18 settembre 2024

A Cremona e provincia, industria e artigianato procedono a rilento: pesano la crisi dell'industria tedesca e i costi dell'energia e delle materie prime, che rendono poco competitivo il nostro Paese

L'industria e l'artigianato cremonesi si mantengono stabili dopo la flessione dello scorso trimestre, anche se le aspettative per il prossimo trimestre non sono positive, con un modesto pessimismo sulle produzioni industriali, che diventa invece più marcato in ambito artigianale. Leggendo i dati su base annua però, la nostra provincia si posiziona in area negativa, registrando un calo dello 0,4% della produzione.

A pesare maggiormente sull'economia del nostroterritorio sono la crisi dell'industria tedesca e il costo ancora alto dell'energia, ancora troppo alto rispetto agli altri paesi concorrenti.

Dal punto di vista strutturale, si registra una prevalenza (48%) di aziende che hanno registrato incrementi di oltre il 5% di crescia tendenziale rispetto ad un numero più contentuto (26%) di aziende che hanno segnato riduzioni superiori al 5%. Il risultato tendenziale negativo è dovuto al fatto che si è aggravata la situazione delle imprese in difficoltà (che ora registrano contrazioni più intense) e, contemporaneamente si è ridotta l’intensità di crescita delle imprese positive, seppur ancora numerose.

Per gli artigiani aumentano le indicazioni di stabilità dei livelli, registrando di contro una riduzione sia delle imprese in crescita che quelle in contrazione.

Per quanto riguarda i prezzi, l’industria mostra una ripresa delle tensioni per le materie prime (+1,3% congiunturale e +1,5% su base annua) mentre l’incremento trimestrale resta contenuto per i prodotti finiti (+0,6%), anche se il dato su base annua resta ancora intenso (+2,1%).

Più critico il quadro nel settore dell'artigianato, dove gli incrementi congiunturali sono risultatu più intensi per i prezzi sia delle materie prime (+2,6%) che dei prodotti finti (+2,5%), anche se inferiori rispetto allo scorso trimestre. Resta comunque ancora a due cifre l’incremento tendenziale dei prezzi rilevato dalle imprese artigiane (+13,1% le materie prime e +10,6% i prodotti finiti).

"Il primo semestre del 2024 per l’economia mondiale si è concluso sostanzialmente in linea di continuità con gli andamenti del 2023, e questa  è una notizia non del tutto positiva, visto che alcuni elementi di miglioramento che erano attesi non hanno ancora dispiegato completamente i loro effetti, mi riferisco in particolare alla discesa dei prezzi  e al connesso taglio dei tassi di interesse anche se la Bce lo sta timidamente affrontando -sostiene Gian Domenico Auricchio, Commissario Straordinario della Camera di Commercio di Cremona-   Il quadro dell’economia reale ha visto ancora le maggiori economie su un sentiero di ripresa, ma con tassi di crescita modesti. Per quanto riguarda il nostro territorio, caratterizzato da un export molto rilevante, pesa soprattutto l’andamento dell’economia tedesca e il costo dell’energia che, se pur in diminuzione rispetto agli anni passati, è ancora troppo lontano da quello dei principali  competitor esteri. Nonostante questo, l’indice congiunturale della  produzione manifatturiera, sia industriale che artigianale, in provincia si è mantenuto nel secondo trimestre ‘24 in territorio positivo, evidenziando ancora una volta la straordinaria resilienza delle nostre imprese”  

I dati dell’indagine congiunturale, condotta trimestralmente da Unioncamere Lombardia, per il secondo trimestre 2024 ha interessato nella nostra provincia complessivamente 134 imprese appartenenti a tutte le principali attività del comparto manifatturiero, suddivise in 62 imprese industriali e 72 artigiane.


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