Puntare sul food e sull'acqua, anche bacinizzando il Po
Dar voce a Cremona ….in Regione Lombardia è proprio il mio obiettivo principale; uno dei motivi per cui mi son candidato!
Essendo sia per motivi professionali che politici sempre in mezzo alla gente, da tempo ho preso coscienza delle esigenze del nostro territorio, e sono tantissime.
Non a caso ho “giocato” con la parola ASSIST che significa letteralmente assistere ed in gergo calcistico è il contributo di un giocatore ad un altro per la realizzazione di una rete; io non amo gli anglicismi ed in questo caso ho utilizzato questa parola come acronimo Agroalimentare, Sanità, Sviluppo, Infrastrutture, Scuola e Sport, Turismo, tutti argomenti che mi stanno a cuore come visione d’insieme delle varie esigenze del nostro territorio.
Ovviamente non potendo trattare tutto preferisco parlare dell’Agroalimentare e di uno dei principali temi ad esso correlato che mi appassiona e reputo fondamentale: l’Acqua.
L’acqua mi appassiona come uomo di fiume, (ho sempre vissuto il Po tant’è che oggi sono vice presidente dell’associazione MAC ed anche come specialistica della protezione civile ANA di cui faccio parte ho scelto il rischio idrogeologico, proprio pensando al territorio in cui vivo), ma l’acqua è vita e la crisi idrica che abbiamo vissuto negli ultimi anni e soprattutto nell’ultimo, temo non sia destinata a risolversi.
La carenza di acqua non riguarda solo l’agricoltura, perché l’abbassarsi dei fiumi ed il pescare acqua anche trivellando pozzi come ho sentito è stato proposto, comporta l’abbassamento della falda da cui si approvvigionano famiglie ed industrie in particolare appunto agroalimentari.
Infatti, nella nostra provincia storicamente ci sono grandi allevamenti e coltivazioni (principalmente di mais), nella nostra provincia unitamente a quella di Mantova sono concentrati i più grandi allevamenti ed industrie agroalimentari anche della filiera del latte della Lombardia. Insomma, si può dire che siamo il polo zootecnico più grande d’Italia; ciò nonostante siamo visti come entità a se stanti.
Come ho già avuto modo di dire in un mio recente intervento (in merito al food policy), non mi pare sia stato considerato che lo sviluppo nel nostro territorio (specie della città) è partito dalle industrie alimentari: oleifici, industrie dolciarie, salumifici, molini ed impianti di trasformazione dei cereali , i consorzi, le fiere…tutt’ora presenti; per Cremona la filiera produttiva successiva e associata alla produzione primaria, e l’industria agro zootecnica , costituiscono elemento vitale per il comparto produttivo del territorio.
Tali attività, senza ovviamente nulla togliere ad altri insediamenti produttivi, necessitano di notevoli quantità di acqua …
Basta farsi una semplice domanda: COSA SAREBBE OGGI CREMONA SENZA TUTTE QUESTE COSE…? Io me la sono fatta e mi sono posto il problema cercando da sempre di conoscere il pensiero anche di questo settore
E’ indispensabile creare opportunità con una politica alimentare calata sulla nostra realtà, bisogna “creare occupazione con il cibo” ma ad oggi non mi pare ci siano i presupposti.
Molti si riempiono la bocca con paroloni tipo sostenibilità ambientale e solidale, ma senza la sostenibilità economica non sono possibili nemmeno le prime due; non ci si può basare sui sussidi per esistere… servono scelte di sviluppo, serve offerta formativa, abbiamo percorsi universitari principalmente basati sul FOOD!
Uno dei progetti che a mio avviso si potrebbe attuare, visto che son già presenti degli studi, riguarda la bacinizzazione del PO. Permetterebbe di avere una situazione idrica stabile e con una regolamentazione del fiume si manterrebbe un livello delle acque adeguate.
Se non erro nel PNRR c’è un progetto (da 350 milioni di euro) per la rinaturazione del Po ma senza prevedere la bacinizzazione non credo avrebbe molto senso.
Certo un progetto del genere può sembrare ambizioso e certamente può avere dei costi ma credo sia in gioco la vita del nostro territorio e pertanto ne possa valere la pena, non credo ci sia tempo da perdere.
Inoltre avendo una visione d’insieme, con la siccità si sono visti i problemi di staticità dei ponti e le infrastrutture sono un altro grande problema della nostra provincia.
Pertanto favorire anche interventi infrastrutturali a medio lungo termine, proprio per consegnare un territorio vitale alle generazioni future.
Logicamente un territorio vivo e vitale avrebbe certamente un impatto positivo anche dal punto di vista sociale.
Candidato consigliere regionale per Fratelli d'Italia per Fontana presidente
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