"Da grande farò il pompiere!": il grande sogno del giovane Francesco Zagheni, atleta dell’A.S.D. Esercito X Guastatori, che sogna di diventare Vigile del Fuoco come il nonno di cui porta il nome
Coltiva un sogno Francesco Zagheni, studente dell'ultimo anno dell’indirizzo di Grafica e Comunicazione dell'I.I.S. "L. Einaudi" ed atleta agonista tesserato dell’A.S.D. Esercito X Guastatori, in cui pratica la disciplina olimpica della lotta greco-romana e libera. Il suo desiderio è identico a quello di Grisù, il celebre draghetto, protagonista di un cartone animato degli anni settanta: diventare un pompiere. La motivazione risiede nella storia della famiglia: il giovane punta infatti a seguire le orme del nonno paterno, che si chiamava come lui e che è scomparso nel 2004, prima della nascita del nipotino. Per Francesco, si tratta inoltre di realizzare ciò che, purtroppo, non è riuscito al padre Mario Massimiliano, il quale - oggi magazziniere presso la farmacia “Camozzi Dr. Paola” di Spinadesco - si è dovuto accontentare di aiutare il Corpo come volontario o come vigile del fuoco discontinuo, in caso di emergenze o di carenza di personale, specie tra il 1986 ed il 2000. La mamma Michela Braga è insegnante di sostegno alla scuola elementare di Pescarolo. Il fratello più grande, Andrea, ha trovato occupazione alla ditta “Norma Audio Electronics”, a Bettenesco.
Ora che Francesco è maggiorenne, il progetto può finalmente iniziare il lento decollo. Occorre innanzitutto conseguire il diploma, poi si tenterà il concorso a Roma e si affronteranno varie prove, che, se superate, faranno di Francesco un allievo. “Devo presentare la domanda – ci spiega con piglio serio, pacato e maturo per l’età, che ha – mi recherò nella capitale, per avere le informazioni, che mi mancano”.
Non darai quindi compimento al percorso scolastico che stai per terminare? “Nelle materie grafiche sono bravo; potrei certo trovare un lavoro nel settore, tuttavia non è ciò che voglio”.
Cosa sta alla base della tua passione? “I vigili del fuoco svolgono un’opera, che reputo essenziale e che ha come scopo il salvataggio delle persone in difficoltà. Mi sono innamorato di tale mestiere da bambino: continuavo a chiedere al papà di raccontarmi le loro imprese”.
Non temi i rischi legati alla professione? “Sicuramente, ma avere coraggio non significa non provare paura: è andare lo stesso fino in fondo, per raggiungere i propri obiettivi”.
Non stupisce dunque che Francesco abbia partecipato con un elaborato di gruppo, insieme alle compagne di quinta Btg Andreina Rosanna Negri, Sara Tedesco e Liye Yang, al contest letterario indetto dalla sezione locale dell’A.N.V.V.F. Il testo, che non ha conquistato il podio, ha comunque portato Francesco al comando di Via Nazario Sauro, in occasione delle celebrazioni in onore della patrona Santa Barbara. Ad applaudirlo orgogliosa c’era la nonna Franca Mazzoni, che appoggia pienamente l’aspirazione del ragazzo, tanto simile, per coraggio e determinazione, al marito defunto. Francesco ha posato in una foto ricordo con il Comandante Michele Castore e, grazie ad un inatteso fuori programma, reso possibile dalla grande disponibilità del Capo squadra esperto Ettore Galelli, ha visto da vicino gli automezzi ultra accessoriati e la sofisticata attrezzatura tecnica, che, un giorno, glielo auguriamo, maneggerà lui stesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti