A Stagno Lombardo il meraviglioso presepio artistico realizzato da don Galbignani
Anche quest’anno la chiesa dei santi Nazario e Celso in Stagno Lombardo vede esposto, in occasione delle festività natalizie, il meraviglioso presepio artistico realizzato dal precedente parroco don Giuseppe Galbignani. Una vera e propria opera d’arte, di notevoli dimensioni, impreziosita da giochi di luce e movimenti, oltre che da splendide statue che ormai da anni, all’ingresso della chiesa parrocchiale viene esposta trovando larghi e giusti consensi da parte dei fedeli e dei visitatori. Don Galbignani (originario di San Martino in Beliseto), che da dal 2020 è parroco di Acquanegra Cremonese e Fengo, ha retto per 16 anni (dal 2004 al 2020) la parrocchia di Stagno Lombardo (e per qualche anno anche quella di Brancere). Dotato di non comuni capacità artistiche (doveroso ricordare che è anche un eccellente pittore) e di particolare sensibilità, con un bel gesto di cuore ha lasciato in dono, alla parrocchia che ha servito e amato per 16 anni, il bellissimo presepio che, come è giusto che sia, ogni anno, viene esposto in chiesa durante le festività natalizie. Presepio che merita decisamente di essere ammirato e visitato. Da evidenziare anche che quest’anno la parrocchia di Stagno Lombardo taglia il traguardo dei suoi primi 565 anni di vita. Infatti Con decreto del vescovo Bernardi de Rossi il 21 gennaio 1459 vennero unite le tre Parrocchie dei Santi martiri Nazaro e Celso di Stagno Pagliaro, di Sant’ Andrea apostolo di Straconcolo e di San Bartolomeo apostolo di Gerre del Pesce. Il primo parroco della nuova Parrocchia così costituita fu don Stefano de Valenti, con decreto vescovile del 23 marzo 1460 (negli atti della visita pastorale del vescovo Giovanni Cazzani, nel 1920, viene riportata come data di fondazione della parrocchia il 1450 (con un punto di domanda): in realtà la data indicata è approssimativa e va infatti corretta con la data del decreto vescovile del 1460. Prima di quella data, la chiesa di Stagno Pagliaro era amministrata e servita dall’Arciprete di Pieve d’Olmi. Quel Pieve d’Olmi che, dopo la morte improvvisa di don Emilio Garattini, spera di poter contare presto sulla nomina di un nuovo parroco.
Eremita del Po
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