“Tornerà la spiaggia sul Po”, la proposta del candidato sindaco di centrodestra Alessandro Portesani che prevede un concorso internazionale per la valorizzazione della sponda del Grande Fiume
Un concorso internazionale per la valorizzazione e la riqualificazione ambientale, paesaggistica e naturalistica del comparto sud di Cremona, all’interno del Parco del Po e del Morbasco. È questa la proposta che tutto il centrodestra e la lista civica ‘Novità a Cremona’ con il candidato sindaco unitario Alessandro Portesani hanno lanciato stamane, in una conferenza stampa, proprio dalle sponde del fiume Po
“La fascia di territorio comunale a sud della Via Giordano, fino alle rive del fiume Po, - ha premesso Portesani - rappresenta un’area caratterizzata da elementi di pregio ambientale, naturalistico e paesaggistico trascurati, ma anche da zone penalizzate dalla presenza di infrastrutture carenti o deteriorate: strade carrabili e percorsi ciclo pedonale. Impianti di smaltimento e di trattamento dei rifiuti solidi urbani e di acque reflue. È drammaticamente segnata dalla carenza di attività di servizio e di ristoro. Scarsi sono anche i collegamenti con la città. Per di più Galimberti e Virgilio vogliono far realizzare ad A2A il nuovo impianto di biometano, a dispetto delle insormontabili criticità emerse sul piano tecnico, incuranti del parere di moltissimi cittadini e dei Sindaci dei Comuni confinanti”.
“Riteniamo che lo strumento più idoneo per rivitalizzare questa parte di città sia un concorso internazionale di progettazione, aperto a professionisti ed esperti. In diversi paesi europei sono stati realizzati progetti di valorizzazione ambientale di aree fluviali, che hanno generato importanti ricadute sul piano turistico ed economico. È a questi esempi di successo che vogliamo ispirarci”.
Questi gli obiettivi da raggiungere: individuazione e creazione di nuovi accessi pedonali e ciclabili al Parco del Po e del Morbasco dalla Via Giordano, una volta riqualificata, e da San Sigismondo, avendo cura di mantenere la permeabilità dei suoli. Creazione di nuovi percorsi ciclabili e pedonali per intensificare la fruibilità, in maniera omogenea, del parco da parte dei cittadini e dei turisti. I individuazione di potenziali punti di ristoro tramite il recupero di edifici esistenti o la realizzazione di piccoli chioschi stagionali, facilmente rimovibili. Rigenerazione ambientale delle zone interessate dalla presenza di impianti dedicati al trattamento e lo smaltimento dei rifiuti di via San Rocco. Realizzazione di camminamenti e posa di segnaletica e piccole attrezzature per consentire la fruizione del parco, delle lanche e dei bodri, anche da parte di famiglie e scolaresche. Potenziamento del patrimonio arboreo attraverso la piantumazione di ripe boscate, filari e nuove aree verdi, in accordo con le proprietà. Le essenze vegetali saranno scelte tra quelle autoctone. Realizzazione di interventi volti a preservare le biodiversità presenti e la fauna autoctona.
Rendere accessibile si cittadini la spiaggia fluviale di Cremona.
Incremento dell’attività di vigilanza a tutela dell'ambiente, fruendo in primis delle scarsamente valorizzate Guardie Ecologiche Volontarie dello stesso PLIS.
“Sarà necessario effettuare una ricognizione di tutti gli studi realizzati in passato riguardanti il recupero di singole aree – ha aggiunto il candidato di centrodestra, ad esempio: lanca Livrini ed il bodrio Vacchelli. Le linee guida verranno definite dalla nuova Amministrazione seguendo criteri rigorosamente tecnici e scientifici, con il coinvolgimento delle università, a partire dal Politecnico e dalla Cattolica, delle associazioni degli agricoltori, degli ambientalisti e dei comitati di quartiere”.
“La miglior proposta progettuale verrà selezionata da una commissione di esperti, e dovrà prevedere la possibilità di realizzazione il progetto per stralci funzionali. Esistono canali di finanziamento regionale ed europeo ai quali è possibile accedere, avendo idee chiare e capacità tecniche e amministrative. È quello che noi faremo”, ha concluso Portesani.
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commenti
PierPiero
13 aprile 2024 09:22
Moltissimi (purtroppo) anni fa, ero militare a Bolzano. Lungo il Talvera avevano creato impianti sportivi o anche solo splendidi prati dove fermarsi a godere del sole e del fiume.
È già allora immaginavo quanto sarebbe stato bello se il Po avesse avuto delle rive curate e utilizzabili da tutti.
Metti che riesca a vederlo in questa vita...
Manuel
13 aprile 2024 11:19
Premesso come il candidato sindaco Portesani, il pacioso Fasani e le truppe al seguito, sappiano poco di ambiente e niente di biodiversità, consiglio, forte di un’esperienza quarantennale, di contattare anzitempo i veri protagonisti di questo settore, i naturalisti, costituitisi nel “Gruppo Naturalisti Cremonesi” i quali, oltre a certificare un lungo pedigree, esperienza sul campo, potranno ben consigliare e gratuitamente i vertici della compagine di centrodestra, come le altre compagini concorrenti.
Per una volta, sarebbe opportuno avvicinare coloro che ben conoscono, amano ed indagano il territorio, anche se custodiscono il peccato originale di non chiedere soldi per se stessi o per amici; poi si potranno esperire concorsi ed eventuali committenze.
Antonio Sivalli
13 aprile 2024 16:15
Il bio metano invece è perfetto quello si che è biodiversità
Federico Fasani
13 aprile 2024 19:25
Sono sicuro che se toccherà al centro destra governare Cremona per i prossimi 5 anni, non ci sarà nessun imbarazzo a confrontarsi con tutti i soggetti portatori di potenziali suggerimenti. Ad una condizione però. Che si lasci a casa la spocchia, il pregiudizio, l’arroganza e il complesso di superiorità. Perché Cremona lo ha già sperimentato per 10 lunghi anni. Meglio un pacioso che ascolta di un professore sordo.
Manuel
14 aprile 2024 02:14
... e qui il pacioso Fasani già tradisce una certa autoreferenzialita’, che fa sorgere perplessità sui veri obiettivi il progetto presentato (almeno per la mia sensibilità). Ma come, il pacioso (e i tre compari, ndr) ha fatto 10 lunghi anni a sostenere (e divulgare alle stampe) che la narcisa giunta Galimberti se la suonava e se la cantava da sola senza ascoltare chicchessia (qualcuno ascoltava!) e adesso, prima ancora di poter incominciare pone out out, distinguo, diffidenza. Allora siete la stessa cosa, la stessa politica sotto altri simboli, altro che “vogliamo ascoltare i cittadini”.
Crede, il pacioso, che il comune cittadino non comprenda come la politica sia mediazione? Che tutto non si possa ottenere?
Lo comprende! Il problema è che il cittadino capisce anche che la mediazione, se va bene, comporti le briciole per i più e il grosso della torta, delle attenzioni, per i soliti.
Repliche come quella del pacioso, le ho ottenute anche dal Galimba e pure da Virgilio: ogni commento...
Manuel
13 aprile 2024 11:52
Dimenticavo: porzione di bosco e buona parte della spiaggia in oggetto trovansi in altra regione. Andranno pur concordate, con gli emiliani, alcune iniziative.
Anna L. Maramotti Politi
13 aprile 2024 16:10
Cremona: ambientalista, ecologista, verde prende le mosse dal Po? E' proposta che trova nella realtà del territorio l'aspetto che più la qualifica nella sua dimensione "identitaria" . Non si tratta infatti di progetto meramente "quantitativo", cioè alla superficie urbana deve corrisponde un "quod" di verde, quanto piuttosto si tratta di un progetto qualitativo che parte dalla realtà che caratterizza il nostro territorio. Le qualità naturalistiche vengono poste in primo piano e s'impongono come aspetti propri della città. Quello che c'è a Cremona non lo si trova in un altro luogo. In questo consta l'attrattività. Rendere tutto ciò fruibile comporta benessere per il cittiadino, ma anche miglioramento per l'ambiente: habitat naturale.
Non si tratta di una visione ristretta al solo nostro territorio, al contrario: la riva del Po diviene collegamento con le altre regioni attraversate dal fiume. Se ben si conosce la sponda cremonese , si osserva come quella piacentina abbia caratteri propri: diversi da quelli cremonesi. Eppure c'è un passagio "lieve" che ne ne delinea il cambiamento. Ciò implica uno studio che consenta la percezione della diversità e, al contempo, della continuità.
La biodiversità si coniuga con la morfologia e la geologia del territorio che ha il proprio corrispettivo nella cultura. Si ricordi come Cremona trovi l'elemento che la gemella con le altre città frontaliere del Po, sino ad arrivare a Ferrara, nel "cotto".
Un'ultima annotazione: abbiamo il coraggio di confrontarci col problema "aria". Nulla contrasta di più l'inquinamento in atto come la presenza delle piante. Valorizzare i boschi cittadini è una priorità alla quale non possiamo sottrarci. Mentre si fruisce il bello della natura, si gode di un ambiente certamente più salubre .
Roberto
13 aprile 2024 17:20
Ci siamo! Bilancio alla mano? La campagna elettorale è entrata nel vivo. Questa è abbastanza grossa. Aspettiamo di vedere i tempi per il concorso internazionale, e dove verranno recuperati i fondi.
Antonio Sivalli
13 aprile 2024 19:04
Basta togliere i fondi al Terzo Polo tecnologico che non serve a nulla
Michele de Crecchio
13 aprile 2024 23:59
Il candidato Portesani mi pare dica molte cose condivisibili, soprattutto quando segnala l'opportunità di riconsiderare quanto di positivo è stato, in materia di "parco al Po" studiato e proposto in passato (e poi troppo spesso abbandonato, dimenticato, realizzato male o mal conservato) e ripartire da quello (spero senza pregiudizi!).
Purtroppo Portesani, se ne ho inteso bene le sue dichiarate intenzioni, cade poi nella abusata "trappola" di proporre di affidare la soluzione finale del tutto ad un grande "concorso" tra progettisti.
Seguo con attenzione le vicende edilizie ed urbanistiche della nostra città ormai, purtroppo, da più di sessanta anni, e mi sono, per
maturata esperienza, convinto che lo strumento del concorso non sia per nulla utile se, preventivamente, l'amministrazione che lo indice non ha preventivamente, e in totale trasparenza, democraticamente ben definito i contenuti funzionali dell'opera che intende realizzare.
Così accadde infatti, in un passato più o meno lontano, per il concorso indetto dalla prima amministrazione Zanoni per il Piano Regolatore cittadino e, successivamente, per i concorsi indetti da altre amministrazioni come (citandoli a memoria) furono quelli per la sistemazione delle aree pubbliche nell'area Frazzi, per la realizzazione di un autosilo in piazza Marconi, per la ristrutturazione della Caserma dei Vigili del Fuoco a porta Venezia e per la riqualificazione urbanistica della zona annonaria: tutti concorsi che non mi pare abbiano infatti portato contributi significativi alla migliore soluzione dei problemi posti.
Per venire infine proprio ai giorni nostri, la mancanza di un preventivo e partecipato dibattito democratico per definire i contenuti che avrebbe dovuto avere il concorso indetto per la riqualificazione edilizia dell'Ospedale Maggiore ha certamente contribuito a determinare le molte (e, a mio parere giustificatissime) perplessità che, nell'opinione pubblica cremonese, ha suscitato il singolare progetto vincitore presentato dall'archistar di turno.
Daniro
14 aprile 2024 08:54
I candidati dovrebbero leggere meglio gli atti e i progetti contenuti nel Pgt per quel che riguarda il Plis del Po e del Morbasco e scoprirebbero che anche senza funanbolici concorsi internazionali tutti questi elementi di salvaguardia ambientale e paesaggistica sono già contenuti. Il problema? Che la maggior parte delle aree agricole sono private e quindi un'eventuale programmazione, pianificazione e progettazione deve coinvolgere gli agricoltori, spesso molto restii, ad esempio i percorsi spesso li chiudono. Per il resto le aree pubbliche sono già fruibili con percorsi che arrivano attraverso il bosco fluviale fin sulla spiaggia è questo grazie agli interventi di fine anni 2000. Certo tutto è migliorabile e sicuramente la gestione boschiva ora a carico del Consorzio Forestale Padano va migliorata.