27 febbraio 2025

Ecco le poesie finaliste delle scuole Beata Vergine, Vida e Sacra Famiglia

Come da tradizione, continua la pubblicazione degli elaborati del "Premio Bertoletti in ricordo di Claudio" giunto quest'anno alla diciottesima edizione, il premio di poesia dedicato alla memoria di Claudio Bertoletti, scomparso a soli 41 anni nel 2005 e da sempre grande appassionato di poesia. Anche quest'anno adesioni record, con oltre 500 componimenti giunti dalle scuole Virgilio, Vida, Campi, Beata Vergine e Anna Frank e Sacra Famiglia.

Queste le poesie finaliste delle Scuole Secondarie di Primo Grado Beata Vergine, Vida e Sacra Famiglia:

- LA RUOTA PANORAMICA

Lenta gira la ruota panoramica

che mostra a tutti le stesse realtà 

Sui seggiolini sospesi nel cielo 

le persone disabili

 le persone cieche

 le persone sorde

 le persone che non camminano

 provano tutte un senso di libertà

 e seguono un filo invisibile che le unisce:

 un cuore capace di gioire delle piccole cose

 che non guarda le differenze fisiche

 ma vede con gli occhi dell’anima 

le bellezze che si possono ammirare dall’alto della ruota

Chi non sente vede oltre la città 

Chi non vede sente la brezza sul viso 

Chi non cammina non sente il peso delle proprie catene

Ma chi non ha un cuore che possa apprezzare cosa offre la vita

anche se qualche ostacolo limita la sua visuale del mondo

 allora è prigioniero di una disabilità invisibile

che è più invalidante di quelle sotto gli occhi di tutti

ANDREA ZAMBELLONI – ISTITUTO BEATA VERGINE – CLASSE II A

 

- SENZA CUORE 

Se sei senza cuore,

 dove custodisci l’amore? 

Chi non ha gli occhi ti vede con il cuore e la mente, 

chi non ha le gambe corre ugualmente, 

chi non ha le braccia ti abbraccia con un sorriso, 

chi non può parlare  lo fa con le mani e il viso.

A volte uno sguardo è come una carezza 

che sa parlare con tanta dolce dolcezza

a chi non sente. 

Non serve essere supereroi 

per donare amore… 

Ma se sei senza cuore,

dove custodisci l’amore?

AGATA BORSI – SCUOLA VIDA – CLASSE II D

 

- TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

Ci sono varie forme di difficoltà,

 alcune nel corpo, altre nella realtà.

 Ma la più brutta, sai qual è? 

È non avere un cuore con sé.

Non parlo del cuore che fa “TUM TUM”

ma di quello che sente gli altri,

nessuno escluso. La vera disabilità, la più pesante, 

è non voler bene, neanche un istante. 

Perché è un cuore che ama, anche piccolino,

può cambiare il mondo, con un passo piccino.

ALESSANDRO CAPOLUPO – SCUOLA VIDA – CLASSE I A

 

- IL MONDO È AMORE

Conosco un solo modo di stare al mondo

quello di darsi la mano in un bel girotondo.

 Il bianco e il nero, il piccolo e il grande, 

l’aspetto fisico non è importante. 

Se il tuo corpo è immobile e stanco, 

e il tuo cuore in triste compianto,

puoi volare, correre, saltare

in mondi fantastici, dove non credevi di poter arrivare,

 la tristezza vincere con l’amore 

il bene più prezioso che abita nel nostro cuore.

 Se i tuoi occhi non possono vedere

 e il colore del mare o del cielo vorresti nella tua mente avere,

 le parole di un amico sincero 

possono farti toccare le mille sfumature del vero. 

Solo in un caso l’amicizia non ti può salvare 

se nel tuo cuore non sei più capace di amare. 

Un corpo senza corpo può volare 

ma un cuore senza amore non sa più dove andare.

Cammina su prati spenti e incolori,

 ma, ricorda, in ogni mondo possono crescere fiori !!!

DANIELE VOLPE – SCUOLA VIDA – CLASSE II D

 

- ESSERE SENZA CUORE 

Vuol dire far male

 ferire persone innocue

 pugnalarle senza pietà, senza cuore.

 Perché? Cosa vi fanno loro 

per fingervi  loro amici 

e poi ingannarli ?

Magari loro si fidavano di voi 

e magari sono ancora tra di noi 

e non lo sappiamo e infatti dobbiamo 

credere a niente di quello che sentiamo

 e solo la metà di quello che vediamo. 

E alcuni ragazzi quando lo scoprono pensano di non avere più niente per cui vivere

 e si dimenticano di tutte le persone che in realtà gli vogliono bene.

ELISA CATALDO – SCUOLA VIDA – CLASSE I D

 

LA PRIGIONE PIU’ GRANDE

La più grave disabilità 

Non è la mente che cieca si fa

Né il corpo che cede sotto il peso del tempo

Ma l’anima vuota che non sa riconoscere il dolore altrui 

Che non sente il battito del mondo, 

Che tace di fronte alla sofferenza.

La più grave disabilità

Non è quella che limita il cammino

Ma quella che spegne la luce dove ancora c’è della speranza 

che indifferente passa accanto al grido

e nemmeno sussurra “io ti vedo”. 

La più grande ferita è laddove il cuore smette di ascoltare

E si fa distante dal pianto del prossimo

Dove ogni sorriso è merce rara

L’amore invece è solo una parola vuota 

sussurrata senza emozione

La più grave disabilità

È l’incapacità di tendere una mano

Di ascoltare senza giudicare, 

Di vedere senza ignorare, 

Di vivere senza condividere

 perché un cuore che non batte

 è la prigione più grande.

LUIGI RIOLO – SCUOLA VIDA – CLASSE II A

 

- OLTRE IL CONFINE

C’ È UN SILENZIO CHE PARLA,

UN BATTITO DIVERSO NEL RITMO DEL MONDO,

UN PASSO CHE NON CORRE, MA DANZA

SULLE NOTE DELL’IMPREVISTO.

NON È ASSENZA MA TRASFORMAZIONE,

UN’ECO CHE RISUONA NELLE PIEGHE DEL CUORE,

UN VOLO CHE NON SEGUE IL VENTO,

MA INVENTA CIELI NUOVI.

LE MANI CERCANO IL SENSO DEL BUIO,

GLI OCCHI SCRUTANO OLTRE IL VISIBILE,

LE PAROLE SI INTRECCIANO IN LINGUE SEGRETE,

E I SOGNI SCALANO CIME INVISIBILI.

CHI GUARDA, A VOLTE, NON VEDE;

CHI GIUDICA, SPESSO, NON SA.

MA C’ È UNA FORZA CHE CRESCE NEL LIMITE,

UN’ARTE CHE FA AVANZARE LA VITA DI CHI VA.

E ALLORA, DISABILITA’, TU NON SEI UNA PRIGIONE,

SEI UN INVITO A GUARDARE DI PIU’,

A SENTIRE PIU’ FORTE,

A VIVERE CON L’ANIMA NUDA.

PERCHE’ OGNI OMBRA PORTA LA SUA LUCE,

E OGNI CONFINE È UN INIZIO.

EDOARDO FRATE – SCUOLA SACRA FAMIGLIA – CLASSE II A

 

- MEMORIA CHE SCOMPARE

Parlo di te, nonna Mimì.

Con te che dolce sei sempre stata,

 anche se ora sei smemorata. 

La malattia è arrivata veloce, a volte ti parlo e perdo la voce.

Ma è sempre bellissimo starti vicino,

sei la nonna perfetta per ogni bambino. 

All’inizio non capivo cosa ti succedeva,

non ricordavi se era in frigo la spesa.

Ci ho messo un po’ ad accettare il perché, 

e a capire come poter stare vicino a te.

Senza vederti agitata, triste o preoccupata,

ma chiacchierona, sorridente e spensierata. 

Parliamo insieme dei nostri ricordi più belli, 

anche se a volte non ricordi neanche quelli.

La nostra vita oggi è molto cambiata, 

ma io mi sento sempre fortunata.

Ogni volta che ho voglia di stare con te, 

mi guardi, mi chiami Ninì e cominci a parlare con me.

GIORGIA BIAGGI – SCUOLA SACRA FAMIGLIA – CLASSE II A

 

- STESSO AMORE

Nel giardino della vita crescono

molte storie,

di corpi segnati,

di anime in cerca di glorie.

C’è chi lotta ogni giorno,

con il peso della sua croce,

chi ha un corpo perfetto,

ma nel cuore non ha voce.

Un’ombra che si cela,

e l’indifferenza che avvolge 

come una tela.

Un corpo scintillante che si muove, 

una mente brillante, 

ma nell’abbraccio dell’altro,

resta distante

Il cuore è un faro, 

che illumina il sentiero 

senza di esso,

l’amore è solo mistero.

Amiamo chi è diverso 

chiunque esso sia,

perché dietro ogni pietra 

si nasconde una poesia.

LEONARDO FRANCESCO PASQUALINI – SCUOLA SACRA FAMIGLIA – CLASSE II A

 

- PER ME TU SEI SPECIALE

(l’autrice immagina che sia il cugino Luciano a scriverle questa lettera)

Fin da quando ci siamo incontrati

 fin dalla prima volta 

fin dal primo sguardo

ho capito 

che non eravamo uguali… 

Ho capito che i tuoi occhi

 erano diversi dai miei 

Ho capito che le tue mani e le tue gambe 

erano diverse dalle mie 

Ho capito che i tuoi piedi 

erano diversi dai miei

Un modo di saltare, camminare, giocare 

diverso dal mio

Un cromosoma in più

un’ enorme differenza 

Una cosa così piccola 

un terremoto così grande 

Sono passati tanti anni

Le nostre mani 

ancora così diverse

I nostri occhi e i nostri piedi 

ancora così diversi 

Le nostre vite e le nostre strade

ancora così diverse

Il legame che ci unisce 

più vivo e più forte che mai 

Io in mezzo a tanti uomini di latta,

senza cuore, ho avuto una grande fortuna: 

ho trovato te!

 Ed allora, 

grazie, 

grazie del tuo cuore 

così pieno d’amore

 grazie di volermi

 così tanto bene…

anche se io

ho un cromosoma in più

tuo cugino Luciano

LUCIA FORTEZZA – SCUOLA SACRA FAMIGLIA – CLASSE I B

 

 

 


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