18 settembre 2024

"Così ricordo Nazza", la testimonianza del colonnello Regni. "Andom. Grazie anche per quello che hai fatto dal letto d'ospedale"

E’ “andato avanti”, per dirla come gli Alpini, una settimana fa Nazza (Nazzareno Condina) che ora vola e scrive nel più alto dei cieli. Ha lasciato un segno grande e le sue opere più belle, che vanno oltre i suoi meravigliosi e profondi scritti e le sue poetiche immagini, continuano a parlare di lui, come ne parlano gli innumerevoli ricordi scritti e narrati dagli amici, dai colleghi, da chi a qualsiasi titolo, ha incrociato la propria strada con la sua. Oggi ospitiamo il ricordo di una persona che, a Casalmaggiore, ha fatto tanto, a Casalmaggiore è profondamente legata e con Nazza portava avanti, da anni, una bella e sincera amicizia. Si tratta del colonnello dei carabinieri Luigi Regni (ora in pensione), ancora segnato dalla recente morte del papà, che da capitano aveva comandato per nove anni (da settembre 2003 a settembre 2012) la compagnia carabinieri di Casalmaggiore. “Lo conobbi nel 2004 – scrive il colonnello Regni - io Comandante della Compagnia Carabinieri di Casalmaggiore e lui cronista della Voce di Cremona. Talvolta, per una persona scomparsa, si fa fatica ad esprimere pensieri positivi, spesso falsi. Per Nazza, ho l'imbarazzo della scelta a scrivere ciò che di bello penso, ma provo brevemente a sintetizzare. Giornalista mai invadente, mai inopportuno, maleducato o altro. Devo però riconoscere che in generale con gli inviati delle altre testate locali, ho sempre avuto un rapporto di stima e fiducia. Nazza (a qualcuno non piace questo diminutivo, a me si perchè è più confidenziale pur in presenza del massimo reciproco rispetto), non ha mai voluto essere privilegiato, nonostante i nostri rapporti di conoscenza, stima e di frequenti messaggi tramite whatsapp. Ricordo che una volta, in modo un po' frettoloso, gli fornii notizie per un articolo relativo ad un evento accaduto nel territorio. "Mi metto subito al lavoro, grazie Luigi". Lo richiamai subito chiedendo la cortesia di attendere 24 ore perchè erano emersi particolari che ne imponevano, al momento, la non divulgazione della notizia. Lui mi disse: "Luigi, anche dopodomani, il pezzo uscirà quando mi darai il via". E così fu. Per il caso Saman Abbas, tragedia consumatasi nel mio territorio allorquando ero comandante della Compagnia di Guastalla – prosegue -  diede ampio spazio con una serie di articoli. Poteva sentirsi privilegiato, ma non ha mai chiesto il video in esclusiva di Saman che sparisce nelle tenebre alle ore 00,10 del 1° maggio 2021 con la madre che l'accompagna in mezzo alle serre. Quel video, nei mesi a seguire, mi fu chiesto da più di un  giornalista di testate/tv nazionali. Non l'ho mai fatto, eppure io ne disponevo. Chissà un disonesto come si sarebbe comportato. Torniamo a Nazza, un giorno mi telefonò, invitandomi al bar Royal di Casalmaggiore per un caffè, mi disse subito che non stava bene da alcune settimane, un malessere che iniziava a debilitarlo. Ero in pensione da qualche mese e lui nell'occasione di questa chiacchierata mi disse: "ormai sei in pensione quindi avrai più tempo; ti invito a venire con me ad Amatrice in settembre (credo che l'incontro avvenne inizio maggio 2023) vedrai che è una bella esperienza e gratificante, devo solo risolvere e capire le ragioni di questo mio malessere; i medici non riescono a farmi una chiara diagnosi, ma finalmente settimana prossima effettuerò una risonanza magnetica ad Oglio Po".  Effettivamente, dopo circa una settimana, del tutto casualmente, uscivo dall'ospedale dopo aver ritirato alcuni referti e ricordo bene di averlo incontrato all'altezza della fermata del bus; stava andando a fare la risonanza, lo salutai con l'impegno di rivederci per discutere di Amatrice. Non l'ho più visto.... Sono stato tentato di andarlo a trovare a casa o in ospedale, ma mi sono fatto sempre una serie di scrupoli. Ultima considerazione/polemica. Diciamocelo francamente, lui era consapevole che non avrebbe vissuto a lungo. Qualcuno mi disse che non sarebbe arrivato a fine anno 2023. Il pancreas non perdona.  MA CI RENDIAMO CONTO DI COSA E' STATO CAPACE DI FARE MENTRE ERA DOLOROSAMENTE SOTTOPOSTO A CHEMIOTERAPIA?? Ha inventato la campagna dei fumetti che sono arrivati in più ospedali della zona in favore dei malati, segnatamente oncologici e reparti pediatrici. E ancora più grande la campagna "ANDOM". CI RENDIAMO CONTO? Le magliette (quattro) le ho ordinate anch'io e mi hanno detto che si sono allungati i tempi a causa della mole di richieste. EVVIVA!!  Tutto ciò ha reso possibile l'acquisto di macchinari per reparti degli ospedali di Cremona e Casalmaggiore. Ecco cosa Nazzareno è stato capace di fare!!  Il nostro INFLUENCER (anche se il termine non mi piace). Come dice la pubblicità? "Ti piace vincere facile" questo per quelle influencer che mostrando cosce e decoltè, sicuramente fatte bene, che in questo modo riescono ad ottenere decine di migliaia di seguiti.  Il Nazza, uomo genuino qualunque, ma speciale, ecco cosa ha fatto dal letto di un ospedale, sapendo di avere vita breve, lo ripeto!! Un abbraccio a sua moglie Cristina, nipote di un grande uomo quale è stato il Cavalier Antonio Baroni; il fratello Stefano, naturalmente il giovane "Lollo", coraggioso e bravo a parlare dal pulpito; gli amatissimi genitori, verso i quali la natura ha scritto una storia al contrario, avendo dovuto (loro) seppellire il proprio figli anzitempo.... W NAZZA!!      ANDOM anche e soprattutto nel rispetto di quanto hai fatto in vita e quanto continuerai a fare in altra vita... (voglio sforzarmi a credere che ci sia qualcosa)”.

Nel ringraziare il colonnello Regni per questa bella e significativa testimonianza, che arriva direttamente dal cuore, si può solo aggiungere, e ribadire, come già scritto, che va tenuto sempre alto il nome di questo  prezioso e speciale “cantore”, poeta e narratore delle terre padane, del Grande fiume (che amava profondamente) e delle sue golene. Un uomo a cui continuare a solo dire Grazie per averci insegnato, con gli occhi del cuore e l'intelligenza dei semplici, a scoprire ognuno di quegli attimi che rendono meravigliosa la vita, senza mai dare il tempo per scontato o per dovuto; grazie per averci ricordato di avere gratuitamente ricevuto e quindi gratuitamente dare; grazie per averci insegnato a cercare l'infinito e l'essenziale sempre. Un Uomo che nei semplici ha trovato la gioia; negli ultimi ha colto la verità; nel donare ha scoperto la purezza della carità autentica; nell'umiltà ha insegnato a non cercare mai nessuna forma di protagonismo; nell'equilibrio ha ricordato a tutti di non giudicare e di cogliere sempre il bello e il buono in tutto, da uomo libero quale era e quale continua ad essere; da uomo vero che ora ha incontrato Dio. 

Che oggi deve vivere proseguendo ciò che ha avviato, a partire dalla campagna “Andom” affinchè possa prendere il largo,  raggiungendo e coinvolgendo quante più persone possibili.

C’è poi una speciale, meravigliosa realtà con la quale  Nazzareno ha sempre avuto un profondo rapporto. E’ stato scrittoi e lo si ribadisce. E’ la comunità socio-sanitaria “Casa Giardino” di via delle Salde, che lo scorso anno (proprio grazie al suo impegno) era anche stata a Roma dove era stata pubblicamente salutata da papa Francesco. Come scritto anche nell’annuncio funebre eventuali offerte alla memoria saranno devolute a “Casa Giardino”. Allora ecco un semplice, ma accorato appello a sostenere questa nobile causa. L’Iban di “Casa Giardino” è IT77 G087 70 56 740 00000 (Cassa rurale ed artigiana di Rivarolo Mantovano, filiale di Casalmaggiore) oppure IT9380306909606100000003395 (Banca Intesa San Paolo, intestato a Associazione Figli di Gesù Sofferente Onlus): ricordando anche con poco, insieme, si possono fare grandi cose.  

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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