"Nuovo ospedale, metodo per distrarre i lombardi dai guai della sanità” dice Degli Angeli (coordinatore provinciale Movimento 5 Stelle)
Marco Degli Angeli, coordinatore provinciale M5S, torna a parlare del nuovo ospedale.
La petizione a favore della riqualificazione dell’ospedale di Cremona, che ho anch’io sottoscritto, è aria fresca e salutare in questa torrida estate cremonese.
Era l’aprile 2020, in piena emergenza covid, quando, dal nulla, l’eurodeputato Massimiliano Salini, a nome di Forza Italia, lanciò la proposta di un ospedale tutto nuovo da 700 posti da finanziare con le risorse del MES. Sembrava un tentativo disperato per distrarre l’opinione pubblica della nostra provincia dai guai della sanità lombarda. Chiunque avrebbe potuto bollinarla, senza essere tacciato di essere un disfattista o un signor no, come una mera proposta immobiliare senza visione. Invece no, furono pochi gli interventi netti e chiari contro questa proposta.
Infatti, da quell’annuncio, che sembrava appunto una boutade lanciata dall’iperspazio, furono sufficienti 2 mesi per convincere della bontà del mega ospedalino il Partito Democratico. Il 20 giugno, durante un vertice in comune a Cremona con presenti il sindaco Galimberti, il dg dell’asst Cremona Giuseppe Rossi, il vice sindaco Virgilio, l’onorevole Pizzetti, il consigliere regionale cremasco Matteo Piloni e il presidente della provincia Signoroni si confermò la volontà di procedere in quella direzione.
Da Cape Canaveral a Dubai è un attimo. Il 1 febbraio 2022, infatti, l’ospedale di Cremona era già diventato una caso studio per gli ospedali del futuro. Presentatrice d’eccezione l’allora assessore al welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. Se Gallera poteva “vantare” nel suo curriculum l’ospedale astronave flop di Milano Fiera, Letizia Moratti aveva scelto Cremona come testimonial nel mondo del suo nuovo modello sanitario.
Con buona pace degli annunci di potenziamento del ripristino e potenziamento della medicina del territorio e di una programmazione sanitaria condivisa a livello provinciale anche con i garanti della salute dei cittadini, ovvero i sindaci.
Quali furono i razionali messi sul tavolo per convincere i politici cremaschi, cremonesi e casalaschi della bontà dell’operazione? A fronte di quali numeri, evidenze o esigenze manifestate da parte dei territori ci fu questo compattamento da parte degli esponenti politici di quasi tutti i colori non è dato sapersi. Probabilmente la politica è stata convinta dall’allettante prospettiva di passare dagli oltre 1000 posti letto dell’attuale ospedale agli appena 445 del nuovo, oppure, come si può leggere nel documento di indirizzo per la progettazione del nuovo ospedale, sono rimasti abbagliati dalla possibilità di vivere un’esperienza sensoriale negli orti condivisi, giardini botanici e serre che troveranno spazio nel nuovo progetto. Oppure a sciogliere gli ultimi dubbi è l’irrefrenabile voglia di svolgere all’ospedale attività outdoor come: area concerti, aree didattiche, area per installazioni artistiche, spazi commerciali, musicali e specchi d’acqua.
Con buona pace degli annunci di potenziamento del ripristino e potenziamento della medicina del territorio e di una programmazione sanitaria condivisa a livello provinciale anche con i garanti della salute dei cittadini, ovvero i sindaci.
Durante il mio mandato da consigliere regionale e precisamente nel mese di maggio 2022, chiesi evidenza del numero di convocazioni e degli ordini del giorno trattati nei momenti di confronto tra le istituzioni sanitarie territoriali ed i sindaci della nostra provincia. Nel 2020 l’ats Valpadana ha riunito il consiglio di rappresentanza dei sindaci per 5 volte. Quattro sono state le sedute nel 2021, tutte concentrate tra luglio e dicembre, e nel 2022, fino alla data della mia richiesta, ne venne convocata solo una in data 7 marzo 2022.
Dal 1 gennaio 2020 al 14 aprile 2022 vennero 61 convocate assemblee dei sindaci di ambito territoriale, di cui 10 dell’ambito di Cremona.
Vorrei invitare tutti i cittadini a richiedere gli stessi atti e cimentarsi nell’impresa di spulciare ordini del giorno e verbali per trovare qualche riferimento al nuovo ospedale e riassunti di momenti di riflessione e condivisione con i sindaci della nostra provincia.
La verità è che in nessun verbale d’assemblea con i sindaci, fino a maggio 2022, si è mai parlato del ruolo del nuovo ospedale nel complesso quadro della sanità della nostra provincia. Nessun riferimento a obiettivi, sinergie, dati empirici. Nessun confronto pubblico con medici, professionisti, associazioni. Nessuno spazio al dibattito aperto con sindaci, consigli comunali e cittadinanza.
A confermarlo è la stessa ATS, che a mia esplicita domanda mi rispose nel maggio 2022 “ … la decisione inerente agli investimenti per la costruzione del nuovo ospedale è scaturita da interlocuzioni dirette tra direzione del’ASST Cremona e Regione Lombardia. Lo sviluppo del progetto e la conseguente pianificazione delle attività della nuova struttura nel contesto dalla sanità cremonese sono oggetto del tavolo tecnico di cui al “protocollo d’intesa finalizzato alla realizzazione del nuovo ospedale di Cremona nel percorso di sviluppo della sanità territoriale, sottoscritto il 15 dicembre 2021 da Regione, Asst di Cremona, Comune, Provincia e Ats Val Padana. I lavori del tavolo sono stati avviati il 7 aprile u.s. e saranno condivisi con i comuni del territorio, sin dai prossimi mesi, nelle sedi preposte”.
Tanta grazia.
Marco Degli Angeli - 23 agosto 2023
Anche in Regione Lombardia il Movimento 5 Stelle ha depositato un'interrogazione sull'argomento.
In relazione alle rilevanti criticità espresse dai cittadini, in merito al progetto del nuovo ospedale di Cremona, il Movimento Cinque Stelle Lombardia ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale. Prima firmataria, la Consigliera Paola Pollini (M5s): «In questi anni è in corso un evidente processo di smantellamento dei servizi sanitari pubblici, al fine di creare spazi all’intero dei quali possa inserirsi l’offerta privata. In merito al progetto del nuovo ospedale di Cremona, ritentiamo fondamentale avere delle risposte dettagliate, sulle modalità attraverso le quali Regione Lombardia pensi di garantire una piena copertura all'utenza dei servizi pubblici ad oggi in essere e su come intenda rendere compatibile le tempistiche del cantiere, con un salubre e regolare funzionamento dell'assistenza ai pazienti. Il rischio è che - visti gli elevatissimi costi del progetto che comprende, nelle intenzioni, anche la demolizione della vecchia struttura - tenendo conto della capienza di posti letto dell'attuale ospedale di 1400 posti letto, contro i meno di 500 posti del nuovo progetto, l’ospedale nuovo sia il primo passo di un evidente percorso di esternalizzazione delle cure.
Per questo chiediamo che i cittadini siano aggiornati in modo trasparente sugli incontri, relativi all’avanzamento del progetto, che dovrebbero svolgersi ogni tre mesi tra le parti, e che siano date tempistiche chiare in merito alla realizzazione della nuova struttura e allo smaltimento della vecchia. Ricordiamo inoltre che, da protocollo sottoscritto in data 15 dicembre 2021 - tra gli altri da: il presidente della provincia di Cremona Mirko Signoroni, il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, il DG ASST Giuseppe Rossi e il DG di ATS Valpadana Salvatore Mannino - sia predisposta una approfondita disamina delle attuali condizioni del Monoblocco Ospedaliero, la quale giustifica il nuovo progetto come una innovazione sostenibile a beneficio dell'utenza cittadina».
In attesa delle dovute risposte, il gruppo del Movimento 5 Stelle Cremona, con il consigliere comunale Luca Nolli, continua a schierarsi a favore della riqualificazione del vecchio monoblocco. Operazione che farebbe risparmiare risorse e garantirebbe migliori servizi. Soprattutto se le stesse risorse investite nel nuovo progetto venissero destinate all'assunzione di nuovo personale qualificato e macchinari di prevenzione e diagnosi all'avanguardia.
Nolli (Consigliere Comunale): «Servirebbero investimenti volti a migliorare il servizio offerto ai cittadini e per diminuire i tempi d'attesa delle prestazioni. Il Pronto Soccorso, per esempio, è al collasso. Il dubbio è che l’investimento su di una nuova struttura possa essere più funzionale alla creazione di appalti, che al miglioramento dei servizi offerti. Riteniamo che le risorse pubbliche debbano portare vantaggi e servizi ai cittadini; invece, il rischio concreto è che siano dirottati su imprese private.
Si spenderanno soldi pubblici a Cremona, ma i cremonesi saranno ancora più poveri, con meno posti letto, meno servizi, con un Pronto soccorso sempre più intasato e con tempi d'attesa sempre più lunghi».
Milano, 23 agosto 2023
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Anna
23 agosto 2023 15:52
Il nuovo ospedale sarebbe l ennesima cavolata lombarda. Ma ci tengono a ridurre assistenza pubblica e a foraggiare il privato. Non scrivero' quello che penso di questi individui, peraltro ahinoi RIELETTI!! Evidentemente il fatto che ci abbiano preso in giro con le "case di comunita'" quando bastava far funzionare l esistente..ma si sa no!! Si fa finta di cambiare proprio per non cambiare niente. E lostesso il nuovo ospedale :l ennesima presa in giro ma diminuiranno l assistenza pubblica in barba alla nostra bellissima ma disonorata Costituzione
Monica
24 agosto 2023 07:26
Ben vengano i cambiamenti … ma quelli positivi e propositivi .. che migliorano la vita .. soprattutto nel caotico mondo della sanità !…. E non è per il mero piacere di criticare .. ma veramente …. Non solo quel poco che è stato attuato è un fallimento .. ma anche le proposte stesse sono veramente da altro mondo !!!…. Ma chi decide ed attua … alla fine … se sta male … ed ha bisogno … dove si rivolge x curarsi ??? … se cortesemente ci aggiornano … possiamo anche copiarli volentieri !!!!!!!
Michele de Crecchio
24 agosto 2023 14:51
La bizzarra ipotesi di sostituire l'eccellente attuale ospedale di Cremona, realizzato con risorse quasi esclusivamente locali, solamente dopo poco più di mezzo secolo di discreto servizio, con una "mini-struttura" da realizzarsi sacrificando una porzione significativa del grande nuovo parco urbano nel quale i nostri genitori lo vollero saggiamente inserire, lascia interdetti tutti coloro che, con un briciolo di "sale in zucca", e pur "mugugnando" in sede privata, sembrano ormai rassegnati, in sede pubblica, ad accettare qualsiasi "balusàada" venga loro proposta, dall'alto degli scranni lombardi, con l'offa di un sia pur modesto contributo economico, la inadeguatezza del quale si verrà, nel tempo, con ogni probabilità, dimostrando sempre più grave.