3 marzo 2025

Le poesie finaliste della scuola Virgilio

Come da tradizione, continua la pubblicazione degli elaborati del "Premio Bertoletti in ricordo di Claudio" giunto quest'anno alla diciottesima edizione, il premio di poesia dedicato alla memoria di Claudio Bertoletti, scomparso a soli 41 anni nel 2005 e da sempre grande appassionato di poesia. Anche quest'anno adesioni record, con oltre 500 componimenti giunti dalle scuole Virgilio, Vida, Campi, Beata Vergine e Anna Frank e Sacra Famiglia.

Queste le poesie finaliste delle Scuole Secondarie di Primo Grado Virgilio:

- LA BELLEZZA DELLA DIVERSITA’

Siamo cresciuti nello stesso modo

anche se con qualche diversità;

nel cuore

 ci ascoltiamo e

con gli occhi

comunichiamo.

Il mondo ha bisogno del bianco e del nero,

 di nubi imbronciata e di un cielo sereno,

c’è bisogno di tutti,

dei belli e dei brutti,

degli abili e dei disabili.

 Ci sono bambini speciali,

che sembrano aver smarrito le ali,

ma dentro al cuore hanno tante finestrelle,

che si aprono al cielo ricoperto di stelle.

ALESSANDRO CHIARI – CLASSE III B – SCUOLA VIRGILIO

 

-A NOI

A te che non puoi correre

ma che ogni giorno mi doni il sorriso

scherzando ogni mattino,

lasciandomi pieno di stupore

A te che non vuoi amare

e che ti credi migliore

sappi che è a te che manca il cuore

Non importa quel che non abbiamo

perché insieme lo superiamo.

ALESSANDRO CONFORTI – CLASSE II B – SCUOLA VIRGILIO

 

- QUELLI SENZA CUORE

Immagina di sentirti sempre in difetto,

chissà che sensazione ti pervade nel petto?

 Immagina di vederti diverso dagli altri,

magari senza una gamba,

o con un apparecchio nell’orecchio,

e sentire le voci dei gagliardi e addosso i loro sguardi.

 Questo solo perché hai una disabilità!

Ma nessuno ha mai riflettuto sul fatto che una persona sempre pronta a giudicare,

non dev’ essere proprio capace di amare, di guardare, di ragionare.

Ma ora ho capito che non sei tu quello in difetto,

bensì quelli che hanno un grosso spazio vuoto nel petto.

ALICE CAVEDO – CLASSE III B – SCUOLA VIRGILIO

 

- TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

Essere senza cuore, 

questo è il pericolo: 

l’indifferenza; non aiutare qualcuno che ne ha bisogno… 

Essere senza cuore vuol dire: 

escludi o ferisci gli altri.

Le persone non scelgono

di aver disabilità; 

altre scelgono

di lasciare andare il cuore! 

Essere senza cuore

è l’arma peggiore

che tu possa avere. 

La cura per questa malattia è aiutare,

ciò ti farà sentire migliore 

e il cuore tornerà a farsi più GRANDE!

ARIANNA LUPI  – CLASSE I E – SCUOLA VIRGILIO

 

CON OCCHI DIVERSI

Provando a cambiare punto di vista,

una nuova prospettiva mi si apre:

chi davvero in mezzo a noi

può fare la differenza?

Chi ha abilità particolari

e raggiunge grandi traguardi

è riconosciuto, considerato,

ammirato,

nell’ombra invece sta

chi ha limiti e difficoltà, varie forme di disabilità.

Ma c’è una capacità che tutti possiamo esercitare:

allargare il cuore, allenarsi ad amare,

non chiudersi in se stessi,

non pensare di essere superiori

e gli altri dominare.

Avere tante abilità e un grande dono

da far fruttare,

ma lo sforzo e la volontà

a poco servirebbero

senza una vera umanità.

Un grande pericolo:

dimenticarsi di avere un cuore

o non volerlo usare,

rimanere limitati e chiusi,

bloccati,

nei propri lacci di egoismo e solitudine;

non capire che tutti,

in questo mondo,

sono importanti, piccoli o grandi;

da ogni gesto di bene

 nasce altro bene,

questo può fare la differenza.

CHIARA CARLI  – CLASSE II B – SCUOLA VIRGILIO

 

 - TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

Io conosco una bambina

 con il cuore grande;

Ha un bel faccino, come

 tanti, un po’ schiacciato e arrotondato.

 Io conosco una bambina

“che sposta i fiumi col pensiero”,

la sua gentilezza raggiunge

tutte le vie del cuore.

 Non è come gli altri,

si distingue grazie ai suoi abbracci,

caldi e confortevoli, e ai suoi

occhi lucidi e pieni d’amore.

Ci sono ragazzi che sono disabili,

ma con un cuore grande e

ragazzi che disabili non sono

e cuore non hanno.

L’apparenza non è tutto quello

che possiede l’uomo;

ma si ostina a non mostrare il cuore.

ELISABETTA GUIDA  – CLASSE I C – SCUOLA VIRGILIO

 

-TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

C’è chi non vede,

C’è chi non sente,

C’è chi non cammina,

Anche se non vede il cuore sono i suoi occhi,

Anche se non sente il cuore sono le sue orecchie,

Anche se non cammina il cuore sono le sue gambe,

Chi però vede

Sente

Cammina

Ma non ha il cuore

Non ha gambe per correre dalle persone che ama

Non ha occhi per vedere la sofferenza degli altri

Non ha orecchie per sentire un grido d’aiuto

È solo con la sua invisibile disabilità.

JAMAL RODRIGO FETHALLAH – CLASSE II C – SCUOLA VIRGILIO

 

-TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

Io conosco un bambino di nome Tommaso

 è molto grave. Lui sta provando a migliorare.

Dalla prima volta che l’ho visto è cambiato tanto.

 Lo conoscono poche persone.

Ha iniziato a parlare.

Ha iniziato a sentire le proprie emozioni, i propri sentimenti.

La disabilità è una malattia che alcune volte ti fa

restare immobile.

Tommaso ora si muove,

Tommaso ora sente il proprio cuore grazie al cuore di chi gli vuole bene.

MARCO BASTONI – CLASSE III C – SCUOLA VIRGILIO

 

-TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

Dedicata alla mia amica Marianna Bodini

Ti ho incontrata anni fa in oratorio.

Una ragazza tra le tante apparentemente, ma brillavi di una luce tua.

 Il tuo sguardo, il tuo volto e i tuoi occhi emanavano un calore nuovo.

 Non saprei sinceramente il motivo ma qualcosa in te attirava la mia attenzione.

 Gli altri ti definivano diversa, poverina ma io non capivo di quale

diversità parlassero.  Eri semplicemente tu, la mia amica Mary.

Ma chi sei tu per me? Sei quel valore aggiunto che mi completa,

sei il pezzo di un puzzle irrisolto e l’arma più forte di un valido cavaliere.

Sei il tutto e sei il cuore pulsante che sprigiona amore e altri sentimenti che

non sempre gli altri riescono a capire.

Ed io cosa posso essere per te? Sono semplicemente normale,

quel particolare che ti manca e che ti aiuta nel mondo reale.

 Sono la ruota della tua carrozzella che spingo veloce tra le vie della città,

sono le dita della tua mano che disegnano il mondo attorno a te,

sono le parole della tua anima che raccontano la tua storia.

 Basta un abbraccio forte e sentito per diventare subito tuo amico,

siamo entrambe dolci e speciali anche se non siamo del tutto uguali.

Cos’è dunque la diversità? Sicuramente non la tua disabilità!

 Chi è disabile veramente? Chi con il cuore non ti ama, non ti vede e non ti sente.

MATILDE FURREGONI – CLASSE III H – SCUOLA VIRGILIO

 

-CUORE DI GHIACCIO

Con il cuore cammino,

senza cuore inciampo.

Con il cuore io ti vedo,

senza il cuore ti scanso.

Con il cuore io ti ascolto,

senza cuore ti trascuro.

Con il cuore dico il vero,

senza cuore io spergiuro.

La disabilità un corpo può ferire,

ma in un cuore di ghiaccio l’anima può morire.

La disabilità una mente può soffocare,

ma in un cuore di ghiaccio lo spirito non sa volare.

 Chi è senza cuore

rinuncia all’amore,

ma se la luce potesse entrare,

le corde del cuore inizierebbero a danzare…

NATALIA GONZALEZ  – CLASSE I G – SCUOLA VIRGILIO

 

-LA PEGGIOR DISABILITA’

Al mondo non c’è peggiore disabilità

Di chi un cuore non ha

Chi per gli altri non ha compassione

Mai proverà un briciolo di comprensione

In un mondo amico non esiste diversità

Ma ci si arricchisce con tanta particolarità

Solo chi è privo di sensibilità

È pieno di vera disabilità

Chi prova amore

Mai sarà inferiore

Non importa quel che manca

Ma che dell’amore mai ci si stanca

SOFIA FUMAGALLI – CLASSE II B – SCUOLA VIRGILIO

 

-SONO DIVERSO DAGLI ALTRI MA …

Ho due gambe … non cammino

ho due braccia … non volo

ho due orecchie … non sento

ho una bocca … non parlo

ho due occhi … non vedo

ma ho un cuore che batte e

un cervello che illumina gli ostacoli del mio cammino.

VALENTINO TONNA – CLASSE III B – SCUOLA VIRGILIO

 

-TITOLO: TEMA DEL CONCORSO

Tante persone si sentono diverse, escluse,

Questa è la disabilità,

Ci deve essere felicità,

Anche per chi ha qualcosa che lo rende speciale.

C’è chi non può correre, perché la gamba non ha,

C’è chi non può parlare, perché la voce non trova la strada,

C’è chi non può vedere la bellezza che lo circonda,

C’è chi non può fare niente,

C’è chi non può capire.

Poi c’è chi può fare tutto,

E che deve aiutare chi ha una disabilità,

Spesso però non riesce,

Anche lui è disabile.

È privo di cuore, emozioni positive non prova,

Non può aiutare, perché prima deve guarire se stesso,

Dal disprezzo che prova per la vita,

Dal disprezzo che trova negli altri,

Ha bisogno delle persone,

Per colmare il vuoto della sua anima.

VIOLA ZANZI  – CLASSE I A – SCUOLA VIRGILIO

 

 

 


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