtà imprenditoriali, lavorative, del terzo settore, le associazioni di categoria, i Sindacati, i colleghi Sindaci, le istituzioni delle forze dell'ordine, quindi presumo di aver ben chiaro i bisogni.
Il Masterplan 3c ha messo in luce che il gap infrastrutturale del nostro territorio rispetto agli altri, è troppo elevato. Dall'Autostrada Cremona Mantova, ai ponti su Po, Adda e Oglio, da ricostruire, alla tangenziale di Casalmaggiore, al raddoppio ferroviario della Milano/Mantova, alla elettrificazione della Parma Brescia, sono tutte priorità da aggredire fin da subito con la Regione e con il Ministero delle Infrastrutture, dato l'ottimo rapporto e la voglia di far ripartire i cantieri del Ministro Salvini, perchè per realizzare queste opere occorrono anni e non abbiamo più tempo da perdere. Questo genererebbe sviluppo e attrattività per giovani e famiglie, attirate da luoghi più vivibili rispetto alla fascia centrale della Regione. Poi il tema sanità. La preoccupazione per i nostri ospedali in termini di personale medico e infermieristico è forte, dati alla mano. Paghiamo una errata programmazione nazionale, ma se vogliamo in futuro garantire l'alto standard che oggi ci consente di essere la Regione con più prestazioni su persone che arrivano dal resto d’Italia, dobbiamo creare agevolazioni per chi lavora nella sanità territoriale e negli ospedali periferici. Altri temi importanti sono la formazione, il più mirata possibile, all'interno di una collaborazione costante tra aziende, scuole e agenzie del lavoro per un incrocio vero della domanda e offerta, il cui mismatch sta penalizzando tante imprese soprattutto le più piccole; l'agricoltura, con il sistema caccia e pesca, data l'emergenza siccità di questi ultimi anni e l'aumento delle specie animali nocive, da contenere o, se possibile, debellare.
Non possiamo dire che sia tutto oro quello che luccica, soprattutto in un territorio periferico del sud Lombardia e poco popoloso come la Provincia di Cremona, ma abbiamo anche eccellenze e realtà in un territorio che possiamo valorizzare. Peraltro Regione ha già stanziato 280 milioni per il nuovo ospedale di Cremona, 25 milioni per un restyling importante dell'ospedale Oglio Po. Anche sull'ASST di Crema sono previsti investimenti cospicui. Sul raddoppio ferroviario della Mantova-Cremona-Codogno ci si sta muovendo bene. L'Autostrada Cremona-Mantova è finalmente nei focus del Presidente Fontana e del neoMinistro Salvini. E non dimentichiamo il piano Marshall, post covid, che ha stanziato parecchi milioni di euro sulla nostra Provincia per risolvere alcune questioni viabilistiche bloccate da anni.
Credo dunque che una riconferma del presidente Fontana possa essere la migliore soluzione per non ingolfare una macchina ben rodata e che corre ancora a ottima velocità nella Regione più importante d'Italia, una Regione che ha primati a livello europeo in molteplici settori, dalla crescita economica, alle realtà innovative (startup), alle offerte di lavoro.
Candidato per la Lega in consiglio regionale per Fontana presidente
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