15 anni fa se ne andava Gianfranco Carutti, un grande cremonese. L'ingegnere ha fondato la Wonder. Collezionista d'arte, mecenate della musica e benefattore
Il 29 gennaio di 15 anni fa (2009) se ne andava Gianfranco Carutti, un grande cremonese. Instancabile benefattore, appassionato cultore delle arti e della musica, ma mai dimentico dei bisogni della gente, a cominciare dalle popolazioni più sfortunate dell’Africa che aiutò direttamente attraverso l’associazione di Raoul Follerau. Ma anche uomo di spirito, pronto alla battuta, come testimoniato nelle tante occasioni pub- bliche a cui anche negli ultimi anni non ha voluto mancare, soprattutto in occasione delle numerose donazioni fatte all’ospedale tramite l’associazione da lui fondata, gli “Amici dell’ospedale”.
Tutta la famiglia dell’Ingegnere è molto nota in città, strettamente legata al nome della Wonder, azienda metalmeccanica situata lungo la tangenziale, che Carutti fondò nel 1947, sfruttando la sua laurea in ingegneria ottenuta al Politecnico. Quegli esordi sono brillantemente descritti dal collega Gian Paloschi (scoparso pochi giorni fa) in un volume dedicato alla Camerata di Cremona (presieduta dal 1968 da Carutti) nel 1998: «Si laurea in Ingegneria in maniera brillante, ma il servizio militare prima e la guerra subito dopo bloccano il suo ingresso nel mondo del lavoro fino al ‘45. Vi entrerà poco dopo alla grande, con un colpo di fortuna. Pirelli (proprio lui, quello delle gomme), era amico di suo padre e sapeva del desiderio di sistemare quel ragazzo già trentenne. Un giorno l’industriale portò all’amico una valvola per camion, di quelle inserite nei pneumatici. “Dì a tuo figlio di farne una uguale”. Il messaggio era chiaro (....)»
Nel 1944 sposò Magda Vitrotti, fedele compagna fino al 1997, anno della sua morte: in suo onore Carutti finanziò qualche anno fa il completo rifacimento dell’aula magna dell’Ospedale, da allora intitolata proprio alla signora.
Il suo interesse per il mondo parte da lontano, da quando, ancora studente al Politecnico (era nato e vissuto a Milano, da famiglia di origini cuneesi), si imbarcava sui mercantili alla scoperta di terre lontane. Da qui, l’avvicinamento con le zone più svantaggiate del mondo, l’Africa in particolare. A partire dagli Anni Sessanta, ha iniziato a sostenere il gruppo “Amici dei lebbrosi” fino ad operare in vari Paesi africani e a realizzare in Costa d’Avorio un villaggio che ha preso il nome di Cremona e che conta circa 1500 abitanti. Si occupò anche di un orfanotrofio in Etiopia e dei rifugiati cattolici sudanesi della zona meridionale dello stato africano. Per queste migliaia di persone Gianfranco Carutti ha creato, insieme ad altri volonterosi, l’associazione “Jambo Africa”, un sodalizio umanitario che fornisce sostentamento.
Gianfranco Carutti è stato pure l’artefice della realizzazione a Cremona della Casa Elisa Maria, che ospita 40 persone autosufficienti, e nel 1996 ha costituito il sodalizio “Amici dell’ospedale” con il compito di raccogliere fondi da devolvere all’acquisto di importanti apparecchiature per l’Azienda Ospedale di Cremona .
Dal 1968 Gianfranco Carutti è stato presidente della “Camerata di Cremona”, prestigiosa istituzione musicale che ha tenuto e tiene numerosi concerti in Italia e all’estero, società musicale composta da coro misto di 50 persone volontarie e da un complesso orchestrale di 40 persone professioniste. Ha presieduto anche la Società Concerti, associazione che collabora con la Fondazione Teatro “A. Ponchielli” di Cremona per lo svolgimento della stagione lirica e concertistica. E’ stato socio fondatore dell’associazione “Amici del Museo” che sostiene con grande generosità. In questa veste, nel 1997, ha acquistato un prezioso antifonario miniato della bottega di Bonifacio Bembo poi donato al Comune e collocato nel Museo Civico “Ala Ponzone”. La sua attività di mecenate a favore della Pinacoteca cittadina è proseguita nel dicembre del 2002, quando ha donato il quadro di Bernardino Campi Presentazione al Tempio, già facente parte della sua collezione privata, di- pinto di altissima qualità per la smagliante cromia e l’ottimo stato di conservazione.
Con la donazione effettuata da Carutti al Museo Civico Ala Ponzone, nel maggio del 2003 la collezione civica si arricchì di diciannove opere pittoriche di notevole pregio. I dipinti illustrano principalmente due filoni principali: quello dei pittori cremonesi (e lombardi) e quello dei fiamminghi. Tra i cremonesi si segnalano in modo particolare la Madonna del Cicognara, opera rara del maestro quattrocentesco, mentre al secolo XVI risalgono il San Francesco che riceve le stigmate di Giulio Campi e un Ritratto virile di Bernardino Campi.
La città di Cremona gli ha conferito, al tempo della Giunta Bodini, la Medaglia d'oro "Città di Cremona" ed è stato il primo cittadino ad essere insignito di questo riconoscimento. "La cosa peggiore è morire con le mani piene di vento" aveva detto a Gian Paloschi in una sorta di suo testamento spirituale.
Nelle foto l'ingegner Carutti in Africa, con Bodini per la consegna della medaglia d'oro "Città di Cremona" e, insieme alla moglie, con Zaffanella per la donaziopne della Casa Elisa e Maria
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commenti
Enrica Ferraroni
28 gennaio 2024 11:47
Dottor Silla, buona giornata.
Innanzittutto La ringrazio per aver ricordato la prestigiosa figura dell'ingegner Carutti, uomo probo e generoso.
Ebbi modo di conoscere l'ingegnere, imprenditore illuminato, per motivi di lavoro.
Desidero aggiungere a quanto mirabilmente ricordato dalla Sua testata, che il seme di speranza da Lui gettato nel "fertile terreno" di Cremona è fedelmente e amorevolmente coltivato dai suoi cari e in particolare dalle figlie, a cui va la mia ammirazione e riconoscenza. Grazie ancora, E. F.
Disma
28 gennaio 2024 13:10
Mah, personaggi che si sono dati da fare anche nell arte della musica per poi avere come sovraintendente del teatro un mediocrissimo Cigni
claudio
28 gennaio 2024 20:04
Indubbiamente mi associo a quanti ricordano l' Ing. Carutti, persona di grande umanità, lungimiranza ed intelligenza.
Un piccola amichevole appunto da persona umile quale mi ritengo, alla Signora/ina Disma, che non ho il piacere di conoscere, mi scusi:non ritengo questo il momento nè la sede delle "polemiche"....