A Crema ci sono ancora le genuine, gustose trattorie di una volta. E alla Ciminiera, la cucina romana regna in tavola
Sembra di essere a Trastevere, o meglio, a tavola, spettacolari le tovaglie che fanno subito trattorie, quelle vere e genuine di una volta, beh decisamente pare di essere a Roma, oppure a Tivoli, ai Castelli Romani, insomma, facciamola semplice: alla Trattoria La Ciminiera (via Izano 46, frazione Vergonzana, Crema – 0373 259548), in cucina prima, in tavola poi, la tradizione romana, regna sovrana. E sa emozionare. Sì il godimento: degustare per credere, è totale. Eh già, da quelle parti, Malvina Meloni (nella fotografia è ripresa con la collaboratrice Carmen Pastore), accogliente padrona di casa in sala, (Antonella Mussi tra i tavoli mette tutti a suo agio) e Margherita ai fornelli, tra un piatto di Carbonara, una Cacio e Pepe, un’Amatriciana, senza dimenticare il Saltimbocca alla Romana (spettacolari), beh fanno godere il corpo e sognare il cuore. Pure il capitano Francesco Totti, la cui leggendaria maglia fa bella mostra all’ingresso della ‘Ciminiera’, si commuoverebbe mangiando nel locale romanesco, che da un anno e mezzo, con la sua nuova linea gastronomica, accende il Granducato del Tortello.
Particolare non indifferente: una volta al mese, salvo impegni professionali (la sua agenda è sempre piena), dalla Capitale, chef Mirko Moglioni arriva a Crema per dialogare, al fornello, con la cuoca ufficiale. E il dialogo, cambiando periodicamente contenuti, beh è uno sballo. Particolare non indifferente: con la bella stagione alle porte, Malvina e il suo staff hanno in serbo tantissime sorprese, la carne al fuoco è parecchia (compresa la mistica ‘Zuppa di Pesce alla Terracina?’), state collegati, come si suo dire, che … ‘La Ciminiera’, il meglio lo sta pensando per noi. Ah… con Margherita, timida e pragmatica, due parole le abbiamo scambiate…
Cosa rappresenta per lei cucinare?
Non cucino per semplici clienti, ma per ospiti, per amici, per gente di famiglia. Sì cucinare per far sentire a casa proprio, serenamente e comodamente, chi mangia da noi: tanto a mezzogiorno col menù di lavoro, quanto alla sera alla carta, è la mia filosofia.
Ha un modello al quale si ispira?
Sono autodidatta, quindi: studio, imparo, sbaglio, mi agito ai fornelli, mi appassiono, mi aggiorno, preparo e penso piatti da sola, da sempre. Tutto per far star bene chi si siede in sala. Lavorare periodicamente con Moglioni tuttavia mi aiuta assai.
Nel suo percorso formativo, i vari Talent Show gastronomici l’hanno aiutata a crescere?
Guardo tutto, ma per quanto riguarda la mia cucina, mi si passi il termine, da trattoria, ho poi i miei standard di riferimento. E sono diversi dai contenuti televisivi della maggior parte dei programmi televisivi dedicati al mondo, vari e variegato, della ristorazione.
Il piatto che cucinerebbe sempre?
Le mie origini sono palermitane, lavoro e abito a Crema, pratico la cucina romana e laziale, quindi diciamo che non ho un piatto di riferimento. Posso però dire che adoro i saltimbocca.
La cantina della Trattoria La Ciminiera, minimalista, appassionata e ponderata per scelta riesce ad accontentare ogni palato. Meraviglioso il rapporto qualità prezzo. Presenti, attraverso una cooperazione con Massimo Mascherpa, i vini: di…vini, irriverenti e seducenti, Made in La Tognazza, universo fantastico del panorama vinicolo italiano.
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