A Sant'Ambrogio un detenuto presente per piccoli lavori di manutenzione e interventi. Don Arienti: "Occasione di luce e speranza"
Nasce da una convenzione con la Casa circondariale di Cremona l’iniziativa di accoglienza e di servizio di pubblica utilità che ha visto coinvolti la parrocchia di Sant’Ambrogio, a Cremona, e un detenuto del carcere cremonese.
Dopo mesi di “studio”, è stato individuato e accolto in parrocchia un detenuto che ha prestato, con molta disponibilità, il proprio servizio, fino al mese di luglio, per piccoli interventi e lavori di manutenzione in parrocchia.
«La comunità è stata informata e coinvolta nel riconoscimento della presenza – ha raccontato il parroco di Sant’Ambrogio, don Paolo Arienti –, un volontario l’ha affiancato e ne abbiamo parlato anche al Grest, nella settimana dedicata al viaggio di Dante in Purgatorio come esempio di riparazione e giustizia efficace».
Un’iniziativa che si è dunque inserita nel contesto del Grest, dando anche continuità al tema del cammino, scelto per l’edizione 2024.
Un progetto realizzato con la collaborazione e il costante contatto con la Casa circondariale, grazie alla mediazione del cappellano, don Roberto Musa.
«Un esperimento ben riuscito che ha dato un po’ di luce – ha aggiunto don Arienti –. E che intendiamo ripetere alla ripresa dell’anno pastorale». E ha concluso: «Sarebbe bello parlarne: c’è buona prassi di collaborazione sul territorio e di occasioni di speranza nella concretezza del tessuto di una comunità. Diversi adulti lo hanno incrociato… e i più giovani hanno sentito la sua storia».
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