“Buon Compleanno Museo del Violino!”. A 10 anni dall’inaugurazione, il Cavalier Arvedi ha ripercorso in auditorium i momenti più importanti. Lanciato anche un Concorso Internazionale per violinisti
Proprio un buon compleanno quello decennale festeggiato nell'Auditorium del Museo del Violino. Proprio dieci anni fa, il 14 settembre 2023, l'avveniristica sala da concerto veniva aperta al pubblico. Protagonisti di questa festa il Presidente onorario Giovanni Arvedi, il conservatore del Museo Fausto Cacciatori, il direttore generale Virginia Villa e il direttore artistico Roberto Codazzi che ha anche fatto gli onori di casa.
Presenti in sala il Prefetto Corrado Conforto Galli, il vescovo Antonio Napolioni e tutte le autorità civili e militari.
Ad aprire con il primo intervento, il Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti.
“Il Museo del Violino nasce dall’idea illuminata e Colta del Presidente Arvedi, ma non solo. Ringrazio la giunta Perri che ha avuto la lungimiranza di aprire questo grande progetto. Non bastava aprirlo. Ecco che facendo sistema, da quella amministrazione a quelle successive che ho avuto l'onore di guidare, si è sempre più cercato di fare un lavoro di squadra per portare questa eccellenza nel mondo. E ringrazio davvero tutti coloro che col proprio lavoro e con la propria presenza rendono questo posto un luogo speciale"
Nuovamente Roberto Codazzi parla del MdV come di “Accordo perfetto” perché mette in armonia suoni, strumenti, acustica, laboratori. "Questa istituzione è infatti unica al mondo."
Gli fa eco Virginia Villa: “Non vi nascondo una certa emozione, quando aprimmo il Museo non immaginavo quello che avremmo fatto in questi anni. Siamo partiti avendo a disposizione un luogo veramente speciale, fortemente legato alla storia della città. Avendo già questo luogo, si sono resi possibili dei sogni. Abbiamo pensato a questo luogo come un motore di sviluppo culturale, economico, sociale. È doveroso quindi ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo, primo fra tutti il Presidente Arvedi.”
Prosegue sulla stessa linea anche il conservatore Cacciatori. "Quando abbiamo iniziato, dopo aver ricevuto dal Cavalier Arvedi questo gioiello, abbiamo avuto la responsabilità di farlo diventare una istituzione internazionale. La storia cremonese dell’ultimo secolo è ricca di uomini lungimiranti, illuminati, questo è stato davvero un lavoro corale. Una grande orchestra. Tanti sono gli attori, le istituzioni, che hanno lavorato a questo progetto. Ogni sabato e domenica al termine di ogni audizione i visitatori ci ricordavano la bellezza di questo auditorium e di questo museo. Il più grande liutaio di tutti i tempi ci ha lasciato un’eredità incredibile, una lezione grandissima dalla quale dobbiamo imparare”
Roberto Codazzi si rivolge quindi al Cavaliere: “Qui c’era la palestra dall’acustica peggiore del mondo, ora c’è la sala con l’acustica migliore del mondo. Cosa l'ha mossa?”
Immancabile la risposta di Arvedi: “In primis mi ha mosso un profondo amore per la città. In secondo luogo la sfida. Era già in atto l’idea di un museo del calcio e fui chiamato dal sindaco Perri e mi chiese di venirlo a trovare. Mi trovai in ufficio con il compianto Luca Vialli e avrei dovuto sostenere un museo del calcio. E lì dissi che forse non si doveva fare un museo del calcio bensì un museo per Cremona. Venne quindi l’idea di fare un museo di violìni. Chiamammo l’ingegnere Toyota che quando arrivò non capì immediatamente la richiesta. Allora facemmo gli scavi e trovammo una grande profondità perché era già stato pensato con criterio antisismico. Ecco che così facemmo questa sala tutta a curve, in netto contrasto con l’architettura rigida dell’edificio”
E ancora. “Cremona è una città che affonda profonde radici nella storia e nella cultura. I nostri predecessori ci hanno lasciato dei monumenti straordinari. Dal torrazzo nel 1100. Oggi non ci si stupisce più, ma allora venne eretta 300 anni prima del Brunelleschi con i suoi contrafforti. Pensate a quanto era straordinaria.”
Cosa manca alla città? Lo incalza Codazzi
“Difficile dirlo, la città avrebbe bisogno di un’orchestra. Abbiamo fatto molte cose per i giovani, per l’università. La creatività non arriva dalla logica, arriva dallo spirito. Ma alla fine serve il confronto della scienza. Ecco allora la sorpresa di questa sera: abbiamo istituito il Concorso Cittá di Cremona, Premio Internazionale di esecuzione violinistica”
Al termine una gradita sorpresa per il Presidente: un’esecuzione di alcuni brani da parte dei musicisti del concerto per la pace di questa sera culminata con un melànge dei temi preferiti dal Cavaliere fra cui l’Ave Maria di Bach-Gounod ed il commovente Intermezzo dall'opera Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni.
foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12
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