"La fabbrica per l’uomo": il libro da portare nelle scuole del Cremasco. E un Festival della Bellezza da fare con tutti gli Ambasciatori del Bello
Amici, visionari, sognatori, portatori e cultori di costruttiva bellezza, cremaschi del fare, estimatori, entrambi, di quel grande italiano che fu l’imprenditoreAdriano Olivetti, ecco, l’architetto – filosofo, quindi ArchiFilosofo Marco Ermentini, e Renato Ancorotti, per Crema e il Cremasco hanno fatto tanto e altrettanto faranno. Il primo firmando recuperi e restauri sostenibili (anche in tutta Italia ovviamente), il secondo: imprenditore (‘Mister Mascara’ conquista i mercati mondiali nel ramo cosmesi) e senatore della Repubblica (vanta ottimi rapporti con la premier Giorgia Meloni e coi ministri Lollobrigida e Santanchè), creando lavoro. Tutti e due inseguono il bello. Ah … più o meno direttamente, la loro esperienza legata alla nascita, con ruoli diversi, ridando vita a una zona epica, fino a tempo fa, un pochino dimenticata, della realtà cremasca, dell’Ancorotti Cosmetics, ecco è diventata, a odo suo, un libro: “La fabbrica per l’uomo: la rinascita della bellezza e l’eredità di Olivetti”. Ora andiamo a leggere quanto segue, sottolineando come, il volume poc’anzi menzionato, dovrebbe girare per tutte le scuole del Granducato del Tortello (territorio, immaginario, ma non troppo, che raggruppa il Cremasco)…
“L’Unesco ha nominato Patrimonio dell’Umanità il complesso degli edifici Olivetti a Ivrea, un’importante conferma della filosofia innovativa di un imprenditore dalle capacità straordinarie, Adriano Olivetti che, nonostante gli anni trascorsi, è ancora attuale in tutto il mondo. A Olivetti fu chiaro quanto la bellezza fosse fattore basilare a un impegno etico verso il mondo. Certo non un bello di maniera, falso e fine a stesso. Piuttosto la bellezza come espressione visibile e reale della raggiunta armonia tra forze materiali e mete spirituali. Oltre ai fabbricati a Ivrea furono realizzati molti edifici in giro per il mondo e in particolare inItalia alla fine degli anni ‘60 a Crema distante pochi km da Milano. Questi edifici sono dei veri capolavori perché l’integrazione fra concezione architettonica, esigenze funzionali, necessità strutturali, dotazioni impiantistiche, sapienza nella realizzazione e bellezza delle forme testimoniano un particolare caso di grande qualità. Inoltre costituivano la reale applicazione dei principi di Olivetti sul ruolo dell’impresa e la sua missione nella società. A Crema grandi architetti come Marco Zanuso e il giovane Renzo Piano edificarono un bellissimo esempio di architettura industriale molto innovativa. La fabbrica Olivetti terminata nel 1969 è stata operativa per ventitré anni sino al 1992 quando, dopo una lunga agonia, è stata chiusa. Negli anni successivi il grande edificio dell’officina di ben 30.000 metri quadri è stato utilizzato impropriamente come archivio seguito da una lunga decadenza. Far rinascere questo vecchio ammalato è divenuto il sogno di Renato Ancorotti, un imprenditore del settore della cosmetica. In realtà la zona tra Crema e Milano è un vero e proprio distretto industriale che produce quasi il 60% dei prodotti della cosmetica mondiale. Si tratta di una realtà molto importante tuttavia poco conosciuta, un’eccellenza destinata in gran parte all’esportazione in tutto il mondo e alla commercializzazione attraverso i grandi marchi. L’Ancorotti Cosmetics produce da sola circa il 20% di tutto il mascara mondiale. L’acquisizione di questo grande edificio degradato è stata una grande sfida di realizzare in un luogo che sappia di moderno e di contemporaneo insieme. Il progetto di recupero, condotto da Ermentini Architetti, è stata un’esperienza di grande interesse proprio per la sperimentazione di un intervento di restauro timido su un edificio di grande valore architettonico e testimoniale.
Tradizione, contemporaneo, modernità e natura si fondono insieme in questo progetto: è stata mantenuta la struttura originaria della fabbrica con un attento lavoro di consolidamento adeguando le travi alle recenti normative antisismiche; sono stati realizzati efficienti impianti tecnologici che garantiscono elevatissimi standard per la produzione secondo le normative internazionali più restrittive (l’industria cosmetica richiede ambienti simili a quelli della farmaceutica). Inoltre, particolare cura è stata posta nel recupero delle facciate in alluminio grazie a soluzioni ingegnose; il pavimento in cemento è stato conservato con un particolare trattamento; sono stati realizzati reparti dedicati a ogni tipo di produzione specifica con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza, protezione antincendio, salute dei collaboratori, igiene e razionalità. Infine particolare cura è stata posta sulla sostenibilità dell'intervento con soluzioni d’avanguardia per il risparmio energetico e la produzione di energia pulita. Nel progetto non è stato costruito un solo nuovo metro cubo. Nessun nuovo consumo di territorio ma solo riuso intelligente di un patrimonio esistente già urbanizzato e ora in disuso. È questo il messaggio che si vuole trasmettere in perfetta assonanza con il progetto di Renzo Piano G124 al Senato della Repubblica (di cui Marco Ermentini è Tutor), che prevede proprio il riuso, il riutilizzo, il rammendo di ciò che è già costruito senza nuova cementificazione che nel recente passato ha connotato negativamente il nostro territorio. La concezione dell’impresa di Ancorotti Cosmetics non è solo la sede dove si organizza e realizza il reddito, ma dove si elaborano valori funzionali allo sviluppo del lavoro umano, dove quindi si fa cultura, dove non c’è solo l’accumulazione del capitale, c’è anche l’accumulazione della conoscenza. Un importante rilancio dell’idea originale di Adriano Olivetti: la fabbrica a misura d’uomo”.
Così scrivere per Idaelista.it, l’ArchiFilosofo Marco Ermentini, colui il quale ha firmato il progetto che ha portato alla riqualificazione, appunto contemporaneamente al nuovo insediamento produttivo dell’importante azienda Ancorotti Cosmetics, dell’ex stabilimento Olivetti a Crema. Ah… durante la Milano Beauty Week, che si terrà a fine settembre, la città di Ancorotti e Ermentini, ospiterà un Festival della bellezza. Al progetto lavorano la giunta, Ancorotti,Marco Moretti e le maggiori aziende del settore cosmetico del territorio. Ebbene, coinvolgere Ermentini in tale disegno, insieme agli altri ‘Ambasciatori della Bellezza’ nostrani (Umberto Cabini, Enrico Tupone, Tommaso Carioni, Ruben Tomella, Alessandro Tomella, Alberto Doldi, Beppe Riboli, Sante Barbati, Arrigo Barbaglio, Cristina Cappellini, Gianluca Savoldi, Fabrizio Ascoli, Luca Bandirali, Davide Simonetta, Mattia Cerri, Alessio Resimini, Gianpaolo Saccomano, Corrado La Forgia, Stefano Fagioli, Roberta Schira, Antonio Bonetti, Delfina Piana… solo per fare qualche nome) non sarebbe male, no?
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