A foce Morbasco, non una cascata ma i resti di un ponte crollato
C’è un’area, alla foce del Morbasco, a ormai due passi dal Grande fiume, nel “cuore” del Parco del Po e del Morbasco, in cui la natura regala sempre, in ogni tempo ed in ogni stagione, spettacoli naturali certamente suggestivi. C’è anche un “angolo” in cui i più credono ci sia una cascata. In realtà, quella che oggi di fatto è divenuta una cascata è ciò che rimane di un pezzo di storia cremonese che affonda le sue radici esattamente a 45 anni fa. Era infatti l’agosto del 1979 quando il ponte a foce Morbasco crollò ed oggi le sue macerie sono ancora lì, nessuno le ha mai tolte. Non sono altro che, appunto, macerie ma sono anche la testimonianza tangibile di un pezzo di storia delle nostre terre di fiume finite, come tante altre, nell’inesorabile dimenticatoio.
Il ponte in questione era utilizzato come collegamento della storica via Alzaia da Cremona (zona Colonie Padane) a Bosco ex Parmigiano dove ora sorge la piazza con il Cristo del Po. Questo viadotto era utilizzato dai camion nell’ambito del grande cantiere realizzato per la costruzione del ponte autostradale. Fu in quel periodo che sorsero i primi problemi. Infatti, per motivi di sicurezza, finito il ponte autostradale, venne chiuso con catene il ponte a foce Morbasco e fu permesso solo a pochi di passare. Nell'agosto del 1979, quindi, il colpo di grazia. Infatti per favorire il deflusso del Morbasco che era in piena e rischiava di allagare l’area circostante, furono aperte di colpo tutte le paratie ed il ponte, che era già messo male, crollò. Non fu più ricostruito e non se ne fece più nulla se non un ponte provvisorio per le esercitazioni dei genieri della Col di Lana, che resistette per un paio di mesi. Il ponte era usato anche dalla Fornace Frazzi che, con rotaie, faceva passare il trenino che trasportava la creta in fornace, ma questa è chiaramente un'altra storia. Il consorzio Dugali, per poter accedere alle pompe idrovore sul Po, fece poi costruire l'attuale ponte sull'argine maestro che attraversa il Morbasco a ridosso dell’attuale ciclabile.
(Per le foto si ringrazia Italo Fornasari, grande esperto di fiume)
Eremita del Po
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