23 maggio 2024

A Viadana, i Carabinieri Forestali sventano la distruzione completa di una garzaia

E’ solo grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri forestali di Mantova che un’importante garzaia situata a Viadana, tra San Matteo delle Chiaviche e Villastrada, è stata salvata dalla completa distruzione da parte di chi stava tagliando il pioppeto, che ospitava decine di nidi di aironi ed altri uccelli acquatici protetti.
Come non molti sanno, una garzaia è un luogo dove molte specie di uccelli trampolieri di passo, gli ardeidi, in particolare aironi, nitticore, garzette, nel periodo primaverile, costruiscono ogni anno i nidi per la deposizione delle uova e la cura dei propri pulcini. Essendo specie gregarie, questi uccelli in Pianura Padana scelgono degli habitat con alberi d’ alto fusto, principalmente formazioni boschive ripariali quali saliceti, ontaneti, boschine miste, ma anche canneti, per costruirvi decine di nidi dove condurre la loro attività riproduttiva.
Purtroppo, frequentemente, i siti prescelti sono dei semplici pioppeti, diffusissimi in Pianura Padana all’interno delle golene del Po e dei suoi affluenti, impianti artificiali di alberi a rapido accrescimento per la produzione di legname per l’industria della carta e dei pannelli. Il fatto non sarebbe di per sé pericoloso per le colonie di uccelli; ma può succedere, come nel caso in questione, che il pioppeto sia giunto a fine turno (solitamente 10/12 anni dall’ impianto) ed il proprietario decida di abbatterlo, per ricavarne il legname previsto, senza curarsi della presenza di decine o centinaia di nidi.
Ed in questo caso, come riporta mantovauno.it, è andata proprio così: l’utilizzazione dell’arboreto è iniziata senza alcuna preoccupazione per i nidi, ben visibili date le loro dimensioni, presenti. Nel giro di poche ore di lavoro l’abbattimento a raso di buona parte dell’impianto arboreo ha comportato una strage di nidi, che sono restati schiacciati sotto tronchi e chiome pesanti quintali le quali, schiantandosi al suolo, hanno ucciso pulcini, distrutto uova e di fatto hanno quasi azzerato la riproduzione di quella colonia, con un danno gravissimo per la biodiversità e la conservazione di uccelli protetti non solo dalla legislazione nazionale sulla caccia, ma anche dalle Direttive europee e mondiali recepite dall’ Italia, come la Direttiva Uccelli del 2009, la Direttiva Habitat del 1992 e ancor prima la Convenzione di Berna del 1979 .
Per fortuna in questo caso il danno è stato almeno in parte sventato: grazie alla preziosa e competente segnalazione di persone del posto al Gruppo Carabinieri forestale di Mantova, nella mattinata di ieri, 4 militari si sono rapidamente recati in loco, dove hanno immediatamente intimato il fermo lavori alla ditta di contoterzisti che stava atterrando le piante di pioppo. Sotto i tronchi e le ramaglie, ormai abbattuti, sono stati rinvenuti decine di nidi, con uova schiacciate, pulcini morti o in fin di vita, adulti storditi o feriti. Fortunatamente l’intervento ha scongiurato danni estremi, preservando circa un quarto del pioppeto dall’ ulteriore abbattimento, ma il danno è comunque molto grave. Con l’aiuto di alcuni naturalisti di fiducia dei forestali, molti nidi ed uccelli sono stati rinvenuti, censiti, classificati, e quelli feriti, grazie alla collaborazione della Polizia provinciale, avviati verso i centri di recupero più vicini, per un estremo tentativo di cura e liberazione: sulla base degli esemplari e delle carcasse rinvenute, alcune decine, si stima che gli uccelli morti possano essere diverse centinaia, con altrettanti nidi distrutti.
Sentita l’autorità giudiziaria, i forestali hanno messo sotto sequestro preventivo tutta l’area dell’impianto, per evitare che i lavori potessero venire irresponsabilmente proseguiti, e denunciato per la uccisione di animali attraverso la distruzione dei nidi gli esecutori materiali del gesto. Questi ultimi, che saranno processati per la violazione della legge sulla protezione della fauna selvatica omeoterma, la Legge sulla caccia, andranno incontro ad un processo rischiando l’ arresto da 2 a 8 mesi o l’ ammenda da 750 a 2000 Euro.
“Fatti come questi non sono purtroppo rari, e fa veramente male sapere che misfatti del genere in danno al nostro ambiente naturale e al patrimonio di biodiversità – dicono i carabinieri forestali – non solo italiano ma di tutta l’Europa potrebbero essere evitati semplicemente con un pizzico di sensibilità da parte degli operatori, in questo caso evitando il taglio dei pioppeti nei mesi primaverili, da marzo a giugno/luglio, quando si svolge la nidificazione, e rimandandolo agli altri periodi dell’ anno quando le garzaie sono disabitate e l’ abbattimento degli alberi non comporterebbe alcun danno ecologico.
Purtroppo, anche la normativa a disposizione delle forze dell’ordine per reprimere fatti del genere è del tutto inadeguata, specie per l’ammontare irrisorio delle sanzioni applicabili o per la mancata previsione delle fattispecie punibili nella normativa di settore, quando ad esempio pratiche come quella del taglio dei pioppeti potrebbe essere facilmente disciplinata da un punto di vista temporale anche solo da normative di livello regolamentare”.


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commenti


Manuel

23 maggio 2024 16:50

Bravi i carabinieri, ma il grave danno è stato inferto.
Conoscendo molto bene la materia e sfruttando quarant’anni di esperienza sul campo, posso affermare come non sempre sia possibile cogliere, per inesperti, la presenza di avifauna nidificante nei pioppeti da reddito, ma le garzaie, in questo caso affollata, non sono difficili da scorgere, sia per il trambusto degli Ardeidi indaffarati nell’allevamento la prole, le dimensioni gli occupanti, l’andirivieni di adulti ed il fetore come la vistosa “tinteggiatura” di guano che caratterizza l’area occupata. Detto ciò, pure dei minus habens si sarebbero accorti della presenza di uccelli in colonia e dunque, come si sollecita in dialetto: “sa yeuun el fa el bestioon, buseugna batesaal!”.
Va ricordato come l’attuale legge 157/92 sia oggetto di continuo attacco da parte del governo di destra: sempre a dimostrazione dell’interesse nutrito da parte di tali politici verso l’ambiente e la natura.
Come già ricordato, le garzaie sono tutelate da leggi nazionali ed accordi internazionali (così pure le nidificazioni), ma l’ex assessore lombardo Rolfi (Lega) è riuscito (a mio avviso impropriamente) a far modificare la legge regionale omologa, consentendo l’abbattimento di impianti arborei (pioppeti, boschi cedui, essenze di pregio, etc.) ancorché occupati da garzaie (prima vietato); nemmeno l’algido Rolfi era però arrivato ad istituzionalizzare l’abbattimento di colonie di uccelli in cova, per giunta protetti.
Come saggiamente, ma impietosamente sottolineato dai Carabinieri, urge da parecchi anni una ordinata e predefinita gestione di tagli, potature, abbattimenti, perché, come facile immaginare, i boschi, anche artificiali, favoriscono l’insediamento della fauna e quella alata, in particolare, li sfrutta per costruire il nido o trovare pertugio quindi, oltre agli aironi, picchi, rapaci, Columbidi, Corvidi, etc., trovano nel periodo febbraio- agosto il momento improcrastinabile per riprodursi.
Da ultimo un recente ricordo dell’abbattimento la garzaia, presso il colatore Morta, alla periferia di Cremona, operato dal DUNAS, che ha voluto approfittare del regalo normativo offerto dal citato Rolfi.

Minus habens

23 maggio 2024 19:48

Il bosco in questione non si trova di certo in un contesto che comporti vincoli particolari non è in golena non è un'oasi e quindi non era immaginabile un problema simile io non vedo niente di strano nel cercare di trarre un profitto dal lavoro che uno svolge e non capisco come mai voi di sinistra comodi nei vostri salotti e dei lavori statali e sicuri di un reddito quasi mai meritato,vi accanite così tanto con imprenditori che danno lavoro e opportunità a tanti

Pierpiero

24 maggio 2024 11:20

Io non sono affatto di sinistra e faccio l'imprenditore quindi desidero trarre profitto dalle mie scelte imprenditoriali. Ma cerco di rispettare la natura in ogni sua forma. Come ben descritto nell'articolo, per il "povero" imprenditore non si sarebbe trattato di perdere un guadagno ma semplicemente di ritardarlo di qualche mese. In questo modo non avrebbe danneggiato la natura e nemmeno il suo conto in banca.