6 gennaio 2023

A Cristo Re, Gianluca Vialli e don Angelo Scaglioni "quel prete dall'entusiasmo contagioso. Alle 15,30 aspettavamo con ansia l'apertura del cancello dell'oratorio"

Gianluca Vialli da bambino giocava ovunque al pallone, nel cortile del condominio di via Oglio con la saracinesca del garage a fare la porta di calcio, nel cortile di Cristo Re, sul campo lì vicino o nelle partite "a portine" sul cemento del campo di basket. A raccontare del suo rapporto con l'oratorio di Cristo Re e con un prete speciale come don Angelo Scaglioni, all'epoca vicario amatissimo dai ragazzi, era stato proprio lui, allora campione del Chelsea, quando il Corona-Cristo Re compì 40 anni e Fabio Tambani scrisse un volume per ricordare quei 40 anni (1959-1999) di sport in oratorio. Vialli aveva voluto esserci raccontando il suo rapporto con l'oratorio. "La vita in oratorio - disse Vialli - è stato qualcosa di particolare che tanti come me porteranno sempre nei propri ricordi". Eppure con il Corona non giocò mai.

"Ero troppo piccolo: allora c'era solo una squadra Allievi e io per questioni di età non potevo ancora giocare - ricordava Gianluca - Il mio primo tesseramento fu al San Bartolomeo di Grumello, poi passai subito al Pizzighettone".

Ma all'oratorio hai giocato parecchio a calcio. "Eccome! Su tutti i campi: quello grande, sul campetto e 'a portine' su quello di pallacanestro".

Però hai giocato anche a basket..."Sì, ma niente di serio o di ufficiale. Erano partitelle che disputavamo in oratorio tanto per divertirci. Poi ricordo i tavoli da ping pong, i 'fubalini'...ma io ero tutto preso dal calcio".

L'oratorio lo frequentavi parecchio. "E' vero. Quanti tornei di calcio, organizzati da don Angelo. Erano fantastici. Mi ricordavo che ne aveva istituito uno per i giovani, riservato ai bambini sotto i tredici anni e uno che noi chiamavamo 'degli adulti' cioè per chi aveva più di tredici anni. Erano una cosa molto seria - dice Vialli - Avevamo le maglie, c'erano gli arbitri. Non si scherzava, insomma. Ma poi oltre al calcio giocavamo a tanti altri giochi come le gare di tiro alla fune o alle figurine con gli scambi per completare i nostri album".

La figura di don Angelo Scaglioni ha lasciato un segno.

"Sinceramente non so come sia organizzato l'oratorio e che vicari ci siano, ma allora l'oratorio era lui. - diceva ancora Gianluca - Lui era l'artefice di quello che poi, anche negli anni successivi, è accaduto allo sport di Cristo Re (dalla pallacanestro a tante altre attività). Un prete con un entusiasmo incredibile che sapeva trasmettere a noi giovani".

"Ho ancora in mente quell'immagine di noi bambini assiepati davanti al cancello dell'oratorio, ad aspettare le tre e mezza: l'orario di apertura. E don Angelo - prosegue ancora Vialli - che giù dalla discesa compariva con una decina di palloni che calciava un po' dappertutto. Poi apriva il cancello e tutti noi correvamo dentro per accaparrarci i palloni: chi riusciva a prenderne uno era sicuro di giocare subito e poteva fare la squadra. Che tempi...E poi le gite, quante gite. Una cosa che mi è rimasta in mente è la gran quantità di ragazzi che frequentavano l'oratorio: erano di tutte le età, dai sette ai venticinque anni. Come si fa a dimenticare quegli anni all'oratorio di Cristo Re?".

 

 


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commenti


Chemist

7 gennaio 2023 07:09

"L'oratorio prima di tutto..." In un momento triste è bello rileggere le sue parole che ricordano don Angelo, sacerdote e grande educatore... Grazie!