Adafa, dal 6 dicembre al 6 gennaio la nuova esposizione “Dipingere la terra”
Sabato 6 dicembre, alle 17,30, presso l'Adafa s'inaugura la mostra "Dipingere la terra: dal realismo all'astrazione", visitabile fino al 6 gennaio con ingresso libero da martedì a domenica dalle 17 alle 19. Dopo il saluto introduttivo di Fulvio Stumpo e Giusy Asnicar, il curatore, Simone Fappanni, presenterà i dipinti, le tarsie e le sculture in mostra. I lavori, di medio e grande formato sono stati eseguiti dai soci artisti: Giusy Asnicar, Luciano Balconi. Roberto Bedani, Alberto Besson, Fabrizio Bonali, Riccardo Bozuffi, Carletto Cantoni, Giorgio Carletti, Angelo Cauzzi, Mariagrazia Cimardi, Stefania Colaianni, Andrea Ghisoni, Ulisse Gualtieri, Patrizio Marigliano, Marina Sissa, Eliso Paolo Subacchi e Mirella Valenti. «La terra – spiega Fappanni - non è soltanto un luogo fisico o un orizzonte da contemplare, ma un'esperienza totale, un organismo vivo in cui siamo immersi e con cui entriamo in relazione continua. Gli artisti presenti in questa rassegna hanno saputo cogliere l'essenza di questa connessione, interpretandola attraverso linguaggi diversi ma complementari. Dal paesaggio osservato con sguardo analitico alle visioni interiori tradotte in forme astratte, dal gesto pittorico che restituisce il respiro dei campi al modellato scultoreo che evoca la forza generatrice della natura, ciò che emerge è un coro di sensibilità unite dall'amore e dal rispetto verso il nostro pianeta. Questa mostra vuole essere un invito a guardare la terra con occhi nuovi, più consapevoli, più attenti, più capaci di emozionarsi». La mostra presenta pertanto un'ampia selezione di opere pittoriche che affrontano il tema con sensibilità differenti, muovendosi dal realismo più attento alla resa atmosferica, luministica e topografica, sino alle interpretazioni astratte che privilegiano ritmo, energia, stratificazione cromatica e ricerca materica. Le pennellate, talvolta morbide e fluide, talvolta più materiche, traducono la consistenza della terra, la sua mutevolezza stagionale, la sua capacità di riflettere stati d'animo e suggestioni interiori. In altri dipinti la terra assume un carattere più narrativo, popolandosi di elementi che suggeriscono presenze umane, attività rurali, tracce di un vivere lento che oggi rischia di scomparire. Anche in questi casi, la rappresentazione non è mai semplice ordine descrittivo, ma interpretazione poetica, gesto di attenzione verso ciò che si mostra e allo stesso tempo sfugge, come se il paesaggio fosse un corpo vivo da ascoltare più che da osservare. Parallelamente, la sezione astratta offre un controcanto visivo che amplifica il significato del tema, mostrando come la terra possa essere evocata senza essere imitata. Qui il colore diventa protagonista assoluto, spesso organizzato in campiture vibranti, in stratificazioni che ricordano sedimenti geologici o orizzonti interiori, in trame che sembrano riprodurre dinamiche sotterranee, movimenti invisibili, pulsazioni profonde.
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