31 gennaio 2025

Lorenzo Guidetti: “Laurearsi con la sindrome di Asperger? Possibile, io ce l’ho fatta! Mi piacerebbe lavorare a Crema con chi apprezza il nostro patrimonio culturale"

Lorenzo Guidetti, 28 anni, residente a Ombriano, ha di recente conseguito la laurea magistrale in Storia e valorizzazione dei beni culturali all’Università di Pavia (Dipartimento di Musicologia e Beni culturali di Cremona) con la tesi Indagini su Villa Marazzi di Palazzo Pignano, dopo che, per la triennale, aveva discusso una ricerca sullaa chiesa di San Rocco di Crema, con indagini sulla storia e sulla dispersione del suo patrimonio artistico. “Nella laurea magistrale ho scoperto che ci sono collegamenti tra gli affreschi di Villa Marazzie ilciclo pittorico di Palazzo Reale a Torino e con alcuni emblemi lì riprodotti”, dice il giovane laureato.

Lorenzo, affetto dalla sindrome di Asperger, è stato tra i primi quattro bambini a frequentare l’originaria sede di via Battaglio del Polo di Neuropsichiatria infantile e adolescenziale "Il Tubero", oggi in via Gorizia alle “Villette”. Ecco perché al suo orgoglio e a quello dei familiari si unisce anche quello di Anffas Crema. 

Anffas Crema ha incontrato Lorenzo per capire come ha vissuto il percorso universitario e quali obiettivi ha per il futuro. Prima, però, chiarisce di avere “l’attitudine alla sistematicità e alla catalogazione e un’attenzione spiccata al particolare. Ho i miei tempi, ho difficoltà a operare scelte rapide, ma una buona autonomia personale”. Lorenzo, che ha trattato la sindrome di Asperger nella sua tesina di maturità al liceo, oltre che puntiglioso, è molto consapevole di sé: “Ho il mio modo di essere, esprimermi e di parlare. Io vedo, sento e percepisco in modo diverso. La mia mente è manifestazione di unicità e specialità. La parola autismo ha mille sfaccettature, di cui una è proprio la sindrome di Asperger. La percezione di avere un modo diverso di mettermi in contatto col mondo esterno è cresciuta insieme a me.Ho una buona memoria: raccolgo e scrivo tanto per vedere un domani il mio percorso compiuto”.

Sei consapevole di aver realizzato una grande cosa? Com’è stata l’università?

“Sì, ho fatto tutto questo con le mie caratteristiche di funzionamento. Un’esperienza nuova che mi ha appassionato, non senza difficoltà. Inizialmente ho faticato a memorizzare quanto spiegavano i docenti, ma alla fine ce l’ho fatta. A Cremona l’università non è dispersiva, gli spazi sono a misura d’uomo e c’è un rapporto con i docenti più diretto: questo mi ha permessodi esprimermi e di socializzare con meno preoccupazioni. Lo studio e l’università mi hanno aiutato a superare tante difficoltà, compreso il mio modo di percepire il mondo”.

E il futuro? Quali obiettivi hai dopo la laurea?

“Direi che potrebbero bastare questi due livelli di diploma universitario. Lo studio mi ha assorbito molto, togliendomi un po’ troppa vita sociale. D’altronde, però, la pressione per gli esami era tanta. Sarebbe bello ora recuperare un po’ di tempo per riprendere contatti e instaurare buoni rapporti con amici che hanno interessi comuni ai miei”. 

Che lavoro vorresti fare?

“Le mie aspirazioni professionali? Mi piacerebbe lavorare a Crema con persone che apprezzano il nostro patrimonio culturale e artistico, in Museo o in Biblioteca, o comunque nell’ambito della ricerca culturale”. 

Un tempo frequentavi anche Over Limits. Ci tornerai? 

“Ho cominciato a frequentare Over Limits per la prima volta nel 2019, tra aperitivi, merende, passeggiate e laboratori. La pandemia prima e l’università poi hanno ridotto progressivamente la mia partecipazione. Valuterò con le terapiste ein base ai miei impegni, se rientrare. Mi prendo del tempo per valutare”.

Qual è il tuo principale difetto? 

“Sono troppo severo con me stesso e con gli altri”. 

Per la tenacia dimostrata e per l’esempio positivo che può are ad altri ragazzi autistici, Lorenzo è appena stato premiato dal Rotary Cremasco San Marco con il “Premio San Marco 2024”. Insieme a lui, nella conviviale a Moscazzano, c’era la presidente di Anffas Crema Daniela Martinenghi: “Lorenzo – commenta la presidente – è l’esempio di come, nonostante le sfide che possono derivare dall’avere la sindrome di Asperger, si possano raggiungere traguardi importanti. Lori, attraverso la sua grande passione per l’arte e la cultura, ha saputo conciliare le difficoltà di relazione e mostrarci come si possono superare i limiti. Il suo esempio è una vera ispirazione per tutti noi. Ora per lui si apre una nuova sfida, quella lavorativa, che non potrà affrontare da solo. Sarà compito della società creare le giuste condizioni perché ciò si realizzi”.


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