4 dicembre 2025

"Suoni la tromba, e intrepido Io pugnerò da forte". I Puritani di Bellini stasera al Ponchielli

Bello è affrontar la morte Gridando: libertà! E’ questo verso di Carlo Piepoli che conferisce un vigore, tutto particolare, a I Puritani, melodramma serio in tre parti, di Vincenzo Bellini in scena stasera al Ponchielli per la Stagione Lirica di Operalombardia (ore 20) e sabato 6 dicembre in replica (ore 16). L’ultima opera del compositore catanese andò in scena, per la prima volta, a Parigi al Théâtre Italien, 24 gennaio 1835 e a Cremona, all’allora teatro Concordia, nella stagione di Carnevale del 1839. 

Questo nuovo allestimento, Coproduzione Teatri di OperaLombardia, vede un cast di grande livello a partire dagli interpreti dei personaggi belliniani: Lord Gualtiero Valton, Gabriele Valsecchi;  Sir Giorgio, Roberto Lorenzi; Lord Arturo Talbo, Valerio Borgioni; Sir Riccardo Forth,  Sunu Sun; Sir Bruno Roberton, Enrico Basso; Enrichetta di Francia, Benedetta Mazzetto; Elvira, Maria Laura Iacobellis.

Sul podio, alla guida dell’Orchestra dei Pomeriggi Musicali, il maestro Sieva Borzak. Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina a cui è affidato il Coro di OperaLombardia.

La regia è di Daniele Menghini. Le scene di Davide Signorini. I costumi di Nika Campisi e le luci di Gianni Bertoli

TRAMA

Atto I

Scena: la fortezza di Plymouth.  Elvira Valton sta per andare sposa ad Arturo Talbo e questo rattrista Sir Riccardo Forth, cui Gualtiero Valton, generale governatore puritano, aveva un tempo promesso la mano della figlia. Al momento delle nozze Arturo, partigiano degli Stuart, riconosce in una misteriosa prigioniera la regina spodestata, Enrichetta Maria di Francia, pronta per essere giudicata da un tribunale. Facendola passare per sua moglie e grazie al velo che la stessa Elvira, per gioco, le ha posto sul capo, Arturo riesce a lasciare le mura insieme alla prigioniera. Prima di fuggire, la coppia s'imbatte in Riccardo, che li lascia partire, ben felice di liberarsi del rivale. Alla notizia che il promesso sposo è fuggito con una donna, Elvira impazzisce.

Atto II

In una sala del castello, il buon zio Giorgio racconta con commozione agli astanti la follia di Elvira. La fanciulla compare, vaneggiando e chiamando a sé l'amato Arturo. Giorgio tenta di convincere Riccardo a non trascinare il rivale davanti al tribunale. Egli, infatti, non è il solo responsabile della fuga di Enrichetta. L'occasione della resa dei conti sarà piuttosto l'imminente battaglia tra i puritani e i seguaci degli Stuart.

Atto III

Un giardino a boschetto, vicino alla casa d'Elvira. Piove a dirotto. Arturo, braccato dai soldati dell'esercito puritano, tenta di avvicinarsi alla casa dell'amata, di cui ode la voce di lontano intonare la loro canzone d'amore. Arturo le risponde con la stessa melodia e finalmente Elvira lo riconosce e lo raggiunge. L'emozione è tale da farle tornare la ragione, ma la pace dura poco: l'esercito irrompe e circonda i due innamorati. Per Arturo è stata già pronunciata la condanna a morte. Uno squillo di tromba annuncia la definitiva sconfitta degli Stuart. Per celebrare la vittoria, Cromwell dispone un'amnistia generale: le tribolazioni di Arturo ed Elvira sono finite.

Nelle foto di Andrea Butti "I Puritani" nell'allestimento al Teatro Sociale di Como e il libretto della Prima al Concordia del 1839

musicologo

Roberto Fiorentini


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