A Cremona il fumettista Zerocalcare per protestare a fianco dei lavoratori Prosus
Nel pomeriggio del 28 febbraio, presso i cancelli dell’azienda Prosus, in provincia di Cremona, è avvenuta una manifestazione di protesta pacifica. La protesta era annunciata da diverso tempo e ha visto anche la partecipazione del celebre fumettista Zerocalcare, al secolo Michele Rech. L'artista da sempre si occupa di temi sociali e ha tenuto essere presente a fianco dei lavoratori della Prosus, azienda nell'occhio del ciclone per alcuni licenziamenti e per la preannunciata chiusura per fallimento. A sostenere la protesta anche il sindacato di base USB.
A Prosus viene infatti contestato di aver sciolto i contratti dei lavoratori in forza alle cooperative, persone che da anni lavoravano nello stabilimento in modo da poter, come afferma USB durante la protesta, "mettere la fabbrica sul mercato ad un prezzo più vantaggioso".
Il 16 ottobre è iniziata l’occupazione dell’azienda ma le proteste dei lavoratori avevano avuto inizio già nel 2018.
Nel corso di questi mesi, e negli ultimi 130 giorni, la mobilitazione dei lavoratori (prevalentemente indiani) è passata quasi sotto silenzio, ignorata e marginalizzata in un clima di crescente indifferenza per le questioni sociali. Il primo atto della proprietà, che ha scatenato numerose polemiche, è stata la chiusura dei contratti con le ditte di appalto. USB parla infatti di "licenziamenti mascherati" che hanno colpito lavoratori impegnati da oltre dieci anni in Prosus. Il business della Prosus, azienda storica e leader nel settore alimentare, vale diverse decine di milioni che, sempre secondo il sindacato di base, farebbero "gola agli speculatori di turno, un affare che però non tiene conto del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie".
I primi ad essere licenziati e oggi sgomberati sono i lavoratori diretti a tempo indeterminato che si sono fatti avanti per difendere i loro compagni delle ditte degli appalti chiusi dalla Prosus lo scorso dicembre. Una vera e propria coesione tra lavoratori, testimonianza di fratellanza e solidarietà.
Una lotta, quella dei lavoratori, che è stata portata anche in Parlamento dalla rappresentante del Movimento dei 5 Stelle Valentina Barzotti dove ha dichiarat: “Davanti alla ditta Prosus, ci sono lavoratori che stanno manifestando pacificamente per proteggere i propri posti di lavoro. Stanno dormendo davanti per sensibilizzare cosa vuol dire essere lavoratori in appalto. Nell’ambito di questa manifestazione ho visto una solidarietà tra lavoratori degli appalti e dipendenti”.
La protesta è continuata anche oggi, nonostante le condizioni meteo che non hanno favorito lo svolgimento programmato con dj set e il live painting con artisti locali, è stata condita dalla presenza del famoso fumettista Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech.
Zerocalcare, noto per il suo stile distintivo e per i suoi fumetti autobiografici, che spesso affrontano tematiche sociali e politiche, ha incontrato i lavoratori presso i cancelli della Prosus per poi venire in centro a Cremona per una performance artistica e per incontrare chiunque apprezza il suo lavoro.
“Chi fa questo mestiere e prova a raccontare un pezzo di questo Paese deve poi contribuire ad accendere i riflettori su questi problemi” ha affermato l'artista.
Tajinder, un dipendente, si è fatto portavoce di questa protesta raccontando a Cremonasera: “Noi abbiamo alzato la testa per i nostri fratelli. Il sangue nostro è così, per questo siamo qui a lottare anche se contro il sistema non è facile poichè hanno fatto le leggi che tutelano più il proprietario. – e ha concluso - Noi siamo umani e le leggi dovrebbero essere fatte per vivere una vita sana. Noi come operai vogliamo i nostri diritti e l’unico strumento che abbiamo è lo sciopero”.
Il presidio è sotto sgombero, ad oggi i lavoratori non ci sono più, in attesa di una mossa aziendale. La protesta pacifica è poi continuata nel centro di Cremona, presso il Cortile Federico II dove una piccola folla si è riunita per un nuovo intervento di Zerocalcare. Appesi attorno al sit-in diversi striscioni che recitano "Abbassate le armi, alzate i salari" e "Schiavi mai".
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