A porta Venezia al posto della storica macelleria Ruggeri arriva un'agenzia assicurativa.Cremona e la fisionomia del commercio che cambia: chiudono i negozi, aprono agenzie e servizi
Aveva chiuso poche settimane fa la storica macelleria Ruggeri, su Porta Venezia: una vetrina sulla piazza, accanto a Richetto e tre vetrine sull'angolo con via Dante. La scelta di abbassare definitivamente le serrande era stata presa la scorsa estate (leggi qui), dopo quasi 80 anni di attività, tre generazioni e tante storie da raccontare. Al suo posto, arriverà un'agenzia assicurativa. Per ora non ci sono ancora insegne o altre indicazioni rispetto alla nuova attività, semplicemente le vetrine restano oscurate e sono state rimosse le tre capottine parasole su via Dante, quelle su cui campeggiava la scritta Macelleria Rosticceria N.Ruggeri.
La scelta della chiusura era stata dettata da più motivi, anche se il principale era stato chiaramente spiegato da Silvia Ruggeri, nipote di Nereo, il fondatore della macelleria nel 1946, prima sull'angolo con via Decia, quindi dal 1993 nella sede occupata fino a pochi mesi fa: "Vediamo che il lavoro tende a calare, le spese aumentano e i margini si fanno sempre più risicati. Con tutte le aperture di supermercati e centri commerciali si è molto penalizzato il commercio locale, che non riesce più a sopravvivere". Ma non è solo la macelleria Ruggeri ad aver sollevato nel tempo il problema della sostenibilità dei costi di esercizio per i negozi tradizionali a fronte del dilagare di punti vendita a basso costo e con un'offerta merceologica più ampia. La triste conta delle vetrine cittadine e del centro storico non è tema solo di oggi, ma è già stato più e più volte argomento di articoli giornalistici, riflessioni politiche ed interrogazioni in consiglio comunale.
Una crisi del commercio tradizionale dilagante ed inarrestabile, che porta con sempre maggiore frequenza alla chiusura di attività, negozi, bar e botteghe, alcuni recenti che si avvicendano, altri storici che abbassano per sempre le serrande. Ed al loro posto, ormai è un dato di fatto, dove un tempo c'erano attività commerciali di vendita di prodotti, abiti, scarpe, alimentari, oggi arrivano banche, assicurazioni, agenzie immobiliari, sportelli di servizi barberie e centri estetici, ma anche negozi e ristorazione etnica.
Tema diverso, ma che si inserisce alla perfezione, sono le vetrine vuote che, oltre a diventare molto spesso un ricettacolo di volantini pubblicitari, cartacce, ragnatele e altro, restano lì come memento mori di un centro cittadino un tempo fiorente e vitale, oggi sempre più spento e sofferente.
E' il nuovo volto del commercio cittadino, che si palesa attraverso le vetrine della città e ci ricorda come l'economia e la società cremonese stiano cambiando ed in quale direzione vadano: per alimentari ed abbigliamento, tutti al centro commerciale dove i prezzi sono migliori, il parcheggio è comodo e gratis e lo shopping è garantito in ogni condizione climatica. I servizi invece per ora non sono ancora appannaggio dei grandi mall e quindi reggono ancora nelle vie cittadine, così come le offerte del mondo food, dove un aperitivo all'ombra del Torrazzo, un panino o un pokè all'uscita da scuola o dall'ufficio tuttosommato sono comodi anche per chi frequenta il centro.
                    
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