117mila metri di aree verdi, 275mila di bacini idrici: il Parco del Serio dice sì all'acquisto dell'ex cava Alberti in difesa dell'ambiente
MORENGO – Ieri sera, poco prima delle 21, l’assemblea del Parco del Serio ha approvato all’unanimità l’autorizzazione alla partecipazione all’asta per l’acquisto dell’area ex Cava Alberti in territorio di Crema. Questa la composizione del lotto: 700 metriquadri di cascinale (inclusa area cortilizia e rustici), 950 di fabbricati (a servizio dell’attività), 117 mila di aree incolte e improduttive, 275 mila di bacini idrici.
L’appuntamento è fissato per il 30 luglio con un prezzo base intorno ai 100 mila euro. Si tratta di un’area gravata da vincoli, già messa all’asta più volte, ma senza trovare acquirenti, ma che può assumere notevole rilievo dal punto di vista naturalistico e ambientale attraverso l’intervento del Parco del Serio.
All’ordine dl giorno dell’assemblea, 6 punti. La questione cava Alberti figurava al terzo posto ma, su richiesta di un socio, è stata posticipata all’ultimo.
La riunione è stata condotta da Basilio Monaci, presidente del Parco, affiancato dalla direttrice, Laura Comandulli e dal segretario Danilio Zendra.
Sbrigati senza nessun problema i primi cinque punti, anch’essi approvati all’unanimità, il presidente ha introdotto l’argomento più importante dell’assemblea.
Ha illustrato la storia del parco sottolineando le varie fasi evolutive, dalla semplice salvaguardia, iniziale, al recupero di zone degradate, all’acquisizione di piccole aree, fino alla proposta in questione che, se andrà in porto, aprirà una fase nuova nella vita dell’ente.
La direttrice con l’aiuto di numerose slide ha mostrato i confini della cava e raccontato in maniera chiara e precisa lo stato dell’arte, senza dimenticare di mostrare i cambiamenti morfologici e ambientali intervenuti dall’inizio dello sfruttamento della cava stessa, fino al suo abbandono attuale.
Ha elencato i numerosi vincoli che ne limitano l’uso commerciale e poi ha risposto alle domande e alle preoccupazioni dei soci, in relazione alle criticità dell’ex cava e alle spese per il suo recupero. Ha evidenziato le minime attività commerciali che le norme concedono di svolgere.
Tutti gli intervenuti si sono dichiarati favorevoli alla partecipazione all’asta. Tra i più convinti il presidente della provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli. Assente il presidente della provincia di Cremona, Mirko Signoroni, rappresentato dal consigliere provinciale Roberto Barbaglio che ha dato il suo assenso alla proposta di Monaci.
Sono inoltre intervenuti, Roberto Palazzini, del comitato di gestione dl Parco, che si è dichiarato favorevole all’operazione, ma che avrebbe desiderato un pronunciamento netto del comune di Crema. Pietro Mombelli, rappresentante della città lo ha subito accontentato: «Il comune di Crema è assolutamente d’accordo ed esprime il proprio appoggio all’ente, soprattutto perché questo permette di trasformare quell’area in un polmone verde a disposizione della città e del circondario».
Hanno inoltre preso la parola Luca Guerini, di Ripalta Guerina, Matteo Gritti di Montodine, Luca Bettinelli di Romano di Lombardia, Antonio Grassi di Casale Cremasco Vidolasco, Andrea Serena di Pianengo. Tutti per il sì alla partecipazione all’asta senza esitazioni.
La decisione, importante per l’argomento in sé, assume un valore ancora maggiore perché indica una volontà politica precisa. È una scelta di campo. Uno schierarsi convinto e non di facciata per l’ambiente. E’ una testimonianza di fiducia nel lavoro del parco. In tutto questo merita di essere sottolineata la determinazione di tutti i presenti senza distinzione territoriale tra comuni cremaschi e bergamaschi, dimostrazione di maturità e di cambio di mentalità, necessarie per costruire un territorio migliore.
Al termine incontenibile la felicità del presidente Monaci ed evidente la soddisfazione dei presenti. Avanti tutta.
Nelle foto alcuni laghetti dell'ex cava Alberti, l'assemblea del Parco, il tavolo con Presidente e Direttore del parco e immagini aeree dell'area
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